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Accordo Disney-Fox, quale futuro per le serie tv?

Disney acquista la Fox: i cambiamenti possibili nel mondo delle serie tv tra streaming e cambi di canale

pubblicato 15 Dicembre 2017 aggiornato 1 Settembre 2020 02:29

Se ti chiamano squalo c’è sempre una ragione. E lo squalo Rupert Murdoch ha dimostrato per l’ennesima volta, se ancora ce ne fosse bisogno, che mai soprannome è stato più azzeccato.

L’accordo tra Fox e Disney permette allo “squalo” di mettere in cassaforte 52 miliardi di dollari diventando al contempo lui e i suoi familiari, i più importanti azionisti della Disney visto che una volta concluso e confermato dalle autorità americane l’accordo, si ritroveranno con 88 milioni di azioni Disney. I Murdoch supereranno Laurene Powell Jobs, vedova di Steve Jobs, che deteneva il record con 64 milioni in azioni dopo la vendita della Pixar da 7,4 miliardi nel 2006. Una posizione prominente che potrebbe chissà, un giorno, portarli alla guida della Disney una volta che l’attuale CEO Bob Iger si sia ritirato.

Questo affare, impensabile fino a pochi anni ma anche mesi fa, è perfettamente coerente con i profondi cambiamenti che il sistema cinematografico e televisivo sta affrontando. In molti sostengono che i Murdoch abbiano deciso di vendere intimoriti dai massicci investimenti nel mondo delle serie tv di Apple e Facebook. Ma il confine tra timore e furbizia in questo caso è molto labile.

 

Possedere il contenuto e il mezzo attraverso cui trasmetterlo è una delle tante chiavi di lettura attraverso cui leggere questo acquisto. Nelle ultime stagioni per i broadcaster americani (CBS, FOX, NBC, ABC e The CW) è diventato sempre più centrale possedere il programma da trasmettere: il palinsesto FOX 2017/18 è composto per l’80% da produzioni targate 20th Century Fox (solo Brooklyn Nine-Nine della Universal e Gotham, Lucifer e Lethal Weapon della Warner Bros sono esterne). Se un canale possiede il prodotto vuol dire che in un periodo in cui gli ascolti lineari sono in ribasso con relativo calo della raccolta pubblicitaria, per monetizzare è fondamentale incassare in altro modo, dalla vendita dei diritti esteri allo streaming e altre modalità di seconda visione.

American Horror Story

Il canale FOX non rientra però nell’accordo avendo la Disney già ABC tra i generalisti USA. I Murdoch si sono infatti tenuti i canali sportivi USA, Fox News e Fox Broadcasting. L’idea di Rupert Murdoch e dei suoi figli, è quella di trasformare il canale FOX in una rete dedicata alle notizie e allo sport (Fox ha fino al 2022 i diritti dell’NFL per esempio) magari con l’aggiunta di reality, talent o programmi informativi o documentari di basso costo. Rupert Murdoch si è anche rivolto a quei produttori come Sony e Warner Bros o Lionsgate che attualmente non hanno uno sbocco certo non avendo un canale di proprietà (The CW è condivisa da CBS e Warner) e che potrebbero guardare alla nuova Fox come al proprio canale di distribuzione. Addirittura c’è chi si è spinto a pensare che i Murdoch potessero investire parte di quanto incassato su uno di questi studios. In realtà lo scenario più probabile sembra essere quello di un canale destinato ad avere forti contenuti Live tra sport, reality e informazione con l’aggiunta di produzioni interne o esterne sicuramente in misura minora rispetto ad oggi.

Modern Family

Cosa succederà alle serie tv in onda sulla Fox e di proprietà di 20th e quindi prossimamente della Disney? Leggendo i vari siti USA è difficile fare una previsione. Sicuramente perchè l’acquisto vada in porto ci vorrà almeno un anno quindi per la stagione 2018/19 non ci saranno grossi cambiamenti e tutto proseguirà normalmente. The Gifted potrebbe essere agevolato dall’accordo e ottenere il rinnovo, essendo della Marvel ma prodotto dalla 20th praticamente è tornato a casa e in futuro potrebbe trasferirsi su ABC o sulla piattaforma di streaming della Disney. Per quanto riguarda le serie animate I Simpson, I Griffin, Bob’s Burger, gli scenari possono essere diversi. Arrivati al 30° anno potrebbe anche essere giunta la fine de I Simpson con la prossima stagione, mentre I Griffin e Bob’s Burger, più recenti e con un pubblico maschile e giovanile, potrebbero traslocare su altri canali, spostarsi su FXX con stagioni più brevi, ma anche restare su Fox.

