Adriano Aragozzini, incontenibile neo-personaggio tv
La tv ama le strane combinazioni e le consacrazioni a sorpresa. Un personaggio insolito che è stato di recente riscoperto nelle sue potenzialità mediatiche è sicuramente Adriano Aragozzini, storico produttore del Festival che a Markette ha trovato la sua casa di adozione. Se fino a qualche tempo fa, infatti, rispuntava in tv come opinionista esperto
La tv ama le strane combinazioni e le consacrazioni a sorpresa. Un personaggio insolito che è stato di recente riscoperto nelle sue potenzialità mediatiche è sicuramente Adriano Aragozzini, storico produttore del Festival che a Markette ha trovato la sua casa di adozione. Se fino a qualche tempo fa, infatti, rispuntava in tv come opinionista esperto della kermesse, ora dispensa i suoi sferzanti consigli tutto l’anno, ergendosi a esuberante tuttologo del mezzo catodico. Non a caso Chiambretti lo ha arruolato (con ironia si intende) come critico televisivo di eccezione della sua trasmissione.
Di recente, inoltre, ha fatto scalpore l’ufficializzazione della sua vecchia storia d’amore con Tina Turner, già nota nell’ambiente artistico ma mai confermata del tutto.
Alla vigilia del nuovo Sanremo, Aragozzini dispensa il suo ricco repertorio aneddotico su Chi, rievocando gli episodi più curiosi e raccontando i retroscena più piccanti dell’evento canoro:
“Un tentativo di seduzione ci fu, da parte di Loredana Bertè che a quei tempi era molto sexy. Per convincermi a lasciare nella sua canzone il nome della testata di un giornale, fece la gattina, convinta del suo potere di seduttrice, in quel caso finalizzato a interessi personali. Restai impassibile, ma non fu facile”.
In più, Aragozzini ricorda i momenti più imbarazzanti del Festival della canzone italiana, come l’abbinamento Johnny Dorelli e Gabriella Carlucci, alla conduzione dell’annata ’90, che si rivelò un fiasco totale. I due, infatti, avevano a suo dire tempi troppo diversi: lei, con la parlantina a raffica, sovrastava lui, che tentava invano di dire la sua in un mix insopportabile, visto che finivano puntualmente col litigare.
A proposito, invece, di raccomandazioni infelici, Aragozzini rievoca l’anno in cui Jo Squillo fu eliminata, perchè la sua canzone era stata trasmessa in radio violando il regolamento. In quell’occasione Gianni Morandi lo pregò di sostituirla con Pupo, facendogli notare con toni accorati che, oltre a essere un validissimo artista, aveva grossi problemi economici. Il produttore si lasciò convincere ma pentendosi subito della sua scelta, giacchè Pupo protestò fortemente per non essere arrivato in finale abbandonandos ia ogni sorta di critiche nei confronti dell’organizzazione del Festival e denunciando presunti brogli a suo danno.
Che dire, Aragozzini è una delle anime del teatro Ariston e merita di diritto la poltrona al Dopofestival di Chiambretti.
Dopotutto, le polemiche, a Sanremo, hanno sempre mandato avanti la baracca…
E alla sua “risata infernale”, come al suo ‘eheheh’ ripetuto più volte a mo’ di tormentone non riusciamo più a resistere..