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Alessio Boni è Puccini, stasera e domani su Raiuno

In occasione dell’appena trascorso 150esimo anniversario dalla sua nascita (avvenuta a Lucca il 22 dicembre 1858), Raiuno propone stasera -ore 21:30- e domani -ore 21:10- la fiction “Puccini” (a cui dedichiamo una gallery), una coproduzione italo-tedesca: per l’Italia è stato prodotto dalla Compagnia Leone Cinematografica e Rai Fiction, mentre per la Germania dalla Beta Film.Ad

1 Marzo 2009 14:55

Puccini
In occasione dell’appena trascorso 150esimo anniversario dalla sua nascita (avvenuta a Lucca il 22 dicembre 1858), Raiuno propone stasera -ore 21:30- e domani -ore 21:10- la fiction “Puccini” (a cui dedichiamo una gallery), una coproduzione italo-tedesca: per l’Italia è stato prodotto dalla Compagnia Leone Cinematografica e Rai Fiction, mentre per la Germania dalla Beta Film.

Ad interpretare il protagonista è stato chiamato Alessio Boni, che torna a vestire i panni di un grande artista dopo essere stato Caravaggio, mentre in postazione regia, durante le 9 settimane di riprese in Toscana e Lazio, troviamo Giorgio Capitani. La direzione presa nel corso delle due puntate sottolinea come l’intento della produzione fosse quello di mettere in risalto non solo la carriera artistica, ma l’umanità del personaggio Puccini, un uomo insicuro e spaventato dalla malattia che lo ha consumato, ma capace di nascondere le sue debolezze oltre che con il suo talento anche con la passione per le donne (la moglie Elvira -Sophie von Kessel- dovette spesso affrontare numerosi tradimenti, tra cui quello con Rosa Ader -Federica Picone-).

La vita di Puccini verrà raccontata da lui stesso, attraverso un’insolita intervista con la giovane giornalista Liza (Francesca Cavallin) a Vienna, nel pieno di una crisi creativa e del sorgere dei primi sintomi del tumore alla gola che lo porterà via. Costretto a ricordare la sua infanzia ed i suoi esordi, veniamo così a conoscere gli amici e sostenitori del Maestro, come Giulio Ricordi (Andrea Giordana) o i librettisti Illica (Alberto Angrisano) e Giacosa (Antonio Salines), artefici del successo di alcune sue opere tra cui la “Manon Lescaut”, “La Bohème” e “La Tosca”.

I suoi successi, le sue passioni ed i dolori faranno da filo conduttore non solo del racconto della sua esistenza, ma serviranno anche da affresco per raccontare gli albori del mondo contemporaneo, a cui Puccini ha partecipato con la propria musica, che ha rappresentato una notevole sfida in questo progetto, come dice Marco Frisina, compositore delle colonna sonora originale della fiction:

“Scrivere la musica per uno sceneggiato sulla vita di Giacomo Puccini rappresenta per un compositore un’impresa per molti versi delicata e insieme entusiasmante. Il confronto con la musica del grandissimo operista italiano è inevitabilmente difficile ma nel contempo è stimolante perché spinge a cercare le proprie radici culturali e musicali ritrovandone la storia. In questo caso sono partito dall’idea di non imitare semplicemente lo stile pucciniano ma di riferirsi soprattutto al mondo musicale in cui egli ha vissuto e operato.

Nel film quest’ambiente culturale e musicale è molto presente, nelle scene e nei costumi, nelle ambientazioni di alcune scene, negli squarci di storia italiana ed europea in cui le vicende del maestro si svolgono. Ho composto quindi una musica che respirasse l’aria della fine dell’800, che risentisse dell’eco del cafè chantant e delle danze in voga a quel tempo, come il walzer e la polka, oppure del grande repertorio operistico o delle grandi arie da camera.

Alcune volte ho ripreso piccoli frammenti tratti dalle sue opere e li ho trasformati in spunti tematici per alcune scene che riecheggiano quelle delle sue opere, quasi un riflesso inconscio vissuto dal maestro. Nel finale c’è una magnifica sequenza che descrive tutto il tormento dell’artista, consapevole della morte che si avvicina, per questa scena ho scritto un Adagio di ampio respiro che culmina nell’aria “Nessun dorma” e con quel “vincerò…” particolarmente commovente in quel contesto narrativo”.

Presentato alla Carnegie Hall di New York il 7 ottobre 2008, il film tv ha ricevuto numerose critiche positive. Merito anche della scelta di girare gli esterni nei veri luoghi in cui il compositore ha vissuto, che hanno conferito maggiore suggestione alle scene: il Sagrato di San Michele, il Teatro del Giglio, le Terme del Tettuccio di Montecatini, i teatri storici di Livorno ma anche Roma e Viterbo.

Una storia difficile da raccontare, con un personaggio apparentemente solido ma dalle molteplici sfaccettature e tensioni, a cui Alessio Boni ha dedicato mesi di studio e lezioni di piano, cercando di cogliere al meglio l’essenza dell’uomo più che del Maestro, come ha rivelato nel numero di “Tv Sorrisi e Canzoni” lunedì scorso:

“(mi sono preparato) vedendo “La vita di Puccini”, lo sceneggiato con Alberto Lionello del ’72. E comunque attingendo a tante cose: ho letto libri, ascoltato opere, recuperato incisioni radiofoniche. Cerco sempre di immergermi nel ruolo, me ne faccio assillare, per mesi. Parlo fino alla nausea solo di quello. Dopodiché metto da parte tutto e cerco di fare il mio Puccini. (…) Raccontiamo l’uomo che ha scritto dodici opere, il successo e le disillusioni, il legame con la moglie e le avventure extraconiugali: una vita piena di alti e bassi”.

Simonetta Puccini, nipote ed erede del compositore avrebbe approvato la sceneggiatura, segno della sua fedeltà alla vita vera del protagonista. Non resta ora che vedere se anche il pubblico approverà e se anche in questo caso Puccini riceverà l’applauso di tutta la platea (televisiva).


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