Home Affari Tuoi Affari tuoi, Flavio Insinna a TvBlog: “Siamo uno dei bersagli preferiti di Striscia, però siamo ancora qui”

Affari tuoi, Flavio Insinna a TvBlog: “Siamo uno dei bersagli preferiti di Striscia, però siamo ancora qui”

L’intervista di TvBlog al conduttore di Affari tuoi. Il quale rivela che in questo momento sta lavorando in Rai anche se non ha firmato alcun contratto.

pubblicato 4 Settembre 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 14:56

Flavio Insinna, alla fine della conferenza stampa di presentazione di Affari tuoi, seguita in diretta da TvBlog, si è concesso generosamente ai giornalisti presenti, ritardando così di qualche minuto la registrazione della puntata che sarebbe dovuta iniziare alle 14.30. Il conduttore ha rivelato di non aver ancora firmato alcun contratto con la Rai, sebbene stia lavorando da settimane alla nuova edizione del programma di access prime time di Rai1 (“per me contano le strette di mano”). Peraltro l’Insinna attore – che comunque non ha alcuna esclusiva – in futuro dovrebbe anche prendere parte ad una fiction in due puntate di Rai1 dedicata ad “una persona speciale che questo Paese farebbe bene a ricordare molto di più” (ma non ha svelato di chi si tratti).

Quindi, dopo aver confessato di essersi auto-tagliato il compenso, ha ricordato che in carriera ha detto molti no, “pure gagliardi”: oltre ai già svelati I migliori anni e I Cesaroni, Insinna ha rifiutato anche una parte da protagonista nella fiction Il Clan dei Casalesi perché la proposta arrivò poco dopo la morte del padre e “io non ci stavo proprio con la testa”.

Insinna ha quindi rivendicato il fatto di non aver mai speculato sulle storie difficili dei concorrenti di Affari tuoi ed ha confessato di essersi pentito di un solo ‘no’ detto: quello detto ad una pubblicità. Poi si è dedicato a TvBlog. Ecco l’intervista che ne è venuta fuori.

Nel corso della conferenza stampa non è mai stato pronunciato il titolo Il braccio e la mente, pur essendo l’ultimo programma da te condotto. Il fatto che la trasmissione non andò bene può pesare su di te in ottica Affari tuoi? E, a distanza di ormai un anno, qual è il tuo pensiero in merito a quello show?

Non credo ci sia qualcuno che nella propria carriera possa vantare solo successi. Tutte le carriere hanno avuto programmi meno fortunati o film se parliamo di attori. È una cosa di Canale 5 che abbiamo provato con tutte le nostre forze a fare bene; ci siamo preparati tantissimo. Poi se una cosa non va bene è il pubblico a deciderlo.

Hai un po’ più paura del solito per il tuo ritorno ad Affari tuoi o credi che questo sia un programma ormai consolidato?

Non è soltanto consolidato, porta con sé un fascino, una tradizione e una gioia che non lo può scalfire nessuno. Poi i risultati, voglio dire, li valuteremo. Se tutta la vita dobbiamo guardare i numeri, allora non è il mestiere che avevo scelto io. A me hanno insegnato altro, non a guardare i numeri. Tu mi citi Il braccio e la mente; io ti dico che il film più bello che ho fatto è la storia di Don Pietro Pappagallo, il prete ucciso alla Fosse Ardeatine. Fece il 13%. Tu guardi il numero ed è bruttissimo; guardi il film ed è bellissimo, come la storia di straordinaria sofferenza che andava raccontata. Io continuo a fare quello che mi piace, cercando di fare il meglio che posso. Poi uno prende atto dei numeri. Ma io domani non mi metto a presentare in mutande perché mi dicono che faccio il 56%.

In conferenza hai detto che vuoi verificare se la tv ti abbia superato. Hai questa sensazione e come ti sembra la tv che guardi?

Ci sono programmi che stanno lì da centomila anni… La mia è sempre una sfida con me stesso e con la storia che devo raccontare. Io ho un approccio molto onesto con questo mestiere, non penso di essere uno scienziato nucleare della televisione. Mi approccio con modestia e quindi dico: tra le tante sfide che ci sono dentro questa avventura – che è presentare Affari tuoi, che è una roba gigante – c’è vedere se ancora sei simpatico alle persone, se riesci a intonarti ai concorrenti, se puoi stare comodo nella televisione. Non perché non fatichi, ma nel senso di uno spazio che ti può dare asilo. Io non penso mai di aver capito tutto, per me è sempre un altro gioco, un’altra partita, un’altra partenza. Non lo so come andrà.

A prescindere da tutte le considerazioni sui numeri e sull’auditel, resta il fatto che la sfida principale è con Striscia la notizia…

Certo…

Negli ultimi tempi Striscia è calato negli ascolti e per la nuova edizione si parla di molte novità e sorprese. Secondo te l’effetto sorpresa aiuterà gli ascolti del tg di Ricci, che peraltro l’anno scorso è stato superato in molte occasioni da Max Giusti?

Le sorprese, in quanto tali, finché non le scarti… non è una concorrenza con Striscia. Non è show contro show. Affari tuoi è un gioco con storie di vita. Loro hanno inviati, gag, battute, tormentoni…

In passato hanno bersagliato anche Affari tuoi…

Siamo uno dei bersagli preferiti, però siamo ancora qua.

Temi che quest’anno ci sia una nuova offensiva, magari ancora sulla regolarità del gioco?

Siamo vaccinati, c’è il regolamento, c’è il notaio, c’è la Rai, c’è la Endemol, ci sono 200 persone che lavorano con grande serietà. Affronteremo, io spero di no chiaramente, con grande saggezza e pacatezza l’ennesima polemica. Ma anche con fermezza.

Gigi Proietti è il tuo maestro. Magari lo senti quotidianamente e sai dirci perché faccia così poca televisione….

Non lo sento quotidianamente perché ho sempre un gran pudore nel chiamarlo, anche se lui vorrebbe. È il mio maestro e continuo a vederlo come tale. La sua casa, quella vera, è il teatro. In televisione credo che lui accetti quando sente che il progetto che gli viene proposto è giusto per lui. Lui ha fatto di tutto, non ha bisogno di dimostrare nulla.

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