Agrodolce: repliche a settembre, seconda e terza stagione confermate
Avevamo lasciato in sospeso il capitolo Agrodolce, romanzo popolare di RaiTre inizialmente votato al “flop”. E invece la qualità dei contenuti, insieme ai meriti delle risorse produttive nel credere in questo prodotto, non solo hanno scongiurato la chiusura anticipata, ma assicurerebbero una lunga vita alla soap. Agrodolce vedrebbe ben due stagioni confermate: l’assessore alla Presidenza
Avevamo lasciato in sospeso il capitolo Agrodolce, romanzo popolare di RaiTre inizialmente votato al “flop”. E invece la qualità dei contenuti, insieme ai meriti delle risorse produttive nel credere in questo prodotto, non solo hanno scongiurato la chiusura anticipata, ma assicurerebbero una lunga vita alla soap.
Agrodolce vedrebbe ben due stagioni confermate: l’assessore alla Presidenza della Regione Sicilia Gaetano Armao, nel corso della rassegna sul cinema breve svoltasi a Capaci, ha annunciato che la Regione avrebbe trovato i fondi per assicurare alla serie ben due stagioni.
Tuttavia, la seconda e la terza stagione potrebbero non ripartire subito, visti i ritardi delle riprese. Stando a rumors della rete, RaiTre avrebbe progettato di trasmettere un ‘meglio di’ della prima stagione da settembre, così da fidelizzare chi se la fosse persa e da offrire un bel ripasso agli aficionados.
Di certo c’è anche la mossa cautelare di non perdere il presidio sull’access prime time, in cui Agrodolce si è faticosamente insediato tra la storica leadership di Blob e il pubblico diffidente di Un posto al sole.
Così Giovanni Minoli, che produce la serie sotto l’egida di Rai Educational, commenta la sua crescita in un’intervista a Il Messaggero.
“In 9 mesi, dallo scorso 8 settembre al 20 luglio di quest’anno, siamo passati dal 4.50% di share al 9%: cinque punti di incremento in 270 giorni. Il confronto con Un posto al sole è vincente per Agrodolce, nonostante la collocazione non felice, a mio avviso, data alle due fiction. Sarebbe stato forse più giusto mandare prima quella già collaudata, poi l’altra, alla quale i telespettatori dovevano ancora affezionarsi. Ma l’esito di Agrodolce mi piace non tanto per questo tipo di confronti, quanto perché sancisce il successo di un modello industriale, il primo in Europa fondato su un 50% di finaziamenti Ue destinati allo sviluppo delle aree sottosviluppate. La Regione Siciliana ha proprio in questi giorni confermato altri due anni di vita alla fiction con 25 milioni di euro che vengono proprio dai vecchi Fas”.
Dopo la chiusura di marchi storici come Vivere e Incantesimo, è un bel segnale che una soap dai contenuti così “ostici” e poco patinati abbia fatto breccia nel cuore dei telespettatori.