Speciale Ulisse su Piero Angela, l’omaggio del figlio Alberto prima della diretta
Alberto Angela dedica un lungo post al padre Piero prima della messa in onda dello Speciale Ulisse dedicato alla sua vita e alla sua carriera
Alberto Angela ha dedicato un lungo post social al padre Piero pochi minuti prima della messa in onda dello speciale Ulisse dedicato a uno dei veri maestri del giornalismo, della cultura e della tv italiana. Un omaggio, un ricordo, un pensiero in qualche modo atteso anche dal pubblico che ‘sente’ questo speciale come un vero commiato laico, in un certo senso il vero ‘addio’, dopo la cerimonia che si è tenuta in Campidoglio ormai quasi un anno fa e dopo la fine delle puntate di Prepararsi al futuro che Piero Angela aveva completato e registrato prima della sua scomparsa.
Il pubblico tv, dunque, aspetta questo Speciale come un saluto, ma anche – come nello spirito del programma – la scoperta di una vita incredibile, fatta di impegno, dedizione, professionalità, umanità, valori, rispetto per sé, per la famiglia e soprattutto – se mi è permesso – per il suo pubblico, da cui ha voluto accomiatarsi con una lettera di addio che dovrebbe essere usata come murale nelle scuole e negli uffici pubblici.
Prima della messa in onda dello Speciale Ulisse dedicato al padre Piero, Alberto Angela non ha fatto mancare una sua presentazione sui social. Si tratta di un appuntamento consueto col suo pubblico prima delle puntate dei suoi programmi di prima serata, ma questa volta con un sapore speciale.
Carissimi, la puntata di Ulisse dedicata a mio padre, Piero, che va in onda stasera su Rai1 è, a tutti gli effetti, uno “speciale”… soprattutto per me. Sono contento di aver realizzato questa puntata con il supporto di tanti di coloro che hanno collaborato con mio padre e della squadra eccezionale che da anni mi affianca in questo programma. È anche grazie a loro che questa puntata è diventata davvero “speciale”
Piero era una persona sorprendente e la storia della sua vita, che racconteremo questa sera, ce lo dimostra ampiamente: la sua attività come pianista jazz, il suo primo impiego quasi casuale in radio, gli esordi in televisione come corrispondente per la Rai da Parigi e Bruxelles, l’esperienza come inviato di guerra in Algeria, Iraq e Vietnam, gli incontri con le grandi star del cinema e della musica, l’approdo alla conduzione del primo telegiornale delle 13.30 su RaiUno…
E poi, il suo racconto dell’uomo sulla luna e il coraggio di portare la scienza e la natura in prima serata. “Quark”, “Super Quark”, e prima “La macchina meravigliosa”, “Il pianeta dei dinosauri”, “Viaggio nel cosmo”, solo per citarne alcuni, sono programmi che hanno segnato profondamente la storia della televisione italiana, sia dal punto di vista dei contenuti, che da quello della forma e delle innovazioni del mezzo televisivo in sé.
Mio padre è stato un pioniere della comunicazione che, sempre con razionalità e rigore scientifico, ci ha raccontato la complessità del nostro mondo, i progressi della scienza e della tecnologia, ma anche, anzitempo, le conseguenze di uno sviluppo non più sostenibile, dai problemi ambientali a quelli etici.
Aveva la rara capacità di vedere i problemi arrivare da molto lontano e di individuare già le soluzioni, non tanto per risolverli, quanto soprattutto per prevenirli in tempo. Un intellettuale che sapeva parlare a tutti, spiegando cose a volte molto complesse con parole semplici e chiare. I libri che scriveva fin da quando io ero un ragazzo sono ancora oggi una sorta di “kit di sopravvivenza” con il quale continua a darci consigli anche se non c’è più.
Questa sera non squillerà il cellulare come di solito avveniva dopo ogni puntata sua o mia andata in onda, per uno scambio di commenti e opinioni. È anche da questi piccoli dettagli che devo accettare che lui non c’è più. Ma il suo esempio rimane. Ed è seguendolo che continuerò il suo viaggio, la sua rotta, cercando di non far sbiadire mai quel suo sorriso carico di saggezza e di ottimismo umano e razionale con cui affrontava ogni grande tema o risolveva ogni problema.