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Adamo Dionisi è morto: addio all’attore che ha interpretato Manfredi in Suburra – La Serie

Adamo Dionisi, che per quanto riguarda la tv, ha recitato in Suburra e in Rocco Schiavone, è morto all’età di soli 59 anni.

21 Ottobre 2024 00:26

L’attore Adamo Dionisi è morto domenica 20 ottobre 2024, all’età di soli 59 anni. L’attore era ricoverato all’Ospedale Fatebenefratelli di Roma a causa di malattia scoperta da poco. I funerali di Adamo Dionisi si terranno martedì 22 ottobre, nella Chiesa di Santa Maria in Trastevere a Roma.

A livello televisivo, Adamo Dionisi era noto soprattutto per il ruolo di Manfredi Anacleti, boss del clan sinti degli Anacleti, fratello di Spadino (ruolo ricoperto da Giacomo Ferrara), che ha interpretato in tutte e tre le stagioni di Suburra – La Serie, una delle prime serie italiane prodotte da Netflix. L’attore aveva interpretato lo stesso ruolo anche al cinema, nel film omonimo diretto da Stefano Sollima. Per la cronaca, Suburra – La Serie ha avuto anche un sequel, Suburræterna, resa disponibile sulla piattaforma circa un anno fa.

Sempre per quanto riguarda il piccolo schermo, Dionisi ha anche lavorato nelle cinque stagioni di Rocco Schiavone, la serie di Rai 2 con Marco Giallini, nella quale ha ricoperto il ruolo di Enzo Baiocchi.

Nel corso della sua carriera di attore, iniziata nel 2008 dopo aver scontato una pena nel carcere di Rebibbia, a Roma, Adamo Dionisi ha lavorato soprattutto al cinema insieme a registi come Paolo Virzì (Tutta la vita davanti e Tutti i santi giorni), Abel Ferrara (Pasolini), Matteo Garrone (Dogman) e Pietro Castellitto (Enea). Ha anche lavorato con Sabina Guzzanti (La trattativa), Diego “Zoro” Bianchi (Arance & Martello) e con i cantautori/registi Federico Zampaglione (Morrison) e Fabrizio Moro (Martedì e venerdì).

Dionisi aveva scoperto la passione per la recitazione in carcere, dove ha scontato una pena dopo essere stato arrestato per una vicenda di droga. Nel corso della sua detenzione, ha preso parte a vari progetti teatrali e, una volta scontata la pena e tornato in libertà, ha intrapreso la carriera di attore.

Era noto anche per essere stato, per anni, a capo della tifoseria degli Irriducibili, gruppo ultras della Lazio.