Aldo Moro: una miniserie a 30 anni dalla strage
Ancora una volta un avvenimento tragico della nostra storia recente diventa protagonista di una fiction televisiva. E’ il caso, dopo i successi di Uno Bianca, Il Sequestro Soffiantini, Karol, Ultimo, di una miniserie dedicata allo statista DC Aldo Moro, intitolata per l’appunto Aldo Moro-Il Presidente prodotta da Pietro Valsecchi per Taodue. La prima puntata andrà
Ancora una volta un avvenimento tragico della nostra storia recente diventa protagonista di una fiction televisiva. E’ il caso, dopo i successi di Uno Bianca, Il Sequestro Soffiantini, Karol, Ultimo, di una miniserie dedicata allo statista DC Aldo Moro, intitolata per l’appunto Aldo Moro-Il Presidente prodotta da Pietro Valsecchi per Taodue. La prima puntata andrà in onda il 9 maggio alle 21:10 su Canale 5, a trent’anni esatti dalla morte, mentre la seconda domenica 11. (Qui la fotogallery)
La regia di questa fiction è di Gianluca Maria Tavarelli, autore di due grandi successi precedenti della Taodue quali Paolo Borsellino e Maria Montessori, mentre la parte da protagonista è interpretata da Michele Placido. Completano il cast tra gli altri Marco Foschi (Mario Moretti), Libero De Rienzo (Valerio Morucci), Donatella Finocchiaro (Adriana Faranda), Massimo De Rossi (Giulio Andreotti), Diego Verdegiglio (Francesco Cossiga), Gigi Angelillo (Amintore Fanfani), Ninni Bruschetta (Oreste Leonardi) e Gaia Zoppi (Maria Fida Moro).
Una fiction evento con un alto valore istituzionale tanto che ieri è stata presentata presso Palazzo Marini-Fondazione Camera dei Deputati al Capo dello Stato Giorgio Napolitano direttamente dal Presidente di Mediaset Fedele Confalonieri, dal vicepresidente Pier Silvio Berlusconi, da Michele Placido, da Pietro Valsecchi e da Giancarlo Scheri, responsabile fiction Mediaset. Aldo Moro Il Presidente arriva in televisione dopo varie trasposizioni cinematografiche sull’omicidio dello statista DC, la prima interpretata da Gian Maria Volontè (Il Caso Moro), poi seguita da Buongiorno Notte di Bellocchio e più recentemente da Piazza delle 5 Lune di Renzo Martinelli.
In questi giorni stanno infuriando le polemiche tra chi come Maria Fida Moro o i familiari degli agenti uccisi nella strage di Via Fani ritengono che sia una mossa di sciacallaggio che non riporterà la verità sulla morte del presidente della Democrazia Cristiana avvenuta per mano delle BR il 9 maggio 1978; durante l’anteprima di ieri erano presenti anche ex dirigenti DC come Andreotti o Forlani e gli stessi non hanno applaudito al termine della proiezione. Troppo forte il riferimento al fatto che Moro sia stato abbandonato dagli stessi amici?
La storia, purtroppo, la conoscono tutti, specialmente coloro che hanno una certa età. La fiction ripercorre la vita di Moro partendo dai primi attentati delle Brigate Rosse a Genova, Milano e Torino fino al rapimento dell’armatore Pietro Costa per il quale il gruppo criminale chiede ben dieci miliardi di lire, cifra assai considerevole per quegli anni. Quel denaro dovrà servire per organizzare un sequestro ben più importante: quello di un alto dirigente della Democrazia Cristiana. Moretti, Balzerani e Rossino optano per Aldo Moro. Negli ultimi periodi Moro, sempre insieme alla moglie e ai suoi figli si era accorto di una minor protezione da parte dello Stato ed era stato il suo fido autista a farglielo notare.
Quando il governo Andreotti cade, Cossiga, Fanfani e Zaccagnini gli chiedono di impegnarsi per le elezioni ma Moro propone una mozione rivoluzionaria: far entrare il PCI all’interno del Governo. La mozione passa con il voto contrario della Destra e la non ben vista posizione da parte degli americani. Il 16 marzo 1978 però le BR in Via Fani uccidono i 5 uomini della scorta e trascinano il Presidente DC nel rifugio di Via Montalcini…
La miniserie è ottimamente interpretata da Michele Placido, bravissimo a mostrare non solo il carattere decisionista di Moro ma anche il rapporto che lo stesso aveva con la famiglia e i suoi stretti collaboratori. Per Fedele Confalonieri la fiction è:
“Un’occasione di approfondimento storico nella sua ricostruzione puntuale. Quando moriva Moro nasceva TeleMilano, il nucleo iniziale della tv di Berlusconi. Da allora e’ stata fatta molta strada, da una tv tutta intrattenimento a una tv che, come il caso di oggi, propone opere di ricostruzione storiche facendo un’operazione utile specie per i giovani è l’ennesima dimostrazione di quanto anche una tv commerciale possa svolgere il ruolo di servizio pubblico“.
Michele Placido ricorda:
“Moro me lo ricordo una volta che venne a visitare il mio Paese, Ascoli Satriano. Le donne gli offrivano fiori e confetti, mio padre aveva una carica nell’Azione cattolica di quel paese e cosi’ lo conobbi e mi bacio’. Mai avrei pensato di interpretarlo un giorno“.
Il regista Tavarelli sottolinea:
“Nel 1978, quando le Brigate Rosse uccisero i cinque uomini di scorta e rapirono Aldo Moro, io avevo quattordici anni. Ricordo la notizia, il clima pesante delle settimane successive, ma sono ricordi sfuocati, che si fissano su alcuni dettagli che forse ho aggiunto negli anni successivi. Il luogo dove venne tenuto prigioniero, la sua morte, il punto dove venne lasciata la Renault rossa con il suo cadavere. La mia, come ogni opera filmica, è solo una rappresentazione parziale, la mia rappresentazione di quegli eventi, ma lo sguardo che ho avuto nel ricostruirla è stato guidato soprattutto dalla volontà di capire.”