Agorà weekend con l’alchimista Sara Mariani nel solco della tradizione, con la gestione dei tempi da migliorare
Agorà Weekend, il debutto di Sara Mariani da conduttrice tra il gioco dell’alchimista e una gestione sicura ma migliorabile della diretta
La buona notizia della nuova stagione di Agorà weekend, partita oggi su Rai3 alle 8.00 (domani, alla stessa ora, il secondo appuntamento) è la promozione alla conduzione di Sara Mariani. Una che in tv ha fatto la gavetta e che oltre alla bella presenza (che in tv è un valore) può contare su una oggettiva preparazione. Giornalista professionista dal 2012, ha fatto la redattrice e l’inviata di programmi Mediaset per Videonews, di Vita in diretta e, appunto, di Agorà, dove è arrivata nel 2014.
La sicurezza mostrata nella puntata odierna, dunque, non può sorprendere. A maggior ragione considerando che Agorà Weekend è fatto come sono fatti il 90% dei contenitori di daytime. C’è il segmento talk, c’è il collegamento in esterna (con la tragica notizia del ritrovamento di un cadavere di un neonato sulla barca di migranti a Lampedusa comunicata senza sensazionalismi) c’è l’intervista one to one, c’è (in questo caso meglio dire ‘sarebbe dovuta esserci’) la parte dell’alleggerimento.
La scelta conservativa di Agorà Weekend
È sempre una questione di scelte. E Agorà Weekend ha scelto di non rivoluzionare un bel niente, ma anzi orgogliosamente prosegue sulla linea rodatissima dei tanto criticati dibattiti televisivi (come l’Agorà in onda dal lunedì al venerdì) che riempiono la televisione nostrana (costano poco e rendono il giusto). La conferma, qualora fosse necessaria, arriva quando la Mariani ‘disturba’ l’intervento di uno degli ospiti in studio, Claudio Brachino, maneggiando provette e liquidi colorati per il “gioco” dell’alchimista. Obiettivo? Mostrare che “non c’è alchimia tra le nostre forze politiche” al governo. E vabbè.
La durata più contenuta (un’ora lorda, 55 minuti netti) rispetto alla versione feriale è soprattutto un vantaggio per Agorà Weekend, che per la prima puntata sceglie due temi forti come l’emergenza migranti a Lampedusa e la situazione in Emilia Romagna a quattro mesi dall’alluvione. Sara Mariani gestisce i tempi bene, ma non benissimo, unendosi anche lei nel già foltissimo gruppo dei conduttori da talk impegnati più a interrompere gli interlocutori che a fare loro domande. Una pratica dettata dalla purtroppo diffusa convinzione che essa aiuti a tenere alto il ritmo del programma e quindi ad allontanare il rischio noia per il pubblico a casa.
E alla fine dalla diretta non c’è traccia dell’omaggio a Botero, che era invece stato annunciato nell’anteprima dalla stessa Mariani con tanto di spiegazione: “Per portare un tocco di leggerezza a questa stagione di Agorà Weekend“. Ma su questo si può applicare la clemenza e asserire senza timori di smentita che la prima puntata nel complesso è da considerarsi riuscita.