Alessandra Celentano a TvBlog: “Per molti sono stron*a e cattiva, ma ho sempre ragione”
L’intervista di TvBlog ad Alessandra Celentano, a poche ore dalla finale di Amici 23: “Tradire Maria De Filippi per Ballando? Mai”
“Ho imparato a limitare i miei commenti negli anni perché, se dicessi davvero tutto quello che mi passa per la testa, risulterei ancora più dura e severa, per non dire esagerata. Ma da qui a non esprimere il mio giudizio quando mi trovo di fronte a sacchi di patate ne passa, perché è il pensiero di una professionista molto esigente, questo sì“. Lo scrive Alessandra Celentano nel libro Chiamatemi maestra. Disciplina, passione, curiosità e nessuna scusa (Mondadori, a cura di Silvia Gianatti), in libreria dal 7 maggio.
Maestra Celentano, ad Amici (stasera in diretta su Canale 5 c’è la finale della 23esima edizione) le è capitato di esagerare nei giudizi e di pentirsene?
Mi sono sempre trattenuta. Se dovessi dire davvero tutto quello che penso, sarei dura e cruda. D’altronde il mondo della danza è crudele e io l’ho capito sulla mia pelle. Ma non ho mai detto di più di quello che dovessi dire. Ecco, diciamo che potrei essere peggio…
Nel libro Alessandra Celentano, 57anni, una vita dedicata alla danza, prima in teatro e poi, grazie ad Amici di Maria De Filippi, in televisione, racconta passaggi importanti della sua vita privata. “Ho sfiorato la bulimia” – si legge nel libro – “C’è stato un periodo in cui ho provato a mettermi le dita in gola. Inventavo trucchetti e strategie per saltare i pasti. E poi mi abbuffavo e vomitavo, per non assorbire il nutrimento“. Eppure “mi hanno accusato di istigare all’anoressia perché critico i corpi sovrappeso“. E ricorda che molti la definiscono “stron*a e cattiva“.
Si è mai sentita ferita da queste parole?
No, perché so che quello che dico e faccio è verità, onestà, chiarezza. Non giro intorno alle cose. È molto peggio chi vuole indorare la pillola. Preferisco non prendere in giro i ragazzi e dire le cose come stanno, in maniera chiara e diretta, anche se so che posso essere tacciata per stron*a e cattiva.
Quando ha percepito che Alessandra Celentano è diventata un personaggio televisivo popolare?
Non ci ho mai badato, ho sempre pensato a fare il mio lavoro, che fosse in teatro o in televisione. Certamente ho notato la crescita di popolarità… all’inizio quando mi fissavano mi chiedevo perché lo facessero. Poi ci ho fatto l’abitudine, ed è piacevole.
Nel libro non cita gli allievi con i quali ha avuto frizioni ad Amici. Penso ad Agata Reale e Susy Fuccillo…
Perché ho considerato soltanto chi è stato mio allievo, di un certo tipo e di un certo livello. Anche perché sinceramente non avrei niente da dire su allievi non miei.
Però grazie al collo del piede di Agata il pubblico ha conosciuto la severità di Alessandra Celentano…
In realtà sin dall’inizio – io sono entrata nella terza edizione di Amici – ho sempre detto quello che dovevo dire. Non penso che la mia percezione sia legata a questi nomi.
Nel libro racconta che è capitato che alcuni allievi da lei criticati ad Amici una volta usciti dal programma la ringraziassero.
È successo molte volte, ma preferisco non fare nomi. Col tempo hanno capito quella che è la realtà, hanno compreso quello che dicevo e facevo. Nel bene e nel male noi siamo lì per aiutare, per indicare chi ha possibilità, chi meno e chi niente. Poi, per carità, uno può fare comunque carriera, può accontentarsi, ma non è quello che io insegno ai giovani.
Quando era allievo di Amici, lei non stravedeva per Stefano De Martino…
Aveva un bel movimento, in lui trovavo pregi e difetti. L’ho sempre considerato un ragazzo pieno di possibilità, ma in una chiave diversa. Sta facendo una carriera bellissima, gli piace e si diverte. Però, certo tra me e me dico: avevo ragione. Perché alla fine ho sempre ragione!
“Amici mi aveva incuriosito, ma lo trovavo molto distante da me. Ne apprezzavo alcuni aspetti, ma non facevano comunque parte del mio mondo, quello teatrale, dunque non pensavo fosse il posto per me, nonostante il mio grande amico Enrico Baroni fosse convinto del contrario. Lui, insieme alla moglie Nadia, era stato l’inventore del famosissimo marchio Dimensione Danza, che era anche sponsor del programma e da anni vestiva i ballerini della trasmissione“. Oggi qual è la percezione di Amici per il mondo del teatro?
