Ettore Andenna a TvBlog: “Sono stato contattato per Jeux sans Frontières da un gruppo che non è né Rai né Mediaset”
Ettore Andenna racconta a TvBlog i contorni della sua dichiarazione via Facebook sul suo coinvolgimento per una nuova edizione dei Giochi senza frontiere
Vi abbiamo dato conto nella giornata di ieri della dichiarazione via Facebook di Ettore Andenna che ha detto di essere stato contattato come consulente per far nascere una nuova edizione dei celeberrimi Jeux sans Frontières, usiamo il titolo originale francese non a caso, poi leggendo l’intervista scoprirete il perchè. Abbiamo quindi contattato Andenna per chiedergli dei chiarimenti su questa notizia che è rimbalzata su molti siti web europei oltre che nei vari fans club di Giochi senza frontiere, sia in Italia che in tutta l’Europa. Ecco il contenuto di questo nostro colloquio che passa dal presente al futuro, con un occhio anche al passato dei “Giochi”.
Dunque Andenna ci spiega esattamente i contorni di questo lancio che ha voluto fare sul suo profilo Facebook?
Certo. Sono stato contattato per fare la consulenza per una nuova serie di Jeux Sans Frontières. E’ un discorso internazionale e ho dato la mia disponibilità. Fra pochi giorni ci sarà l’incontro per parlare e chiudere degli accordi e per vedere se effettivamente la possibilità c’è. L’incontro avverrà entro i primi dieci giorni di novembre e se si concluderà positivamente si inizierà a lavorare. Non so neppure io cosa loro si aspettano da me. Loro sono stati molto gentili, mi hanno telefonato, mi hanno detto “lei è l’unico che secondo noi sa come si fanno”.
Posso chiederle chi solo questi “loro” ?
Questo non te lo posso dire. Comunque non sono ne Rai ne Mediaset.
E’ un gruppo “internazionale” quindi ?
Assolutamente si. Diciamo che c’è un club internazionale interessato a produrre una trasmissione che si rifaccia ai vecchi Giochi senza frontiere. Come ti ho detto ci si incontrerà a Milano fra il 4 ed il 10 di novembre, in quell’occasione si discuterà e se ci sarà l’accordo partiremo, anche perché per un evento del genere ci vogliono almeno sei mesi di lavoro per essere pronti per l’estate del 2013.
In questo gruppo c’è già il coinvolgimento dell’EBU, ovvero l’Unione Europea della Radiodiffusione ?
Per ora no, ma credo che l’EBU accoglierà questa idea a braccia aperte, non possono vivere solo di Eurofestival.
Se questo progetto verrà sposato dall’EBU, poi alla fine l’unica rete che potrà trasmettere nel nostro paese questi giochi dovrà essere la RAI, che fa appunto parte di questo organismo ?
In realtà la Rai ha solamente l’esclusiva del marchio “Giochi senza frontiere” in italiano. L’EBU invece è proprietaria del marchio “Jeux sans frontières”, inoltre ha aperto in Europa anche a canali privati..
Quindi potrebbe essere benissimo che un canale privato italiano possa mandare in onda i “Jeux” dell’EBU?
Può essere un canale privato italiano, potrebbe anche essere un canale internazionale. Non cercare di cavarmela, tanto non te la dico ora… (ride, ndr)
Lei sarebbe quindi il consulente di questa operazione, pensa anche di condurre ?
No, io sarò solo il consulente, il gran cerimoniere, ma i conduttori saranno altri.
Poniamo che questo progetto internazionale parta, c’è il rischio che l’Italia poi non ci sia come nazione partecipante ?
No, l’Italia ci sarà certamente. Il gruppo di cui stiamo parlando prevede la presenza e la partecipazione dell’Italia, altrimenti non avrebbe senso il mio coinvolgimento e più in generale di grandi nazioni europee.
Quindi è naturale che se ci sarà l’Italia a gareggiare, ci dovrà essere una rete italiana a trasmettere questa nuova edizione dei Giochi, giusto?
Per esempio, si. Ma non posso dire di più, per ora c’è riservatezza. Posso solo dire che secondo me le televisioni istituzionali italiane non hanno i quattrini per farli i Giochi. Rai e Mediaset ora non hanno i soldi per produrli i Jeux e secondo me non sono neanche interessati perché hanno dei dirigenti che non amano Giochi senza frontiere.
Su quale canale li vedrebbe poi in onda i “Giochi” nel nostro paese ?
Certamente su reti di ampio respiro, in Italia lo sappiamo chi sono, Rai , Mediaset, La7 e poi Sky ancora meglio, sarebbe il massimo dei massimi.
L’idea originale dei giochi con una location diversa nelle varie nazioni partecipanti per ogni puntata ci sarà?
Certamente si. Ogni nazione dovrà mettere due sue location, oppure come abbiamo già fatto in passato in cui ogni nazione mette a disposizione una location per due puntate, questa potrebbe essere un idea anche per ottimizzare i costi.
Chiudiamo con una domanda che guarda al passato, chi ha ucciso i Giochi senza frontiere ?
Quando la Rai ha deciso di smettere di farli, li ha praticamente uccisi.
Perché la Rai decise di smettere di farli ?
Per problemi interni suoi e poi perché erano diventati costosissimi. Le 12 puntate del 1999 sono costate 12 miliardi di vecchie lire mi pare, una roba folle. L’ultima serie che ho fatto io nel 1996 costò 4 miliardi e seicento milioni per 12 puntate. Nel 1999 quindi costò un miliardo di lire a puntata, che va detto poi è poca cosa rispetto a quello che costa una puntata di varietà al giorno d’oggi. Detto questo poi che non mi vengano a dire che ora una puntata di una trasmissione viene a costare 2,5-3 milioni di euro, perché non esiste nessuna trasmissione al mondo che costi queste cifre a puntata e questo lo posso dimostrare a tutti. Forse è anche per questo che non mi fanno più lavorare volentieri, perché è ovvio che più costa un programma e più c’è gente che ci mangia, meno costa e meno gente c’è che ci mangia. Il giochino è questo qua.
Ringraziamo Ettore Andenna per la disponibilità e in bocca al lupo per questo nuovo progetto.