Agorà Estate: Maria Soave poco graffiante, Giuntella garanzia anche al moviolone, Carrara stacanovista
La prima puntata di Agorà Estate 2024 tra una Maria Soave poco incisiva nel talk, un Tommaso Giuntella al top e Marco Carrara senza pause.
“Ho cambiato casa per questa estate, da Rai 1 passo a Rai 3” così inizia l’avventura di Maria Soave ad Agorà Estate (da noi anticipata a maggio). La continuità all’informazione di Rai 3 da stamani passa per lo stile morbido della giornalista, già conduttrice del Tg1 Mattina nell’arco della scorsa stagione tv.
Ricordiamo che la Soave ha già alle sue spalle più di un’esperienza mattiniera, nel 2022 infatti è stata volto di Unomattina sempre nella sua versione estiva, programma in cui ha potuto modellare meglio il suo stile di conduzione affrontando argomenti seri e leggeri al contempo.
Il talk di Agorà Estate: Soave in grado di reggerlo?
Qui il senso unico della politica imposto dal mood di Agorà, porta la conduzione a misurarsi su di una strada che finisce per essere un vicolo cieco.
Quando parliamo di dibattito politico in un programma come questo, siamo stati abituati a vedere anche un certo animo nel suo sviluppo. Voci che si sovrappongono, polemiche e qualche volta anche delle scene forti (ricordiamo uno scontro accesissimo fra Sgarbi e Barbara Alberti alcuni anni fa o la Santanché che sceglie di abbandonare il collegamento in polemica con l’allora conduttrice Monica Giandotti).
In questa prima puntata non è accaduto nulla di tutto ciò (e menomale), ma la Soave può essere in grado di gestire una situazione così delicata? Magari sì, magari no.
E perché questo sguardo oltre? C’è un passaggio che sembra superfluo per qualcuno ed è la frase “Parliamo uno alla volta, altrimenti il pubblico a casa non capisce” detta in fretta dalla stessa Soave durante l’intervento di due ospiti di fazioni opposte (Fratelli d’Italia e Partito Democratico) a proposito degli scenari politici post elezioni europee e in un momento di apparente innalzamento dei toni.
Qui la conduttrice vuole mettere in chiaro subito una delle regole madre: se Servizio Pubblico dev’essere, allora che sia decoroso al pubblico. Un gesto da non sottovalutare dato che in passato chi vi scrive ha già tenuto a sottolineare una tendenza alla conduzione gentile da parte della Soave.
Un pregio che, però, può essere anche un difetto. L’altra faccia della medaglia infatti è il rischio di ammorbidire troppo il dibattito, annoiando il pubblico. Magari un approccio un po’ più graffiante può tenere acceso l’interesse dello spettatore. Vale anche per l’intervista (oggi con il Professor – ed ex Presidente del Consiglio – Mario Monti), una comfort zone in cui ritroviamo una Soave più centrata.
Tommaso Giuntella è garanzia
Menzione speciale per Tommaso Giuntella, uno che di Agorà conosce vita, storie ed esterne. Da inviato tra i palazzi della politica e in giro per l’Italia, quest’estate – salvo cambi in corsa – giocherà la sua partita in casa, pardon, in studio.
A lui è stata affidata la postazione d’onore del moviolone. Dal suo touchscreen colora il talk con alcuni filmati che ampliano il dibattito, offrendo agli ospiti spunti e riflessioni inerenti ai temi dibattuti, arricchendoli con un sorriso. Curiosità: non è solo la sua ormai iconica cravatta a divertire, a rendere più leggera l’atmosfera – spesso troppo rigida – è il suo telecomando da dove simula la messa in onda dei filmati.
Il Servizio Pubblico del futuro passa (anche) da Marco Carrara
Nel segmento ‘Extra’ ritroviamo Marco Carrara, ormai diventato uno stacanovista. Uno dei pochi volti e dei talenti (su cui la Rai deve continuare a puntare) presenti in video lungo tutto l’anno, senza pause. Timeline è ormai il suo cavallo di battaglia, Rai 3 la sua casa. Con ospiti di alto livello è riuscito a conquistarsi una fetta di pubblico considerevole, mica roba da poco.
Lo stesso pubblico popolare che, grazie ad un linguaggio chiaro e alla portata di tutti, ha conosciuto termini e novità dal mondo del web, informando e al contempo divulgando sul nuovo che avanza. Oggi, insieme allo psichiatra Paolo Crepet (non uno a caso, apputno), ha analizzato il problema dei giovani con la violenza e i social.
Dati alla mano, considerazioni, riflessioni e possibili soluzioni, c’è tutto il necessario per fare Servizio Pubblico. A Carrara gli viene bene.