Alberto Matano a Blogo: In Sono innocente vogliamo illuminare le storie di chi è stato accusato ingiustamente
L’intervista ad Alberto Matano a poche ore dal debutto su Rai3 con “Sono innocente”
Mentre Rai3 festeggia i dati positivi dell’autunno con il 7,27% di share in prime time ed una crescita dello 0,42% rispetto al medesimo periodo del 2015 ed il 6,36% in seconda serata in crescita dello 0,53% rispetto all’anno scorso, stasera si prepara a lanciare una nuova trasmissione. Il titolo del programma è “Sono innocente” e tratterà storie di persone che sono state accusate ingiustamente, sono poi finite in carcere, fino ad essere riconosciute innocenti, con la scarcerazione ed il ritorno alla vita “normale” che “normale” non è più. Alla guida di questo nuovo appuntamento televisivo che sarà diffuso da Rai3 a partire dalla prima serata di stasera sabato 7 gennaio è il giornalista del Tg1 Alberto Matano. Lo abbiamo incontrato a poche ore dal debutto, ecco il resoconto della nostra chiacchierata.
Come sarà questo “Sono innocente” ?
E’ un programma a cui tengo moltissimo. Se lo chiedi a me ti dico che è un gran bel programma. Fatto con il cuore. Con rispetto, responsabilità e attenzione massima alle storie di queste persone che hanno vissuto qualcosa di inimmaginabile e che hanno la forza e il coraggio di raccontarlo.
Preparando questo programma ci puoi raccontare come hanno reagito i protagonisti di queste storie di fronte alle ingiustizie che hanno dovuto subire?
Per ognuno di loro raccontare quanto accaduto, rivivere quei momenti è come riaprire una ferita che non si è mai del tutto chiusa. Poi i risvolti della vita sono diversi. Per alcuni c’è stata una ripartenza: un nuovo lavoro, la nascita di un figlio, il matrimonio. Altri aspettano ancora di riprendere la vita che avevano prima del carcere e continuano a lottare ogni giorno per riuscirci.
Ti sei fatto una idea del perchè accadono queste cose ?
L’errore in quanto tale accade. Credo, però, che tutti noi dovremmo recuperare un pò quello spirito garantista che è andato perso negli ultimi anni. Quello che colpisce di queste storie è che i protagonisti oltre a fare i conti con la dura realtà carceraria hanno dovuto misurarsi con un ambiente esterno immediatamente ostile. Amici che ti voltano le spalle, gente che non ti saluta più. Prima di giudicare bisogna lasciare che la giustizia faccia il proprio corso. Fino in fondo.
Qual è l’intento del programma ? Non c’è il rischio di spettacolarizzare le disgrazie di queste povere persone ?
Nessuna spettacolarizzazione, anzi. Il programma vuole illuminare le storie di queste persone, raccontare questa realtà finora troppo poco esplorata in tv e dare ai protagonisti anche la possibilità di un riscatto pubblico. Di poter riaffermare la propria innocenza.
Quante puntate saranno? Ci puoi raccontare brevemente una storia fra quelle che proporrete ?
Saranno dieci puntate. Ogni sera affronteremo due casi. Stasera racconteremo le storie di Diego Olivieri e di Maria Andò. Lui è un imprenditore del nord est accusato di associazione mafiosa, traffico di droga e riciclaggio di denaro sporco e assolto dopo un anno di carcere e una lunga vicenda giudiziaria, lei una giovane di Palermo accusata di rapina e tentato omicidio e scagionata dopo dieci giorni in carcere. In entrambi i casi le loro famiglie hanno fatto di tutto per tirarli fuori dal carcere.
Chi ti ha chiamato per condurre questo nuovo programma ?
Daria Bignardi quando ha immaginato la sua Raitre mi ha proposto Sono innocente. All’inizio non avevo capito bene l’ambizione e la missione di questa sfida. Oggi la ringrazio per questa opportunità unica. Raitre vuole raccontare la realtà. E da giornalista Rai sono particolarmente felice di poter dare il mio contributo, di essere una delle voci di questo racconto fatto delle inchieste di Report e di Iacona, dell’Islam narrato da Lerner, delle nuove famiglie di Stato Civile, del viaggio di Concita Di Gregorio nei comuni italiani, delle storie di Augias, e di tutti gli altri bellissimi e molto seguiti programmi della rete.
Al termine tornerai al Tg1 e alla conduzione dell’edizione delle ore 20 e degli Speciali in diretta ?
Il Tg1 resta la mia casa. Tornerò al Tg delle 20 e alla conduzione delle dirette di Speciale tg1. Qualcosa a cui tengo molto. È un gruppo di lavoro fatto di giornalisti che ogni giorno non si risparmiano per informare nel miglior modo possibile il pubblico. E da quattro anni con la guida di Mario Orfeo siamo tornati ad essere il Tg più visto e più credibile.
Come vedi l’informazione fra le all news e Telegiornali in questo periodo purtroppo funestato da attentati come il recente ad Istanbul ?
Credo che nell’era del web e dell’informazione via social, di fronte a fatti così devastanti e destabilizzanti per le nostre società e le vite di tutti noi, sia sempre più cruciale il ruolo di noi giornalisti e di un’informazione affidabile, completa e approfondita.
Un progetto per il futuro professionale di Alberto Matano ?
Il bello di questo lavoro e farlo e amarlo ogni giorno di più. Da quando ho superato il concorso per la scuola di giornalismo ho seguito un percorso per gradi tutto interno alla Rai: lo stage, i primi contratti, il giornale radio, poi il passaggio al Tg1, le conduzioni di notte, Unomattina, il Tg di pranzo fino all’edizione delle 20.