È morta Alessandra Valeri Manera, autrice delle sigle tv dei cartoni anni ’80 e ’90 e responsabile della tv dei ragazzi di Mediaset
“Kiss Me Licia”, “Occhi di gatto”, “L’incantevole Creamy”, “Pollon”: Valeri Manera, morta a 67 anni, ha scritto e prodotto queste e altre sigle tv, ma fu anche responsabile della programmazione della tv dei ragazzi di Mediaset
Alessandra Valeri Manera è morta giovedì 20 giugno 2024, ma la notizia della sua scomparsa ha iniziato a circolare solo un paio di giorni dopo. 67 anni, il suo nome sicuramente ha accesso i ricordi di chi è cresciuto tra gli anni Ottanta e Novanta con i cartoni animati in onda sulle reti Mediaset.
“A. Valeri Manera” è il nome che compariva nei titoli di coda insieme al quello più noto di Cristina D’Avena. Il loro è stato un sodalizio che è durato anni e che ha portato alla creazione ed interpretazione di centinaia di sigle di cartoni animati. Perché se è vero che D’Avena le cantava e le portava al successo (e le porta ancora, nei numerosi concerti che tiene in tutta Italia, sempre affollatissimi), è altrettanto vero che gran parte di quelle canzoni erano scritte proprio da Alessandra Valeri Manera.
“Kiss Me Licia”, “Occhi di gatto”, “L’incantevole Creamy”, “Georgie”, “Pollon combinaguai”, “I Puffi”, “Holly e Benji due fuoriclasse”, “Là sui monti con Annette”, “Nanà Supergirl”: sono alcuni alcuni dei brani che Valeri Manera ha scritto (a volta da sola, a volta in collaborazione con altri autori) e prodotto, trasformando il momento della sigla di un cartone animato in un evento che superava la trama dell’episodio stesso. E non a caso, oggi, la prima cosa a cui pensiamo di un cartone della nostra infanzia, è proprio la sigla.
Oltre all’attività di paroliera e produttrice discografia (ha curato anche varie compilation di sigle tv, come la mitiva Fivelandia), Valeri Manera in Mediaset -in cui era entrata nel 1980 come giornalista- aveva anche il ruolo di responsabile della programmazione della tv dei ragazzi delle reti del gruppo. Programmi come Bim Bum Bam, Ciao Ciao e Game Boat sono stati curati da lei. Programmi, ma anche serie tv: come quelle con protagonista Cristina D’Avena, dall’adattamento di Kiss Me Licia a Cristina, l’Europa siamo noi, fino ad Arriva Cristina e Cri Cri. E poi gli anime giapponesi, giunti in Italia su sua intuizione, seppur adattati al pubblico italiano con tagli e modifiche alla trama che avremmo scoperto solo anni dopo.
Era una tv dei ragazzi, quella curata da Valeri Manera, che ha segnato un’epoca della tv commerciale, consapevole che per crescere e diffondersi doveva puntare anche sui più piccoli. Italia 1, ben differente dalla rete che conosciamo oggi, era il canale prescelto per questa missione: mattina e pomeriggio erano dedicati ai più piccoli, creando un tesoretto di produzioni acquistate o auto-prodotte fondamentale per la crescita del gruppo Fininvest.
Autrice anche di alcuni brani per lo Zecchino d’Oro, Valeri Manera proveniva da una famiglia lontana anni luce dal mondo in cui lei si sarebbe immersa: il padre, Mario Valeri Manera, era un industriale veneto e fu vicepresidente di Confindustria; la madre, Maria Vittoria Gaggia, apparteneva alla famiglia proprietaria della Sade, importante società elettrica privata. La sorte ha voluto che lei facesse un altro genere di storia, più vicina alla cultura popolare e televisiva, lontana dai riflettori ma dietro le quinte. Eppure, quel nome, “A. Valeri Manera”, è diventato più celebre di tanti altri più appariscenti.