Adriana Fonzi Cruciani dice ‘A sangue freddo’: “A Rai Futura discriminata perché berlusconiana”
Ogni venerdì, alle 22.05, va in onda su Italia 1 Real Csi – A sangue freddo, il confermato appuntamento con le più efferate scene del crimine, dal Canada a Novi Ligure. Alla conduzione c’è sempre la sobria e spigolosa Adriana Fonzi Cruciani, avvocato penalista mancato del Foro romano: dopo tre anni di pratica ha rinunciato
Ogni venerdì, alle 22.05, va in onda su Italia 1 Real Csi – A sangue freddo, il confermato appuntamento con le più efferate scene del crimine, dal Canada a Novi Ligure. Alla conduzione c’è sempre la sobria e spigolosa Adriana Fonzi Cruciani, avvocato penalista mancato del Foro romano: dopo tre anni di pratica ha rinunciato alla toga per la tv.
In una recente intervista al settimanale Tv Oggi la conduttrice rispolvera un curioso aneddoto dei suoi inizi di carriera. Nel 2005 ha, infatti, partecipato al primo esperimento di digitale terrestre, a Rai Futura, un progetto fortemente sostenuto dall’allora consigliere Rai Marcello Veneziani, poiché era destinato a lanciare giovani talenti.
Rai Futura è stato trampolino di lancio anche per altre nuove leve come l’inviata Chiara Giallonardo, l’annunciatore di RaiDue Livio Beshir e la stessa ex attrice Barbara Matera, ora “promossa” al Parlamento europeo. L’esperienza della Cruciani in quel progetto fu assolutamente “singolare”:
“Ci rimasi sei mesi, ero l’unica non raccomandata. Poi ebbi l’idea di intervistare in diretta il presidente Berlusconi, in un programma condotto da Livio Beshir, oggi attore e signorino buonasera. Sempre stata berlusconiana, ma a Rai Futura nessuno lo era e questo non giocò a mio favore”.
La Fonzi Cruciani ha anche interpretato una particina nel film Il Cartaio, di Dario Argento, assieme alla sorella gemella Carla. Ora, che ha un programma tutto suo sulla rete giovane Mediaset, dichiara:
“A sangue freddo è un format americano: omicidi particolarmente crudeli, ricostruiti dall’Fbi. Senza essere una presenza fastidiosa, entro ed esco dal filmato per dare informazioni, sottolineare passi cruciali delle indagini e fornire spunti anche etici su cui riflettere”.
Per ogni puntata del programma ci sono due episodi made in Usa. Nella seconda parte entrano in pista giallisti e autori di fumetti nostrani, che reinterpretano con stile narrativo casi italiani particolarmente emblematici.