Made in Sud diventa Benvenuti al Sud con Alessandro Siani. Che tra i soliti cliché ci piazza la marchetta “abusiva”
Il comico napoletano ritorna a casa, ma non tanto per una visita di cortesia quanto per promozione.
L’avevano annunciato come grande ospite dell’ultima puntata (in effetti, rispetto al resto del gruppo, pare Woody Allen). Perché avere Alessandro Siani di ritorno a Made in Sud sarebbe come riavere Paolo Bonolis ad Affari tuoi.
Il comico napoletano ha, infatti, esordito nel cast del programma comico quando ancora andava in onda su Tele Napoli 34, oltre che, poi, su Comedy Central. Lui, magari, ha fatto un tantino più fortuna degli altri, grazie alla grande consacrazione sul grande schermo che l’ha ribattezzato (un po’ di prudenza sarebbe consigliata) l’erede di Massimo Troisi.
Se, però, Siani aveva già ricevuto un po’ di popolarità da Bulldozer su RaiDue, oltre che dalla pur fallimentare conduzione di Libero, Made in Sud è sbarcato in Rai solo da quest’autunno, riportando peraltro i migliori ascolti dell’intrattenimento Rai di seconda serata (alla faccia dei più snob Fabio Volo ed Enrico Bertolino).
Peccato che la qualità non sia proprio la prerogativa del marchio, che si trascina con comici di serie D e un corpo di ballo degno di un angiporto. Se a ciò ci aggiungete la tintarella allo spiedo di Elisabetta Gregoraci e i suoi trash siparietti, il rischio di volgarità è dietro l’angolo.
Alessandro Siani a Made in Sud
Per il resto, Siani ha voluto questa sera dare il suo contributo da special guest, rinverdendo tutta una serie di cliché sul Nord e il Sud (e il sottoscritto, da meridionale orgoglioso, ammette di non poterne più).
D’altronde, la “comicità terrona” è diventata un marchio di fabbrica da quando Siani stesso ha portato al successo la saga di Benvenuti al Sud, per cui non stupisce più un programma di comici (o conduttori come a Zelig) spiccatamente meridionali in tv. D’altro canto sorprenderebbe – e annoierebbe – assai più – uno show comico interamente nordico sulla generalista.
Di suo Siani ci ricorda che la pizza è un tale patrimonio nazionale, che ogni dietologo consente di mangiarla almeno una volta a settimana. Oppure che” Cavani o sta su Twitter o in campo sta sempre in rete”.
E, infine, condivide una riflessione dolcemara dal sapore un po’ retorico, per cui “noi del Sud abbiamo una marcia in più, ma dobbiamo dimostrare il nostro valore il doppio degli altri”.
In realtà, Siani non è venuto solo a fare una riconoscente visita di cortesia. A lui preme soprattutto una cosa: promozionare il suo film in uscita a San Valentino. Nessuno, insomma, fa niente per niente, neanche i meridionali. Tutto il vippume è paese.