Chi stava in teatro – e mi ci metto dentro anche io – all’epoca aveva sempre un po’ la puzzetta sotto il naso, si sentivano superiori. Negli anni però la percezione è cambiata e il mondo del teatro si è avvicinato alla realtà televisiva, che è molto concreta. Amici è l’unica trasmissione televisiva dove si vede della danza.
A tal proposito, se si guarda intorno cosa vede a livello di danza in tv?
Niente. A parte lo spettacolo di Roberto Bolle per la Rai, danza vera non c’è. Una volta c’erano i corpi di ballo, il balletto aveva un peso molto più importante. Ben venga Amici e ben venga Bolle. Ce ne vorrebbero di più.
Ma Ballando con le stelle?
Lì c’è danza, certo, ma è una cosa completamente diversa…
Natalia Titova e Raimondo Todaro hanno ‘tradito’ Ballando per Amici. Lei ci andrebbe nel programma di Milly Carlucci?
Sinceramente non ci ho mai pensato. Amici ormai per me è casa e famiglia. Sono tanti anni che son qui, ho un rapporto splendido con tutti e con Maria. Quindi, ripeto, non ci ho mai pensato. E non sono una traditrice!
L’anno prossimo ci sarà ad Amici?
Mai dire mai, ma penso e spero di sì; noi abbiamo contratti annuali, che vanno rinnovati. Qualcuno mi dice: “Amici senza di te non esisterebbe”. Io rispondo che non è così.
Come risponde alle critiche per le liti tra professori che rischiano di ‘usare’ gli allievi per fare show e per risolvere beghe tra adulti?
Siamo appassionati al nostro lavoro e ai nostri ragazzi ed è quindi normale – accade in tutti i contesti – che combatti per una cosa a cui tieni. È una gara tra ragazzi, ma anche tra di noi che ne siamo i responsabili. Non credo che i ragazzi vengano penalizzati da una discussione o da un confronto tra professori, anzi spesso sono chiarificatori e quindi ben vengano.
Lei scrive: “Una volta sola ho pensato di lasciare ”Amici”, lo confesso, per via di una crisi legata alla mia vita personale, non per via di qualcosa relativo al programma, al lavoro in sé. Quando è mancato mio padre, mia madre era già malata di Alzheimer (…) Ricordo di aver detto a Maria di volermene andare, «No, Ale» è stata la sua risposta. Così mi ha dimostrato una grande vicinanza, permettendomi di riflettere e di prendermi il tempo necessario a conciliare vita privata e lavoro. Io non amo chiedere nulla, mi dà proprio fastidio dimostrare di aver bisogno, eppure lei c’è stata, ha compreso la mia difficoltà e ha fatto in modo di sostenermi“. È mai stata tentata di lasciare Amici per via di una proposta di lavoro alettante?
Non ho mai pensato di lasciare Amici, perché per me è casa. Mi piace, mi entusiasma, non è mai noioso, è pieno di stimoli. Anche di fronte a proposte ricevute, non ci ho mai pensato.
Parliamo di proposte televisive?
No, parliamo di teatro.
Una cosa che non sappiamo di Maria De Filippi.
Se vuole, ve la racconta lei (ride, Ndr). Negli anni ci siamo conosciute, scontrate… lei è una grandissima lavoratrice. Ama il suo lavoro e le persone che lavorano con lei. È una donna fortissima, la stimo tantissimo.
“Quando insegno sono seria, ma non si può nascondere la mia spontaneità, e forse le parrucche, le galline, i balletti che mettiamo in scena nel serale di “Amici” lo mostrano. All’inizio mi sentivo in imbarazzo, non lo ritenevo un atteggiamento adatto al mio ruolo, ma in fondo fa parte di me e ho accettato di farlo vedere. La verità è che io e Rudy ci divertiamo molto insieme e, alla fine, abbiamo fatto bene a volerlo mostrare“. Chi è stato decisivo nell’opera di convincimento?
Non c’è stata nessuna opera di convincimento. Semplicemente io all’inizio ero più rigida, poi ho capito che fosse giusto prendersi in giro e ho imparato ad apprezzare anche i momenti divertenti e leggeri. Di carattere sono allegra, casinara, giocherellona, nella vita sono più morbida di quanto non lo sia sul lavoro.
Dopo Amici cosa c’è per Alessandra Celentano?
Mare e riposo.
E più a lungo termine?
Se un domani non ci dovesse essere più Amici, mi darei da fare sempre nel mondo della danza. Però con ritmi più soft e una vita meno stressante. Non so stare con le mani in mano, sono una persona che deve sempre sentirsi utile, non in balia delle giornate.
Maria ha letto il libro?
Gliel’ho regalato con una bella dedica, non credo lo abbia letto ancora, perché siamo tutti molto presi dalla finale di Amici. Sono sicura che quando lo leggerà, qualcosa me lo dirà.