Giro d’Italia 2016, Alessandro Fabretti a Blogo: “Proporremo la corsa al pubblico come mai abbiamo fatto prima”
L’intervista di Blogo al giornalista, team leader della squadra Rai al Giro d’Italia.
Venerdì 6 maggio 2016, ad Apeldoorn, in Olanda, avrà inizio la 99esima edizione del Giro d’Italia che terminerà domenica 29 maggio con l’arrivo a Torino.
Anche quest’anno, la squadra di Rai Sport che si occuperà del Giro d’Italia è capitanata da Alessandro Fabretti che, in occasione della conferenza stampa di presentazione del palinsesto Rai dedicato al Giro, noi di Blogo abbiamo intervistato.
Le parole d’ordine di questa 99esima edizione del Giro d’Italia, per Fabretti, sono le seguenti: tecnica, tecnologia e racconto.
Le sue prime dichiarazioni:
Le novità saranno la tecnica, la tecnologia e il racconto. Vogliamo portare il Giro d’Italia nelle case degli italiani con questi tre principi. Entreremo sempre nel tecnico della corsa, proporremo la corsa come mai abbiamo proposto prima e per fare questo ci avvarremo di tecnici importanti come Davide Cassani, ad esempio, che tornerà in tv al Processo alla Tappa. Il mattino, con Giro Mattina, invece, andremo nei pullman delle squadre insieme a Gianni Savio che sarà il nostro invitato, non inviato. Per quanto riguarda la tecnologia, ci sarà una microcamera in diretta da posizionare su una bicicletta, per la prima volta nella storia. Ci sarà un totale di 200 ore di trasmissione. E poi ci sarà il racconto, con Viaggio nell’Italia del giro e con il racconto lungo alla corsa di Marco Cassini. E poi ci sarà tanto altro ancora.
Per Fabretti, si tratterà del 23esimo Giro d’Italia della sua carriera giornalistica e televisiva ma ogni anno, per lui, è una sfida diversa:
Ogni anno cambia tutto! Cambiano tutti i contratti, cambia tutto dal punto di vista tecnologico. Io dico sempre che mi riposo quando inizia il Giro d’Italia. Per l’edizione numero 100, daremo una svolta ulteriore. Dobbiamo prima cominciare a carpire quelle che possono essere le possibilità da offrire per poi rilanciare e offrire qualcosa di veramente nuovo.
Secondo Fabretti, infine, il Giro d’Italia 2016 può attrarre tranquillamente anche un pubblico non avvezzo al ciclismo:
Offriremo l’Italia come non l’abbiamo mai offerta prima attraverso telecamere sempre più performanti. Paesaggi strepitosi. Se non si è appassionati di ciclismo, non si è appassionati di storia, di cultura, di arte, di geografia, di geologia e allora è meglio spegnere la tv!
Nel video, troverete l’intervista completa.