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ACAB – La serie, la conferenza stampa in liveblogging

Marco Giallini, Adriano Giannini, Valentina Bellè presentano la serie tv disponibile dal 15 gennaio su Netflix

13 Gennaio 2025 12:09


Il catalogo delle serie tv italiane di Netflix si arricchisce con l’arrivo di ACAB – La serie composta da 6 episodi e prodotta da Cattleya – parte di ITV Studios che prosegue nel filone di adattamenti di libri che hanno già avuto una trasposizione cinematografica come Suburra e Gomorra. La serie è infatti tratta da ACAB di Carlo Bonini edita in Italia da Giangiacomo Feltrinelli Editore, che è diventato un film prodotto da Cattleya con RAI Cinema e diretto da Stefano Sollima, che in questo progetto ricopre il ruolo di produttore esecutivo.

Per presentare ACAB – La serie, disponibile dal 15 gennaio 2025 in streaming, Netflix ha organizzato un incontro a Roma al cinema Barberini alla presenza del cast e del regista Michele Alhaique, un’occasione per affrontare i diversi argomenti legati alla realizzazione della serie tv considerato anche il tema sempre molto attuale alla luce dei recenti fatti di cronaca.

La serie parte durante una notte di feroci scontri in Val di Susa. La squadra del Reparto Mobile di Roma di cui fa parte Mazinga (interpretato da Marco Giallini) resta orfana del suo capo, che rimane gravemente ferito. Ma quella di Mazinga, Marta (Valentina Bellè) e Salvatore (Pierluigi Gigante), non è una squadra come le altre, è Roma, che ai disordini ha imparato ad opporre metodi al limite e un affiatamento da tribù, quasi da famiglia. Un’unione con cui dovrà fare i conti il nuovo comandante, Michele (Adriano Giannini), figlio invece della polizia riformista, per cui le squadre come quella sono il simbolo di una vecchia scuola, tutta da rifondare.

Come se non bastasse il caos che investe la nuova formazione nel momento di massima fragilità interna, si aggiunge quello dato da una nuova ondata di malcontento della gente verso le istituzioni. Un nuovo “autunno caldo” contro cui proprio i nostri sono chiamati a schierarsi e in cui ogni protagonista è costretto a mettere in discussione il significato più profondo del proprio lavoro e della propria appartenenza alla squadra.