Lorena Bianchetti, dallo scorso febbraio, è tornata al timone di A sua immagine, il programma a tema cattolico in onda su Rai 1 ogni sabato e domenica, che aveva già condotto dal 1999 al 2005.
Durante la conferenza stampa, sono state annunciate le novità di quest’edizione, che vedrà la partecipazione di Don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e dell’associazione Libera, Don Gino Rigoldi, cappellano dell’Istituo penale per minorenni Beccaria e presidente di Comunità Nuova, Don Maurizio Patriciello, uno dei simboli della battaglia contro la Terra dei Fuochi, e Don Vinicio Albanesi, presidente della comunità di Capodarco, fondatore dell’agenzia giornalistica Redattore Sociale e (insieme a Don Ciotti) del Coordinamento delle comunità di accoglienza, e di ospiti speciali decisamente noti al grande pubblico come Carlo Verdone, Massimo Ranieri, Nino D’Angelo, Ricky Memphis e Giusy Versace.
Dopo la conferenza stampa, noi di Blogo abbiamo intervistato Lorena Bianchetti che ci ha parlato del suo rapporto con questo programma, delle novità e di altro ancora.
Lei è stata conduttrice di A sua immagine dal ’99 al 2005 ed è tornata a febbraio di quest’anno. In questi anni, sono rimasti gli stessi stimoli? Qual è il suo rapporto con questo programma?
Il rapporto è molto forte, è un po’ come tornare a casa anche se in realtà il rapporto con A sua immagine non era mai finito, perché sono legata alla squadra, sono proprio amici di vecchia data, ma al di là di questo, quello che abbiamo condiviso è il progetto, ossia raccontare la realtà senza tanti fronzoli, senza bigottismi, quindi raccontare la vita e allo stesso tempo cercare di essere vicino alla gente ma, ancora una volta, cercando di non rimanere dentro al fosso nel quale il nostro paese, al momento, sta ma cercando sempre di vedere quali possono essere le vie d’uscita perché alla fine ci sono sempre.
In quale modo A sua immagine può conquistare un pubblico non cattolico e il pubblico dei social network?
E’ un po’ la nostra sfida. Ci stiamo provando, abbiamo iniziato proprio un lavoro sulla crossmedialità e ci piacerebbe che fossero proprio le persone che sono su Internet ad offrirci spunti, domande, argomenti, perché nel nostro piccolo il tentativo è quello di essere semplicemente uno strumento, non vogliamo fare i grandi profeti, non vogliamo parlare da pulpiti: via dalle sacrestie, dentro alla gente, dentro alla gente cercando di costruire. Quindi, nel momento in cui c’è onestà di proposta, questa sicuramente verrà accolta senza giudizio, senza fronzoli, ma proprio sostanza e verità, per cercare di lottare contro la schizofrenia di questo tempo in cui siamo.
Per quanto riguarda il suo percorso professionale, invece, le piacerebbe avere una nuova opportunità per un programma quotidiano o adesso è concentrata solo su A sua immagine?
Adesso sono concentratissima, non concentrata su questo progetto perché è qualcosa che sento molto. Il linguaggio e lo spirito è quello che sento fortemente dentro di me ed è quello che, nel mio piccolo, ho cercato di fare nel corso di questi anni che hanno preceduto questo mio ritorno per cui in questo momento sono fortemente coinvolta anche perché non sono soltanto conduttrice ma sono anche una delle autrici. Per cui c’è un lavoro a 360 gradi.
Come ha reagito di fronte alla leggenda metropolitana che la vuole come una delle conduttrici preferite dal Vaticano?
E’ divertente. Io spero che possa essere apprezzato il mio lavoro, l’onestà e soprattutto lo spirito con cui vivo tutto questo. Poi non so… Ci ho sorriso sopra perché mi sembra una cosa talmente assurda… Penso che il Vaticano abbia cose decisamente più importanti a cui pensare che a Lorena Bianchetti!