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Agatha All Along, la recensione del sequel di WandaVision: l’incantesimo Marvel farà effetto, ma ci vuole tempo

Tre anni dopo WandaVision, Marvel torna a raccontare una storia adulta, senza supereroi ma con al centro una villain rubascena. Come tutte le magie ben riuscite, serve però tempo: i primi due episodi sono solo un’introduzione

19 Settembre 2024 13:19

Dopo il successo di WandaVision, Marvel Television ha deciso di approfondire uno dei personaggio meglio riusciti di quella serie tv: è nato così, tre anni dopo, Agatha All Along, sequel/spin-off che si concentra sulla figura di Agatha Harkness. L’antagonista principale di WandaVision diventa così protagonista di una serie tv tutta sua, rivolta sempre più a un pubblico adulto e in cui la magia nera crea un’atmosfera perfetta per raccontare una storia che guarda non più ai supereroi.

Agatha All Along, uscita e distribuzione

Prima di passare alla recensione, chiariamo la modalità di uscita della serie tv, disponibile (come WandaVision) su Disney+. I primi due episodi (in tutto sono nove) di Agatha All Along escono giovedì 19 settembre 2024; dalla settimana successiva, ogni giovedì, sulla piattaforma viene caricato un nuovo episodio. Il 30 ottobre, invece, sono caricati gli ultimi due episodi, quindi anche il finale di serie.

La trama di Agatha All Along

La serie tv è ambientata tre anni dopo il finale di WandaVision, in cui Wanda Maximoff (Elizabeth Olsen) aveva sconfitto la famigerata Agatha Harkness (Kathryn Hahn), lasciandola senza potere e intrappolata in un mondo le cui atmosfere richiamano una serie crime.

Dopo che un misterioso goth Teen (Joe Lock, visto in Heartstopper) la aiuta a liberarsi dall’incantesimo, il suo interesse si accende quando lui la prega di accompagnarlo sulla leggendaria Strada delle Streghe, una serie di prove magiche che, se superate, ricompensano una strega con ciò che le manca.

Insieme, Agatha e questo misterioso adolescente mettono insieme una congrega spietata e si incamminano lungo la Strada. Con loro, le streghe Jennifer Kale (Sasheer Zamata), esperta di pozioni; Wu-Gullive (Ali Ahn), esperta di magia difensiva e Lilia Calderu (Patti LuPone), esperta in divinazione. Per completare la congrega necessaria al viaggio, Agatha assolda anche Sharon Davis (Debra Jo Rupp), la sua vicina di casa nel mondo creato da Wanda. Tutte si incamminano lungo questo pericoloso percorso, mentre sulle tracce di Agatha c’è Blackheart (Aubrey Plaza).

La recensione di Agatha All Along

Così come la Fase 4 del Marvel Cinematic Universe si era aperta con WandaVision, la Fase 5 debutta con Agatha All Along. Due serie tv che sono lontanissime dall’universo che viene poi portato sul grande schermo e che, anche per questo, hanno un fascino unico nel mondo creato un questi anni da Marvel.

Agatha All Along è nato con la chiara intenzione di vivere nella continuità con WandaVision, giocando con elementi metatelevisivi (il primo episodio è un perfetto aggancio tra il pitch della serie madre e quello che sarà portato avanti negli episodi successivi) e musicali.

Sì, la musica sarà protagonista in tutta la stagione, con brani e scene che nei primi due episodi sono solo accennati. Il viaggio di Agatha e della sua improvvisata congrega è un viaggio di conoscenza e apprendimento per alcuni dei personaggi, di ricerca di conferme per altri.

Un percorso che, dopo due episodi, deve ancora effettivamente cominciare: proprio come con WandaVision, la creatrice di entrambe le serie tv Jac Schaeffer ama far respirare lentamente i suoi personaggi nei primi episodi, per poi dare il loro meglio nel corso della stagione, fino all’apice finale. Il meglio di Agatha Harkness, quindi, deve ancora venire.

© 2024 MARVEL. © Marvel Television

Una scelta che può essere criticata da alcuni, ma che può servire a chi ama gustarsi una serie con il ritmo di una volta. E Agatha All Along riesce a unire il gusto più contemporaneo per una storia che sia ambiziosa anche a livello visivo a quello di dare importanza alla necessità di far entrare personaggi e pubblico nei tempi giusti.

Un po’ come una delle scene clou dei primi due episodi, in cui a seguito dell’evocazione della porta di ingresso alla Strada delle Streghe non succede nulla, almeno non subito. Agatha All Along sembra non avere grandi assi nella manica, fatta eccezione per una Kathryn Hahn decisa a lasciare il segno con la sua visione del personaggio da vera villain ruba-scene che promette di trasformarsi in eroina. Eppure, il consiglio che ci viene da darvi e di non abbandonare questa serie dopo i primi episodi: in fondo sono solo nove, e la magia potrebbe scattare prima di quanto pensiate. O almeno ce lo auguriamo.