Al di là del lago, la fiction non ansiogena Mediaset
Si riapre il capitolo tv (non) ansiogena. A confermare la volontà di non rifare gli errori del passato, voltando pagina dopo il flop di Crimini Bianchi, è Giancarlo Scheri, direttore fiction Mediaset. Peccato che per la prima volta si tiri in ballo Amiche mie, annoverato nella categoria Delusioni dal Corriere della Sera per il suo
Si riapre il capitolo tv (non) ansiogena. A confermare la volontà di non rifare gli errori del passato, voltando pagina dopo il flop di Crimini Bianchi, è Giancarlo Scheri, direttore fiction Mediaset. Peccato che per la prima volta si tiri in ballo Amiche mie, annoverato nella categoria Delusioni dal Corriere della Sera per il suo non brillante andamento. Partito con il 16.80% di share, per poi risalire al 18.94% della seconda puntata, è poi sceso al 15.83% mercoledì scorso. Così Scheri commenta la priorità della “nuova” serialità nella tv commerciale:
“C’è bisogno di belle storie, che non siano ansiogene e che riscoprano i valori dimenticati nella nostra vita dominata dallo stress”.
Accontentando la volontà di evasione dello stesso Presidente, Canale 5 non si accontenta più di romantic comedy (vedi Anna e i Cinque e Un amore di strega ) ma propugna il concetto di fiction come favola disneyana. Non a caso, dopo l’anticipazione del pilot di 4 single fathers, film sperimentale di Gabriele Muccino per la tv, ora c’è un altro investimento all’orizzonte: Al di là del lago.
Si tratta di un tv-movie prodotto dalla Fidia Film di Lorraine de Selle su Real e Micol Pallucca, che si sta già girando in questi giorni tra Abruzzo e Lazio, con la regia di Stefano Reali. L’ammiraglia lo trasmetterà già nella prossima primavera in una puntata-test: se avrà successo diventerà una miniserie.
Nelle vesti di protagonista Kaspar Kapparoni nel ruolo di Luca, un veterinario di successo che, dopo aver fatto fortuna in America, torna nel suo paese natio tra le colline dell’Appennino, ritrovando i valori di una volta, il miglior amico Valerio (Roberto Farnesi) il primo amore Barbara (Gioia Spaziani).
Un intreccio che di questi tempi viene spacciato per innovazione (addirittura la risposta italiana a “L’uomo che sussurrava ai cavalli”) in realtà ricorda molto La voce del cuore, fiction di buoni sentimenti andata in onda negli anni ’90 con Gianni Morandi e Mara Venier.
Allora si puntava su volti sicuri di una tv rassicurante, già acclamati nelle domeniche pomeriggio e nei varietà tradizionali. Oggi si fa il passo del gambero, come se una tv antibaudesca nell’intrattenimento sia costretta a essere tradizionalista nella fiction, vista l’incapacità di competere con i modelli americani.
D’altronde la tradizione italiana nel racconto di sentimenti resta impareggiabile e non è un caso che Mediaset dica di non voler più fare fiction simili alla Rai, mentre la Rai rilancia con la fiction leggera leggera Tutti pazzi per amore.