Alessandra Mastronardi: “Mi dispiaceva essere etichettata come Eva dei Cesaroni”
Alessandra Mastronardi parla al Corriere della Sera: “Ai provini ricordo una produttrice che mi disse che non sarei mai riuscita a fare cinema”
“Per diverso tempo mi è dispiaciuto essere etichettata come Eva dei Cesaroni. Cercavo di crescere ma ogni volta tutti mi riportavano lì”. Alessandra Mastronardi non rinnega la serie che le ha regalato la notorietà, ma svela le difficoltà che le ha generato la continua identificazione col personaggio della fiction di Mediaset. “Col tempo ho capito che non è così facile interpretare un ruolo che entra nel cuore delle persone”, racconta al Corriere della Sera l’attrice ora in onda con L’Allieva 3. “I Cesaroni sono stati la mia università. Mi ero iscritta al centro di cinematografia quando è arrivato quel provino. Non ho fatto scuole, sono autodidatta. A lungo non mi sono sentita all’altezza di definirmi un’attrice”.
Quello per la recitazione è stato un amore nato per caso.
“La mia famiglia non era molto favorevole. Sono figlia di uno psicologo, mia madre dirige una scuola universitaria. Entrambi amavano il cinema e il teatro, me lo hanno trasmesso. Ma potevo recitare solo nei fine settimana per non togliere tempo alla scuola. Non ho avuto il coraggio di scrivere sulla carta d’identità che facevo l’attrice, l’ho fatto dopo i 25 anni”.
Tanti i provini svolti, soprattutto dopo la serie di Canale 5. “Sono un perenne banco di prova e tanti registi mi hanno fatta sentire un pesce fuor d’acqua. Ricordo una produttrice che mi disse che non sarei mai riuscita a fare cinema. ‘Sei un prodotto della tv e tutti sanno che possono vederti gratis’. Sono ferite che rimangono un po’ aperte”.