Simona Branchetti: “Alberto Matano mi ha chiamato e ha capito che non c’era nessuna volontà di scippare alcun ospite”
Simona Branchetti torna sull’accaduto di ieri e racconta: “Questa mattina Alberto Matano mi ha chiamato”. Chiarimento avvenuto.
Dopo quanto accaduto ieri pomeriggio, la puntata di oggi di Pomeriggio Cinque News si è aperta con un chiarimento che Simona Branchetti ha voluto fornire ai propri telespettatori circa quanto avvenuto per quanto riguarda il caso di Liliana Resinovich. La conduttrice ha esordito così:
Consentitemi di fare una piccola precisazione sullo spiacevole episodio accaduto ieri con La Vita in Diretta e con Alberto Matano, di cui ho avuto il piacere di ricevere questa mattina una telefonata, il quale ha compreso che naturalmente non c’è stata alcuna volontà di fare uno screzio a nessuno, di volere scippare alcun ospite.
La giornalista poi prosegue:
Siamo qui tutti per lavorare nelle migliori condizioni possibili, ma purtroppo lui come me sa, che, quando si sta sul campo, a volte questo non sempre è possibile. Ma insomma noi siamo qui tutti per fare lo stesso lavoro, per fare cronaca, raccontare in diretta anche fatti dolorosi come quelli che vi stiamo raccontando anche in questi giorni. Prima di tutto il nostro rispetto, il nostro pensiero va a chi in queste ore sta soffrendo come ad esempio Sebastiano, che oggi ritrovo con la nostra Ilaria Dalle Palle, che ancora ringrazio per il lavoro duro, preciso, da professionista che compie ogni giorno sul campo.
Simona Branchetti è voluta così tornare sull’accaduto di ieri, sul quale si era già espressa con noi di TvBlog nelle scorse e poi successivamente anche su Instagram.
Rispondendo, infatti, ad un utente la giornalista del Tg5, prestata per queste vacanze di Natale alla conduzione di Pomeriggio Cinque News, aveva commentato:
Veramente sono io che ritengo di aver subito un ingiusto attacco da Matano che stimo moltissimo e certo da un professionista come lui non mi aspettavo un attacco così strumentale! Dopo 20 minuti di diretta con il sig. Sebastiano forse è lui che avrebbe dovuto rispettare il nostro lavoro.