Ale&Franz al GFF 2012: “Berlusconi torna in politica? Non c’è nulla da ridere”, “Zelig non è finito”,“Noi a Sanremo 2013? Perché no…”
I due comici a tutto campo. «E’ ovvio che la comicità non tramonterà mai perché la gente ha voglia di ridere».
Ale & Franz sbarcano al Giffoni Film Festival 2012 per l’anteprima italiana di Madagascar 3, nuovo capitolo della saga che vede il duo doppiare la coppia protagonista, il leone Alex e la zebra Marty, al cinema dal 22 agosto. Ma è bastato un cenno in conferenza stampa – c’eravamo anche noi di TvBlog – sul ritorno in politica di Silvio Berlusconi per spostare l’attenzione dalla leggerezza del grande schermo all’attualità italiana.
Loro non fanno satira, si sa, ma in qualità di primi ospiti ‘comici’ del GFF 2012 il riferimento alla ‘comicità politica’, come dice Franz, è inevitabile. Ed è proprio lui a rispondere, asciutto e deciso:
“La satira politica la lasciamo a chi la sa fare, noi ci concentriamo sulla satira di costume e c’è tanto da ridere lì. Io non ci trovo tanto da ridere su com’è la società di oggi, sul ruolo dei politici di oggi, soprattutto perché la gente ora inizia davvero a pagarla, questa stituazione”.
E ancora:
“Non l’ho vissuto direttamente, ma ho tanto l’impressione di essere nel Dopoguerra, con la differenza che allora c’era la consapevolezza di essere in crisi, tutti l’avevano toccata la crisi; nel nostro caso la gente si sta rendendo conto solo adesso di esserlo. Dopo la guerra avevano fame tutti e allora film come I Soliti Ignoti, dove alla fine i ladri si ritrovavano a mangiare un piatto di pasta e ceci, facevano ridere, adesso no; nonostante la crisi i telefonini hanno avuto un incremento del 120% e c’è gente che spende 700 euro per un telefonino. Onestamente non mi fa ridere… non rido con la comicità politica, così come non rido neanche di una persona malata… Piuttosto mi fa una gran tristezza”.
Aveva in mente qualcuno di preciso Franz quando ha parlato di “persona malata” che non fa ridere, ma solo tanta tristezza? Beh, diciamo che, se è stato un caso, a molti è sembrato alquanto allusivo.
Sulla scia anche qualche commento sui fatti del recente passato (“Calciopoli? Un disastro! Non dovremmo neanche parlarne, è una tale vergogna che dovremmo parlare piuttosto di belle cose”) alla crisi, che si fa sentire nei consumi culturali e nei diversi atteggiamenti della gente, il loro principale ‘oggetto di studio’. È Ale a farne un’analisi:
“I tempi che viviamo sono frenetici ma noto che ora stanno un po’ rallentando. La gente si ferma a pensare a cosa sta succedendo, a dove e come ci troviamo: si sente questo attimo di riflessione, la gente è un po’ più attenta alle cose”.
Intanto si guarda al futuro: i due non si sbilanciano sui prossimi progetti, anzi danno l’impressione di non sapere bene cosa fare e come farlo e confessano di avere già avuto un’idea ma di averla anche scartata. Se fosse per la tv, per il teatro o per il cinema non è dato saperlo: Franz ci tiene, però, a far sapere che lavorano solo se hanno idee nuove:
“Non è sano ripetersi; i nostri spunti, poi, vengono dal genere umano. Non a caso i nostri sono casi umani, si basano sull’incontro-scontro, su azione e reazione. Fin quando abbiamo qualcosa da dire, se troviamo la cosa giusta e se riusciamo a scrivere quello che abbiamo in mente, faremo questo lavoro: quando non ne avremo più andremo a vedere i colleghi”.
E a proposito dei colleghi, qualcuno chiama in causa il rapido successo de I Soliti Idioti, exploit della scorsa stagione tv e cinematografica. Ale è secco e conciso:
“Bravi loro, che hanno avuto questo gran successo”.
L’aggancio è succoso per far loro una domanda sull’attuale situazione della comicità in tv, riprendendo lo spunto lanciato da Simone Morano con il suo viaggio condotto nella satira e comicità a suon di interviste nelle scorse settimane proprio sul nostro Tvblog. Tra Zelig che chiude un ciclo, Colorado che cerca identità e nuovi spazi apertisi su La7, Sky e persino su RaiDue, che vede tornare Enrico Bertolino nell’Autunno 2012, forse è il caso di fare un po’ il punto della situazione e chiedere ai due la loro personale, per quanto rapida, opinione su quanto sta succedendo fuori e dentro il piccolo schermo. Franz è ‘ufficialmente’ il portavoce:
“Come in tutte le cose, anche nella comicità ci sono delle fasi, dei momenti, dei cicli: non penso che Zelig, come tanti scrivono, sia finito, tutt’altro. Magari ha bisogno di riposare, di prendere un po’ d’aria nuova; quest’anno poi cambierà la conduzione, cambierà l’ambiente e sono sicuro che l’anno prossimo Zelig andrà bene come di fatto è andato bene quest’anno, perché pur avendo tanti anni ha retto ancora 15 puntate. E con la televisione e con i tempi che corrono non è una cosa da poco, visto che chiudono le trasmissioni alla seconda puntata. Ciclicamente ci sono state edizioni più forti ed edizioni più deboli, comici più stanchi e comici più motivati, ma sono convinto che ritornerà a essere quello che era”.
Franz si dice certo che “la comicità non sta cambiando; non c’è una ‘regola’ in base alla quale si possa dire che ‘sta cambiando’. Ci sono dei momenti di maggior fermento: se diamo uno sguardo agli anni di Mai Dire Gol, lì sono esplosi Aldo, Giovanni e Giacomo, Albanese, Luttazzi… è stato un periodo fertile”. “È normale che negli anni successivi dopo sono andati un po’ a calare… non a caso siamo arrivati noi”, scherza Franz che assume il piglio di un calciatore: “È come una grande squadra, non si può vincere sempre”, conclude il comico, riferendosi al cabaret di Gino & Michele e non solo.
La chiosa poi è da manuale, adatta al clima festoso e ‘ottimista’ del GFF 2012, con quel pizzico di sano accento ‘critico’ sui mali della popolarità inseguita senza qualità e di paternalistico consiglio ai ragazzi che riempiono il Festival:
“È ovvio che la comicità non tramonterà mai perché la gente ha voglia di ridere. È bello che ci sia tanta comicità diversa, così ciascuno sceglie quello che gli piace. L’importante è che i giovani non abbiano subito l’obiettivo di arrivare in tv, ma facciano questo lavoro nei tempi necessari, con la voglia di scrivere, con la voglia di imparare prima a stare sul palco”.
Anche in questo caso se qualcuno vuole vederci qualche riferimento a cose o persone…
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