Roma Fiction Fest – I Cesaroni 3
Sbarcano al Roma Fiction Fest I Cesaroni con il loro Volume 3, accolti da un pubblico festante e plaudente, al punto che si rende necessario un cambio sala al Cinema Adriano: è la 4, la più grande, a ospitare la presentazione del maggior successo italiano nel campo fiction, oggetto di fandom ai limiti del fanatismo.
Sbarcano al Roma Fiction Fest I Cesaroni con il loro Volume 3, accolti da un pubblico festante e plaudente, al punto che si rende necessario un cambio sala al Cinema Adriano: è la 4, la più grande, a ospitare la presentazione del maggior successo italiano nel campo fiction, oggetto di fandom ai limiti del fanatismo. E si merita persino la presenza di Steve Della Casa a introdurre il tutto.
Delle novità della serie non arriva molto rispetto a quanto abbiamo già detto. Il trailer, montato con pezzi di backstage, ci aiuta a capire che in questa stagione si citerà a piene mani da tutto e tutti: Il grande Lebowsky, The Full Monty, La tigre e il dragone, Karate Kid, Thelma e Louise, Vacanze Romane. Abbiamo visto Matteo Branciamore in versione Cugini di campagna, un Max Tortora (forse) traditore, un’apparizione di Francesco Pannofino (direttamente da Boris) e la battuta da una famiglia allargata è facile passare a una famiglia fracica
Giancarlo Scheri ribadisce l’orgoglio di Mediaset per il prodotto, fa un ringraziamento speciale a Bixio e sottolinea – meno male – quanto sia importante la scrittura in una serie. Bixio (qui la nostra intervista) ringrazia il pubblico presente in sala e non rinuncia a fare la predica a chi scarica da internet. Ma ci sta, tutto sommato.
La presentazione finisce in caciara, come se dice a Roma, anche perché I Barilon non ci sono nel trailer.
A livello di critica, che dire. I Cesaroni è un prodotto nazional-popolare di sicuro successo, semplice e che arriva dritto al punto. Probabilmente, la chiosa migliore è quella di Antonello Fassari (Cesare Cesaroni):
E’ un lavoro fatto con molta onestà intellettuale, ed è una cosa rara. Ci piace fare una cosa pulita, che arrivi a tutti. E per questo ringrazio il pubblico che ha capito questa onestà.
Non è il mio genere, lo dico senza problemi. Ma non si può negarne il successo e le sue ragioni.