Adriana Volpe contro la Rai2 di Freccero: “Meglio stare in silenzio, altrimenti si perde il lavoro”
Alla luce dei flop delle ultime settimane, la conduttrice critica su Instagram la mancata riconferma di Mezzogiorno in Famiglia nel palinsesto di Rai2
Senza ormai il suo personale Profumo d’estate e persa la conduzione dello storico Mezzogiorno in Famiglia, Adriana Volpe si è concessa di togliersi qualche sassolino dalla scarpa. La conduttrice trentina ha infatti espresso la propria opinione sul destino infausto incontro a cui sta procedendo, a passi spediti, Rai2, rete che l’ha accolta sin dalla fine degli anni ’90.
Con un post pubblicato su Instagram nel pomeriggio di oggi, venerdì 21 giugno 2019, Adriana Volpe ha messo in dubbio la validità delle scelte editoriali della nuova direzione a guida Freccero, che predilige produzioni esterne a quelle interne all’azienda, garanzie di alti ascolti. L’occasione per la riflessione, con cui la presentatrice è voluta entrare in aperta polemica con la rete per la mancata riconferma in palinsesto di Mezzogiorno in famglia, il concerto di Gué Pequeno andato in onda ieri sera, che ha registrato poco più di un punto e mezzo di share.
Ditemi che questi dati non sono veri: su Rai2 ieri il concerto di Gué Pequeno ha registrato 1,61% di share, il debutto di Realiti in prima serata 2,46%, spostato poi in seconda serata 3,7% di share (evito di ricordare Popolo Sovrano…). Prendo atto che “Mezzogiorno in famiglia”, l’unico programma che ha registrato sempre record di ascolti (12% di share) è stato chiuso! Ditemi che non è vero che Lucci per 6 puntate di Realiti, come ho letto su vari articoli, prende 500.000 euro perché se veramente fosse così, in proporzione Fazio prende poco. Mi fate capire perchè si chiude una produzione interna Rai e si prevedono produzioni esterne? Questa è la Rai del cambiamento? Forse è meglio stare in silenzio… altrimenti si perde il posto di lavoro.
Una rovinosa retrospettiva sugli ultimi mesi di programmazione di Rai2, propria di chi non si è sentita ricompensata del lavoro svolto, vede la propria casa sotto assedio, ma non può far altro che alzare la voce sui social. Forse è meglio stare in silenzio, o forse no.