Affari a 4 Ruote Italia, una serie tutta cromata (pure troppo…)
Affari a 4 Ruote Italia debutta su DMAX: la diretta della prima puntata su TvBlog.
La prima puntata di Affari a 4 Ruote Italia svela un addomesticamento del format elegante e raffinato, tutto cromato – come accennavo nel titolo – e poco incline al grasso che però fa tanto rapporto carnale con l’oggetto del proprio desiderio: proprio quello che tanto era piaciuto nel modo di raccontare il cibo con Chef Rubio e che tanto ha emozionato nelle storie de La Clinica per Rinascere, qui viene meno o meglio si diluisce in un racconto che guarda più alla forma che alla sostanza. O meglio cerca un equilibrio, non facile, tra il format di partenza e la voglia di spingere l’acceleratore sull’aspetto docu, nelle corde di Pesci Combattenti.
Wheeler Dealer è un makeover nel pieno senso del termine, che si gioca sul sudore del venditore e nell’olio versato dal meccanico, sulla trattativa standardizzata e sul ‘mistero’ del colore scelto per la riverniciatura. Il restauro è la parola d’ordine, l’auto la protagonista. Per sua stessa natura, dunque, il format di partenza punta poco sull’aspetto docu rispetto ai programmi su citati (peraltro originali).
Affari a 4 Ruote Italia, invece, sembra andare nella direzione opposta: il taglio da appassionato d’auto d’epoca, con le maniache osservazione sui dettagli del restauro, lascia spazio a un sostanziale educational sui motori a cura del Profeta Riccardo, impegnato in spiegazioni base sul funzionamento delle auto (confesso che non avevo idea di come funzionasse il galleggiante della benzina), ma così estranee alla macchina di puntata e così ‘basic’ da togliere un po’ della poesia del racconto per addetti ai lavori che ha un suo fascino, anche per chi non distingue un carburatore da uno spinterogeno. Forse la paura di essere di nicchia ha portato a un makeover più evocato che mostrato, più attento alle inquadrature di Riccardo che alle procedure del recupero. Forse dipende dall’auto, un’ Alfa Romeo Spider 1.6 terza serie ferma dal 2000 ma in ottime condizioni. Forse però la diversa chiave è da ricercare nella sottolineatura sulla ‘conservazione’ e non restauro dell’auto su cui torna più volte Nello: vedremo cosa succederà nelle prossime puntate, ma la sensazione è quella del recupero da puristi e non dalla tendenza al custom della versione UK. E in questo ci sarebbe anche tutto lo stile italiano, oltre all’addomesticamento local del format, che giustamente guarda al proprio mercato.
Comunque sia, in questa versione italiana la protagonista non è tanto l’auto, quanto i tre personaggi: a fagocitare il racconto è Il Principe per ruolo e attitudine, seguito dal ‘maestro’ Riccardo, mentre il Boss resta ai margini, contrariamente al suo titolo. Non sono tanto loro ad essere al servizio dell’auto, quanto l’auto a loro: le quattro ruote permettono ai tre di esprimere le proprie personalità più che le loro capacità. La volontà docu della versione italiana in fondo emerge subito, fin dalla scelta della prima parola, “Eredità”, che apre a una vicenda umana e di famiglia che viene anche prima di Alfa Romeo, Duetto o Spider. Mi sembra un manifesto narrativo, non solo una battuta a effetto.
Restando nella ‘sceneggiatura‘, la trattativa finale sembra violare lo schema sempre vincente del venditore: se vuoi vendere a 15.000 € non puoi partire da una proposta pari. Mi sembra un grave errore di ‘costruzione’ e scrittura proprio sul finale di un racconto per procede quasi ovattato, senza ansie da prestazione, ma con gran cura per la confezione, con un’attenzione quasi maniacale al taglio dell’inquadratura anche nelle parti più tecniche (mentre la colonna sonora non va oltre il tappeto musicale, talvolta ossessionante) che rende il tutto particolarmente ‘cromato’, poco intaccato dal grasso e dalla ruggine. Almeno in questa prima puntata.
Affari a 4 Ruote Italia sembra cercare, dunque, una dimensione docu soprattutto nel cercare/costruire storie che possano scaturire dalle auto di puntata, ma lo fa in un format che ha però la sua forza affabulatoria nel makeover di gioielli su 4 ruote, con tutto quello che ne consegue anche sul piano delle prestazioni, della competenza meccanica, della ricerca dei ricambi, del generale progetto di recupero/restauro. L’emozione arriva in quel che meno ti aspetti, come nel tratteggio, breve ed efficace, di personaggi secondari che conservano la genuinità della passione e che diventano la quintessenza del tocco documentaristico tanto caro a Pesci. Mi riferisco al friggitore Franchino che con i suoi crocchè ha riportato per un attimo in tv tutta la bellezza di Unti e Bisunti (era più ‘unto e bisunto’ lui di quanto lo fosse Riccardo in guanti da lavoro) e al carburatorista Sandro: la sua concentrazione nel regolare il carburatore alla prima accensione della Spider aveva dentro tutto il sapore dell’artigiano appassionato della sua materia prima. Ed è proprio questo che manca alla costruzione delle storie principali. Almeno in questa prima puntata.
Affari a 4 Ruote Italia, prima puntata in diretta
Affari a 4 Ruote Italia, anticipazioni prima puntata
Affari a 4 Ruote Italia al via su DMAX (DTT, 52) questa sera, giovedì 30 agosto alle 21.25 con la prima delle sue 6 puntate da un’ora realizzata da Pesci Combattenti per Discovery Italia. Si tratta dell’adattamento italiano del format UK, che arriva sui nostri schermi già ‘addomesticata’ e si vede sin dalla scelta dei protagonisti.
Affari a 4 Ruote Italia | Format e protagonisti
Il fulcro del programma è nell’acquisto, il restauro e la vendita a prezzi maggiorati di auto d’epoca: in questo il format non cambia. Ciascuna puntata diventa così anche la storia di sei diverse auto, di cui si raccontano curiosità, storia, meccanica, mercato. Un tuffo nelle quattro ruote d’antan, o di particolare fascino, che sono la grande passione dei 3 protagonisti.
Il Boss è Salvatore Nobili, detto Donald per il capello, uno dei maggiori concessionari di auto d’epoca in Italia: nato a Ronciglione, studia e osserva il mercato, cerca sempre nuovi affari e quando il fiuto gli dice che una vettura può portargli soldi, non se la lascia scappare.
Il Principe è Antonello Salzano, per tutti Nello, da Santa Maria Capua Vetere (CE), appassionato di auto d’epoca e ‘figlio d’arte’: il suo ruolo è quello di incontrare il venditore e testare la merce. Valuta l’auto cercando difetti nascosti, la prova su strada e tratta sul prezzo di acquisto in vista delle potenzialità di rivendita.
Il Profeta è Riccardo Angeli, romano, cui è affidata l’officina e quindi il vero e proprio restauro dell’auto. Tecnica e tenacia sono le arti del Profeta, che spiega passo passo le fasi del makeover: dal suo lavoro dipende il margine di guadagno dei tre soci.
Affari a 4 Ruote Italia, come seguirlo in tv e in streaming
Affari a 4 Ruote Italia va in onda ogni giovedì per sei settimane alle 21.25 sul canale 52 del DTT, sui canali 140 e 141 di Sky e sul canale 28 di Tivùsat. La serie sarà disponibile on demand su Dplay.
Affari a 4 Ruote Italia, second screen
L’hashtag ufficiale del programma è #Affaria4RuoteIT.