Home Notizie Alberto Matano: “Davvero non so cosa sia il maschilismo… Lorella Cuccarini? Conservo quello che c’è di buono…”

Alberto Matano: “Davvero non so cosa sia il maschilismo… Lorella Cuccarini? Conservo quello che c’è di buono…”

Alberto Matano è stato intervistato da La Repubblica.

pubblicato 14 Agosto 2020 aggiornato 29 Agosto 2020 22:21

Per la prima volta, intervistato da La Repubblica, Alberto Matano ha commentato le polemiche, scatenatesi dopo una lettera aperta della sua ormai ex collega Lorella Cuccarini, con le quali si è chiusa l’ultima edizione de La Vita in Diretta, andata in onda su Rai 1.

Come ricordiamo, la Cuccarini si scagliò contro un collega di lavoro, non esplicitando il nome, definendolo un maschilista con un “ego sfrenato”.

L’atmosfera gelida, tangibile, nella quale è andata in onda l’ultima puntata de La Vita in Diretta ha lasciato pochi dubbi su chi fosse il destinatario delle summenzionate osservazioni.

Alberto Matano ha preferito concentrarsi su tutto ciò che, di buono, ha realizzato al fianco di Lorella Cuccarini, in un’edizione de La Vita in Diretta da definire storica poiché fortemente condizionata, come tanti altri programmi, dall’emergenza COVID-19:

Ringrazio anche adesso Lorella. Non ci conoscevamo, ci siamo ritrovati all’improvviso a vivere un’esperienza epocale. Siamo andati avanti anche quando la rete ci ha chiesto uno spazio maggiore, dandoci forza l’un l’altro. Insieme abbiamo fatto qualcosa di utile: servizio pubblico. Conservo quello che c’è di buono, quello che si è visto in onda è la verità. La migliore risposta a qualsiasi polemica o falsità.

Il giornalista, quindi, ha rigettato fermamente le accuse di maschilismo definendole “surreali”:

Maschilista? Non lo so, forse si è sbagliata, voleva dire giornalista… Non ho fatto altro che fare il giornalista. Questo sì, l’ho fatto. Se vuol dire mancare di rispetto a qualcuno, allora mi arrendo. Di tutte le cose che si poteva inventare, è la più surreale. Mia mamma è una storica femminista italiana, vengo da una famiglia aperta. Mi è dispiaciuto perché davvero non so cosa sia il maschilismo.

Alberto Matano ha schivato con eleganza anche la provocazione di Rai 1 ridefinita da qualcuno come “Gay 1”:

Non c’è nulla da dire. Sono gli altri che devono assegnarti una categoria, è un problema loro. Non ho mai amato le categorie e guardo sempre con grande diffidenza chi cataloga gli altri.

Matano, infine, si è concentrato sulla nuova “Vita in Diretta” che avrà inizio in autunno, assumendosi tutte le responsabilità su quello che sarà il risultato finale:

Coletta ha chiesto che il pomeriggio di Rai 1 diventi un racconto giornalistico. Gli spettatori di Rai 1, che potrebbero essere i miei genitori, sono attenti e a quell’ora vogliono essere informati. Il programma mi rispecchierà: sono capo autore e caporedattore, se sarà brutto, sarà colpa mia.

Nella squadra de La Vita in Diretta, ci saranno Roberto Poletti, Giovanna Botteri e i giornalisti del Tg1 e di Rai News.