Disney ovviamente si rafforza su tutti i fronti. FX e FXX e National Geographic andranno ad occupare quel lato più d’autore, con produzioni amate da pubblico e critica e vincitori di premi come American Horror Story, Crime Story su cui finora con ABC, Freeform e i canali Disney era sicuramente scoperta. Ryan Murphy e le sue produzioni, saranno un’ottima aggiunta per il gruppo Disney sia in ottica presente che per il futuro quando la ristrutturazione e il lancio del nuovo servizio di streaming sarà attivo. Empire o il prossimo 911 di Murphy potrebbero trasferirsi su ABC mentre per le comedy come The Mick, Ghosted, La to Vegas prevederne un futuro oltre la prossima stagione è complicato.

Nell’ambito dell’accordo inoltre Disney ha acquisito tutta la rete di canali regionali con i loro relativi diritti sportivi che secondo alcuni analisti sarebbe anche la parte economicamente più consistente dell’accordo con un valore stimato di 23 miliardi. Aggiungendo questi alla copertura del canale cable ESPN l’offerta sportiva verrebbe ampliata anche nell’ottica di un lancio della piattaforma di streaming sportiva prevista. A questa si aggiungerà quella della Disney prevista per il 2019, destinata ad un pubblico familiare e che quindi potrà aggiungere film e serie tv attingendo ad un catalogo sterminato da Modern Family a This is Us, da I Simpson a SHIELD solo per citare alcune produzioni.

Ma grazie al recente accordo Disney ottiene di fatto anche la maggioranza nella piattaforma di streaming Hulu. La casa di The Handmaid’s Tale, presente negli USA, è infatti di proprietà di Comcast-Universal, ABC-Disney, Fox-20th ciascuna col 30% e un 10% in mano a Time Warner. Una volta completato l’acquisto Disney si ritroverebbe con il 60% di Hulu e infatti Bob Iger già sta immaginando il futuro della piattaforma. L’idea che trapela è quella di trasformare Hulu nella casa dello streaming “adulto” attingendo quindi al bagaglio d’autore del gruppo Fox sia cinematografico che televisivo valorizzando prodotti come The Americans o You’re the Worst in onda su FX e FXX ma anche le produzioni europee di Sky. Seppure è presto per fare previsioni, sembra che l’idea della Disney sarebbe quella di proporre agli utenti offerte combinate tra le tre piattaforme (sportiva-Disney-Hulu) rendendo praticamente obsoleta la pay tv. Un recente studio di Parrott Analitycs ha evidenziato tra la ricerca di produzioni 20th Fox su Netflix lo scorso novembre sia stata il doppio rispetto alle produzioni originali Netflix. Dirottare questi prodotti esclusivamente su Hulu o sulla piattaforma Disney sottraendoli a Netflix è un duro colpo per la “regina dello streaming”.

You're the Worst

Il ramo estero tra tutti i canali Fox e National Geographic sparsi nel mondo, Sky, l’indiana Star e Endemol è un’altra parte fondamentale dell’accordo. Attualmente Fox è proprietaria del 39% di Sky ma da tempo è in ballo una procedura per l’acquisto da parte di Fox del 100% di Sky, attualmente in fase di revisione da parte delle autorità inglesi. In questo senso il piano è che Fox arrivi al 100% di Sky, diventando di fatto della Disney. Uno sbocco diretto su oltre 23 milioni di abbonati europei come ha di fatto detto Bob Iger, ma anche un modo per entrare direttamente nelle produzioni originali europee che avrebbero viceversa un approdo più certo negli USA tra FX-FXX e Hulu. Sul fronte europeo e italiano sarà poi necessario capire se l’idea Disney possa essere quella di esportare anche da noi la piattaforma di streaming o di valorizzare Sky in quanto di sua proprietà. Per avere un quadro attualmente la quasi totalità delle produzioni targate 20th Century Fox approdano sui canali Fox, mentre la situazione è più variegata per le serie tv distribuite dalla Disney. Non è difficile immaginare uno scenario in cui possedendo interamente Sky le produzioni Disney-ABC Studios e 20th Fox/Fox 21 possano avere uno sbocco naturale e diretto sulla piattaforma paneuropea, sul modello di quanto Netflix o Amazon fanno con i propri originali.

Nell’immediato, considerata la prossima pilot season e gli upfront di maggio in cui sicuramente ne sapremo di più su tutta questa situazione, è possibile che Fox decida di orientarsi su produzioni targate Warner o Sony e ABC, viceversa, possa guardare con maggiore interesse alle serie tv 20th Century, ritenendo di coltivare fin da subito prodotti che potenzialmente possono essere propri. Terremo d’occhio i diversi ordini per capire se e come saranno influenzati da questo accordo.