Agents of S.H.I.E.L.D., su Fox la serie tv di Joss Whedon che riesce a trovare un suo spazio anche senza supereroi
Su Fox (canale 111 di Sky) Agents of S.H.I.E.L.D., la serie tv che segue gli avvenimenti raccontati in The Avengers, con Phil Coulson incaricato di formare una squadra che deve indagare sui fenomeni misteriosi in giro per il mondo senza chiamare i supereroi
La Marvel, dopo i fumetti, i cartoni ed i film, decide di darsi anche alle serie tv, con “Agents of S.H.I.E.L.D.”, uno degli show più attesi di questa stagione, in onda da questa sera alle 21:00 su Fox (canale 111 di Sky). Dietro alla serie c’è Joss Whedon: il creatore di “Buffy” ed “Angel”, nonchè regista di “The Avengers”, porta così sul piccolo schermo una storia che riprende proprio le vicende raccontate nel film che ha sbancato il botteghino.
Ambientato dopo i fatti del film, “Agents of S.H.I.E.L.D.” racconta di un mondo consapevole dell’esistenza di supereroi come Hulk, Captan America o Thor, ma anche dell’agenzia militare che li aiuta nel combattere i loro nemici, ovvero lo S.H.I.E.L.D. (“Strategic Homeland Intervention, Enforcement, and Logistics Division”).
Nick Fury (Samuel L. Jackson), creatore dell’agenzia, vuole che si formi una squadra che indaghi sugli eventi sovrannaturali che avvengono in giro per il mondo. Per farlo, chiede a Phil Coulson (Clark Gregg), personaggio visto anche nei film, di scegliere i migliori agenti che possano lavorare evitando di chiedere l’aiuto dei supereroi. Ma l’agente Coulson, in “The Avengers”, era stato ucciso da Loki (Tom Hiddleston): la serie, nel corso delle puntate, spiegherà come mai sia ancora vivo, rendendo la sua presenza uno dei misteri della stagione.
Coulson forma così una squadra composta dall’agente Grant Ward (Brett Dalton), molto bravo nel suo lavoro ma poco socievole; dalla pilota ed esperta di combattimento Melinda May (Ming-Na Wen), dallo scienziato Leo Fitz (Iain De Caestecker) e dalla biologa Jemma Simmons (Elizabeth Henstridge). Oltre a loro, Coulson decide di far entrare nella squadra anche la civile Skye (Chloe Bennet), hacker molto capace il cui passato, però, è sconosciuto.
Il gruppo deve così affrontare numerosi casi in cui si cela qualcosa di sovrannaturale e proveniente da altri pianeti. In giro per il mondo su un aeroplano super attrezzato, la squadra formata da Coulson rischia parecchie volte, ma deve innaziatutto pensare alla sicurezza dell’umanità, sempre più preoccupata dopo aver visto quello che i supereroi devono affrontare in “The Avengers”.
Whedon, con il fratello Jed e Maurissa Tancharoen, hanno creato una serie che possa portare in tv il mondo Marvel rendendolo però fruibile settimanalmente dal pubblico più vasto possibile. Per seguire “Agents of S.H.I.E.L.D.” non bisogna per forza aver letto i fumetti o visto i film, anche se i riferimenti ci sono, come nel pilot, in cui Cobie Smulders regala un cameo di Maria Hill, o nell’ottavo episodio, dal titolo “The Well”, che racconta gli eventi successivi a quelli del film “Thor: The Dark World”. C’è anche la presenza delle scene dopo i titolo di coda, tradizione dei film Marvel, che anche nella serie tv regaleranno qualche sorpresa.
Ma “Agents of S.H.I.E.L.D.” è sopratutto una serie che vuole raccontare lo sci-fi senza dover sfruttare figure già note al pubblico, puntando su nuovi personaggi e nuovi nemici. Lo stile di Whedon c’è tutto, tra scene d’azione e momenti leggeri per sdrammatizzare, attraverso personaggi le cui abilità stupiscono tanto quanto i loro comportamenti anomali riescono a divertire.
Collocato il martedì sera nello slot delle 20:00, “Agents of S.H.I.E.L.D.” ha perso la sfida degli ascolti con “Ncis”, ma è riuscito a posizionarsi come secondo show più visto di quella fascia: dopo il debutto, visto da 12,1 milioni di telespettatori (4.7 rating nella fascia 18-49 anni), la serie ha subìto un calo, con ascolti superiori ai sei milioni di persone.
L’intento della Marvel di produrre uno show senza i supereroi è quindi riuscito, sebbene non si possa parlare di enorme successo: lo S.H.I.E.L.D. resta un’organizzazione impeccabile, ma quando i supereroi sono lontani la fatica di farsi notare aumenta.