Jackpot, un gioco troppo giovane per Canale5
Non si può certo dire che Jackpot, il nuovo preserale di Canale5 condotto da Enrico Papi, sia un gioco difficile. Una sfera viene lanciata in una gigantesca roulette e ad ogni numero scritto nelle varie caselle, corrisponde il montepremi che la coppia di concorrenti si metterà in saccoccia in caso di risposta esatta ad una
Non si può certo dire che Jackpot, il nuovo preserale di Canale5 condotto da Enrico Papi, sia un gioco difficile. Una sfera viene lanciata in una gigantesca roulette e ad ogni numero scritto nelle varie caselle, corrisponde il montepremi che la coppia di concorrenti si metterà in saccoccia in caso di risposta esatta ad una domanda posta dal conduttore. La casella a quel punto si trasformerà in una “J” e varrà una cifra più sostanziosa nel caso la sfera vi ricapiti, mentre si trasformerà in un “Out” in caso di risposta sbagliata, con il rischio per i concorrenti di dover cedere la postazione ad altri. Questo “rito” si ripete un gran numero di volte per tutto il corso della prima manche – un continuo giramento di palle, direbbe qualcuno -, fino a quando il gong non ne decreta la fine.
A quel punto il montepremi guadagnato nella prima manche sarà quello che la coppia potrà portarsi a casa nella fase finale, dove dovrà rispondere esattamente a più domande possibili, su 7 in totale, per poter accendere delle caselle a scelta nella roulette. Solo allora l’ultima sfera (stavolta illuminata) verrà lanciata e se si fermerà su una delle caselle scelte dai concorrenti, il montepremi sarà loro. Tutto molto semplice, intuitivo ed anche veloce, se non fosse per quelle continue interruzioni pubblicitarie che se in game-show più “statici” come Chi vuol essere milionario? si riuscivano in qualche modo a sopportare, in Jackpot ne spezzano il ritmo in modo esagerata.
Nelle vesti di conduttore/croupier Enrico Papi è a proprio agio, nonostante qualche impaccio nella puntata d’esordio. Riesce a gestire il gioco con tranquillità e il risultato finale è molto piacevole, anche se qualche battutina in più e una maggiore sinergia con i concorrenti gioverebbero ad una migliore riuscita del programma. Questo però gli è “impedito” dalla collocazione su Canale5, che come tutti sappiamo ha un pubblico con un’età media piuttosto alta, soprattutto in determinate fasce orarie. Ed è proprio questa, forse, la pecca Jackpot: avere una formula e un conduttore che potrebbero rivolgersi ad un pubblico diverso, ma andare in onda sull’ammiraglia Mediaset.
Gli elementi che portano a questa conclusione sono molteplici. Uno studio molto luminoso, colorato, con una bella roulette gigantesca che circonda conduttore e concorrenti; domande raramente di grossa difficoltà, il più delle volte intuitive; una splendida modella mezza nuda, Karina Michelin, che porta la sfera illuminata del gioco finale; e infine il meccanismo per il quale anche il pubblico da casa diventa un “tifoso” nel lancio della sfera e ne segue con lo sguardo il giro, fino alla discesa nella casella. Vero è che modelle poco vestite o studi colorati si trovano in parecchi giochi passati per il preserale delle varie reti, ma forse in Jackpot più che altrove si nota come un programma con una buona “base” sia inserito in un contesto non del tutto adatto.
Per concludere, promuoviamo Enrico Papi con una sufficienza che potrebbe diventare qualcosa in più se si lasciasse andare maggiormente, com’è nel suo stile di conduttore simpatico e scanzonato. Promuoviamo in pieno anche la formula, facile ed efficace. Bocciamo invece le continue interruzioni di un gioco che, in sé, potrebbe durare non più di mezz’ora. Karina Michelin non pervenuta: vorremmo almeno sentirla parlare.