L’offerta televisiva lineare e in streaming offre contenuti interessanti e approfondimenti utili che si ‘nascondono’ tra le pieghe dei palinsesti e sono solitamente poco promossi dalle stesse emittenti. Eppure molte produzioni televisive possono offrire sguardi inusuali e al contempo genuini, non pregiudizievoli e curiosi su territori anche molto difficili, complessi e discussi. Il tutto mettendo da parte la lente politica e giornalistica e puntando sulla conoscenza e la divulgazione.
Overland racconta l’Afghanistan
E’ quello che fa da ben 22 edizioni Overland, uno dei programmi cult della Rai che però progressivamente ha finito per diventare quasi ‘scontato’ per la tv di Stato, tanto da non considerarlo più un ‘evento’. Eppure la carovana dei truck, le campagne in giro per il mondo, gli itinerari che mescolano esplorazione e documentaristica ha segnato un genere per la produzione italiana ed è sicuramente tra i programmi più iconici della storia della tv. Ebbene, mentre vanno in onda in prima visione ma in seconda (tarda) serata le puntate della 22esima stagione alla scoperta delle Azzorre, Rai 1 ha scelto di recuperare alcune repliche da trasmettere e tra queste anche alcuni tratti dell’itinerario compiuto nel 2017 dalla Carovana Arancione tra Afghanistan, Iran, Turchia, Balcani, Bielorussia e Est Ucraina: un viaggio in alcune delle aree politicamente e socialmente più calde del mondo che l’ammiraglia sta trasmettendo il sabato e la domenica alle 7 del mattino. Ma le puntate ‘afghane’ di Overland sono disponibili anche in streaming su RaiPlay e vale la pena recuperarle per avere un’idea della complessità di un territorio e della sua difficile storia. Peccato non avere in streaming l’altro viaggio in Afghanistan di Overland, quello nel 1999 con la quinta stagione (“Le guerre che hanno segnato la storia”).
Su Arte.tv un ciclo di doc sulla cultura e la storia afghana
In un momento così complicato e drammatico per il Paese e per l’intera area, Arte.tv ha messo a disposizione sul proprio sito, in streaming free un ciclo di sei documentari raccolti sotto al titolo “Non c’è pace in Afghanistan – Le ragioni del ritorno dei Talebani”. Sei brevi reportage, realizzati tra il 2019 e il 2021, densi e capaci di offire diversi punti di vista per una panoramica sulla storia recente del paese.
Il percorso ha un ideale inizio con i due documentari del 2019, L’Afghanistan dopo il ritiro americano, in cui ci si concentra sulla situazione nel Paese nel momento in cui Trump annuncia il ritiro delle truppe USA, e Afghanistan: un paese accidentato, con la giornalista Emilie Aubry che fa luce sulla geopolitica afghana alla vigilia delle elezioni dell’aprile 2019.
Altri due doc guardano alla condizione delle donne: a proposito di elezioni, vale la pena seguire Afghanistan: la sindaca in lotta contro i Talebani dedicato alla storia di Zarifa Ghafari che nel 2019 è stata la prima donna a ricoprire la carica di sindaco di Maidan Shar, nella provincia rurale del Wardak e oggi ormai sicura di essere nel mirino dei talebani; e poi Afghanistan: partorire nel caos che racconta la maternità afghana, tra magia, scienza e sharia con testimonianze ed interviste ad ostetriche e medici.
Chiudiamo con uno sguardo sulle settimane e i giorni precedenti alla riconquista da parte dei Talebani, tra giugno e agosto 2021, con Afghanistan: la vita nel regno dei Talebani e Afghanistan: civili in pericolo.
Perché la cultura in tv è ovunque ed è anche attuale.