Home Ballarò Maurizio Crozza a Ballarò del 16 ottobre 2012 (Video) imita Formigoni: «Si ritenga querelato»

Maurizio Crozza a Ballarò del 16 ottobre 2012 (Video) imita Formigoni: «Si ritenga querelato»

La copertina satirica del comico genovese, nella puntata del programma di approfondimento di Giovanni Floris caratterizzata dalla defezione di Roberto Formigoni.

17 Ottobre 2012 09:49

Maurizio Crozza a Ballarò ha aperto anche la puntata del 16 ottobre 2012, come al solito, con il suo monologo, reso disponibile sul canale YouTube della Rai, come da tradizione. Il programma di Floris, ieri, è stato caratterizzato dalla defezione all’ultimo momento di Roberto Formigoni (ecco il live della puntata su Polisblog).

Crozza comincia esaltando un lancio nel vuoto che entrerà nella storia. No, non quello dell’austriaco che si è gettato da 36mila metri e passa, no. Quello di Valter Veltroni che, dice Crozza:

«Si è levato dalle b@lle»

Poi ce n’è per Massimo Dalema, che, nella versione di Crozza, parla con se stesso (il politico ha detto che correrà alle politiche 2013 solo se glie lo chiederà il partito.

Quindi, la corruzione. Perché ieri sono usciti, ancora una volta i dati su “quanto ci costa”. Sembra quasi una barzelletta, visto che sono dati che escono una volta ogni due o tre mesi. Sono sempre gli stessi numeri (quando non aumentano), generano sempre le stesse reazioni indignate per uno o due giorni e poi svaniscono nel nulla.

Crozza ironizza sul fatto che il Governo non sta per varare la legge anticorruzione – anche se tutti dicono che bisogna farla – ma sta per pubblicare il libro bianco (sic).

Infine, ecco che si parla di Zambetti e, naturalmente, di Roberto Formigoni, il grande assente della serata, al quale Crozza dedica anche un’imitazione contrappuntata di

«Vuole che la quereli? Si ritenga querelato».

Si chiude con l’udienza sul caso Costa Concordia.

L’imitazione del Comandante Schettino, da quando è accaduto il tragico fattaccio, è uno dei cavalli di battaglia di Maurizio Crozza, che utilizza la messa in scena per stigmatizzare alcuni vizi tutti italici.

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