Home Sky Calcio Show diventa quotidiano. Bonan: “L’importante è ripartire. In questi mesi tanto populismo e pregiudizio”

Sky Calcio Show diventa quotidiano. Bonan: “L’importante è ripartire. In questi mesi tanto populismo e pregiudizio”

Con la Serie A torna anche Sky Calcio Show, che diventa quotidiano e sbarca in seconda serata. Bonan a Blogo: “Scelta razionale. L’idea più intelligente era quella di tenere assieme il campionato e il calciomercato. Troppe partite? Nessun rischio di saturazione. Anzi, prospettiva allettante”

pubblicato 20 Giugno 2020 aggiornato 3 Febbraio 2021 13:26

Via dalla domenica pomeriggio e ritorno alla seconda serata, fascia amatissima e collaudata dopo oltre quindici anni di calciomercato. Ma stavolta le trattative lasceranno spazio alle partite, quelle di una Serie A che riaccenderà i motori per portare a conclusione una stagione che, nel bene o nel male, rimarrà nella storia.

L’importante è ripartire – dice Alessandro Bonan a Tv Blog – e noi lo faremo in una condizione che solo parzialmente avevamo conosciuto”. L’ultima puntata di Sky Calcio Show risale all’8 marzo scorso. Quel giorno furono poche le partite in cartellone, tra rinvii a valanga e stadi che già si erano svuotati a causa di un primissimo Dpcm che avrebbe sancito una linea di demarcazione tra il pre e il post covid. “Da quel giorno ci siamo fermati, così come l’intero Paese. Credo che troveremo solo in corso d’opera i toni e i linguaggi giusti per raccontare questa seconda fase del campionato”.

L’appuntamento diventerà quotidiano, dal lunedì al venerdì, con l’aggiunta de L’Originale nel titolo, definizione ormai cara a Bonan e alla sua banda. “Avrei accettato tutte le soluzioni figlie di un ragionamento razionale e così è stato. In una situazione di normalità saremmo già stati in onda nell’orario notturno con il calciomercato, invece avremo il campionato. L’idea più intelligente era quella di tenere assieme il campionato e il calciomercato”.

Bonan farà un po’ e un po’, in base anche a ciò che prevedrà il calendario. Si partirà al termine dei match serali – attorno alle 23.45 – per salutare all’una, mentre quando non si giocherà si anticiperà alle 23.30 per chiudere a mezzanotte e mezzo. Così fino ad inizio agosto, quando si staccherà provvisoriamente la spina in attesa della ripresa del mercato.

Ci saranno modifiche?

“Lo studio rimarrà lo stesso.  Avrò con me Gianluca Di Marzio, Giorgia Cenni, Giancarlo Marocchi e Marco Bucciantini. Al coordinamento avrò come sempre Davide Bucco. La postazione di Gianluca sarà frontale per questioni di distanziamento. Per quel che riguarda Fayna, tornerà con noi con l’avvio del calciomercato”.

La ripartenza della Serie A rientrava tra le priorità del Paese?

“Non so se fosse una priorità o meno. Ma se il governo decide che l’Italia deve riaprire perché altrimenti sarebbe un grave danno sociale ed economico, allora non vedo perché non debba farlo anche quella che è considerata la terza industria del Paese”.

Sul mondo del calcio se ne sono dette tante in questi mesi.

“I calciatori sono stati definiti viziati, ma lo sarebbero stati se non fossero tornati in campo. Non lo sono se riescono a svolgere in maniera controllata il loro lavoro, facendo ripartire un’industria che crea benefici dal punto di vista sociale e per l’appunto economico”.

Il tema è stato trattato con superficialità?

“L’argomento è stato affrontato in modo demagogico. C’è stato un populismo discutibile e fastidioso. Non solo, c’è stato pure molto pregiudizio nei confronti di un ambiente che mostra lati anche positivi. Ho riscontrato un forte senso di responsabilità da parte di diversi dirigenti e calciatori”.

Nel periodo del lockdown molti conduttori si sono spostati su Instagram, proponendo le loro trasmissioni alternative. La tv però resta un’altra cosa.

“Affermare che quei comportamenti sono sbagliati significherebbe salire sul piedistallo ed essere presuntuosi. Ci sono stati esperimenti interessanti, però la tv poggia su criteri diversi rispetto al web. Quando mi chiesero di realizzare un programma da casa, pensai di seguire dei principi televisivi”.

A tal proposito, ad aprile Calciomercato L’Originale tornò per tre sere a settimana con puntate di trenta minuti. Cosa vi spinse a ripartire?

“Sentii l’esigenza di fare il mio lavoro come meglio potevo in quelle condizioni. Percepii la necessità di una boccata di ossigeno. Non si poteva uscire di casa, venivamo travolti da notizie nefaste e in televisione si parlava solo di coronavirus. Con tutte le cautele del caso, pensai nel nostro piccolo si potesse essere utili. Il regista Roberto Montoli era l’unico presente fisicamente nella sede di Sky. Ma i ringraziamenti vanno anche al montatore Giovanni Cintoli e al lavoro di redazione di Guido Barucco”.

Si ripartirà con il campionato, poi arriveranno Champions e Europa League. Ed ancora campionato, Champons, Europa League e Coppa Italia dall’autunno, per finire con gli Europei del 2021. Ci arriveremo saturi?

“No, anzi. La prospettiva è allettante. Non so se ci siamo resi bene conto di ciò che ci è capitato. Se ci ripenso ancora adesso sto male, non perché abbia avuto delle difficoltà, sono stato bene con la mia famiglia. Tuttavia, quel senso di prigionia mi rimarrà dentro per sempre. Il calcio è un ritorno alle cose di tutti i giorni. E poi ognuno sarà libero di guardare quello che vorrà, quando lo vorrà”.

Calciomercato L’Originale slitterà a fine agosto. C’è già qualche idea?

“C’è l’intenzione di portare in studio un jukebox e di realizzare interviste da quella postazione”.

Sky Sport 24