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Agon Channel, A Fior di Pelle un brivido freddo: sotto il vestito il nulla…

A Fior di Pelle debutta a sorpresa nel daytime di Agon Channel: il game è solo la scusa per far sfilare modelli e mostrarne Lato A e Lato B.

pubblicato 1 Dicembre 2014 aggiornato 2 Settembre 2020 21:20

A Fior di Pelle ha debuttato alle 14.00 di oggi, lunedì 1 dicembre 2014, su Agon Channel Italia (DTT, 33) subito dopo un’altra chicca, La Fortuna fa 90. Il game, tra i programmi di ‘punta’ del palinsesto della nuova rete free del Digitale Terrestre, è davvero la fiera delle vanità. Quelle soprattutto dei modelli che passano e spassano nello studio con la scusa di rivelare a concorrenti e pubblico le domande e le risposte di un quiz che definire elementare è dire poco e che riesce a trarre ‘in inganno’ concorrenti che fanno brillare per sapere enciclopedico anche quelli che a L’Eredità hanno collocato la dittatura di Hitler negli anni ’70.

Confesso, sono rimasta basita quando ho capito che concorrenti e conduttori erano solo una scusa per mostrare pezzi scelti di corpi umani.

 

Non siamo al soft porno di Colpo Grosso – anche se ci si aspetta di sentir partire “Cin Cin, Cin Cin Ricoprimi di baci” al posto dei jingle a base di Tiziano Ferro et similia – ma almeno Smaila & Co. avevano del coraggio.

Qui invece sembra di essere in una parodia dei The Jackal o del duo Nuzzo – di Biase (ai quali i concorrenti pure assomigliano e suggeriamo alla coppia di farsi un giro in settimana sul canale 33).

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Loro, grigetti e anonimi, sembrano il perfetto contrappasso alla schiera di personaggi/modelli denominati Ken, Paris, Butterfly, Casanova, che mostrano a concorrenti le loro migliori qualità. Essenzialmente pettorali, addominali e dorsali per i maschietti, pance piatte, scollature e fascia ‘lombare’ per le signorine.

Insomma, chi combatte la mercificazione del corpo umano in tv ha di che divertirsi.

Due concorrenti, tre manche, più una finale riservata al migliore dei due per portare a casa un potenziale montepremi di 2600 Euro.
Poco importa come siano costruite le manches: il succo è che le domande o le risposte sono scritte ‘a fior di pelle’.

Quella che però mi ha davvero provocato un brivido freddo lungo la schiena è stata la seconda: Lato A o Lato B. Il bravo presentatore (vestito alla Renzi) fa una domanda e il concorrente deve rispondere scegliendo, al buio, quale lato far scoprire al/la modello/a di turno. Ha poi la possibilità di cambiare. Così si possono mostrare entrambe i lati del vero protagonista, i corpi asciutti, invidiabili, desiderabili, dei modelli.

Agon Channel, A Fior di Pelle - Foto prima puntata

Di fatto A Fior di Pelle è tutto qui.

No. Qualcos’ altro c’è. Le risposte impossibile dei concorrenti. Roba da non doversi mai più lamentare degli errori marchiani sentiti negli anni a L’Eredità.

Domanda: E’ stato imperatore romano.
La concorrente, assolutamente al buio, sceglie di scoprire il Lato B.
Compare ‘Caracalla’ e la concorrente sai che fa? Chiede il cambio.

Domanda: La Numismatica si occupa di…?
Il concorrente sceglie il Lato B, scopre “Monete” e che fa?
Cambia

Domanda: Fa parte della Gran Bretagna.
Si scopre “Galles” e che si fa?
Si cambia.

Ma sono solo alcune delle chicche.
Una delle ultime della puntata?
“La regione storica conosciuta per i suoi cristalli?”
Swarovski

Se non fosse vero, ribadsico, penserei di guardare una parodia dei The Jackal.

Agon Channel, A Fior di Pelle – Foto prima puntata