Tvblog intervista Giusy Ferreri: “X Factor è un contesto surreale”
Dopo l’interessante intervista a Emanuele Dabbono, continuano oggi le interviste ai semi finalisti di X Factor. Oggi intervistiamo Giusy Ferreri, della categoria “over 25”. Discuteremo di musica e del suo rapporto distaccato dalla tv, cercando di conoscere meglio il mondo di questa artista così enigmatica. La particolarità del tuo canto è naturale o una costruzione
Dopo l’interessante intervista a Emanuele Dabbono, continuano oggi le interviste ai semi finalisti di X Factor. Oggi intervistiamo Giusy Ferreri, della categoria “over 25”. Discuteremo di musica e del suo rapporto distaccato dalla tv, cercando di conoscere meglio il mondo di questa artista così enigmatica.
La particolarità del tuo canto è naturale o una costruzione tecnica?
Il mio modo di cantare deriva da una serie di influenze musicali raccolte nel tempo.
Cosa pensa Giusy quando viene paragonata ad Amy Winehouse?
Timbricamente siamo diverse ma simili, può esserci qualcosa di paragonabile nella tecnica. Ho notato che alcune sue influenze musicali sono quelle che ho appreso anche io. Billie Holiday, Sarah Vaughan, Bessie Smith. Loro fanno parte del mio bagaglio solo in parte. Poi ho ricevuto comunque altre influenze.
Come ti sei trovata nell’inserimento in X Factor in medias res?
E’ stata una sorpresa, è molto strano averla vissuta da fuori, vederla come qualcosa di irraggiungibile e poi viverla. In un contesto che sembra quasi surreale.
Qualche difficoltà nell’accoglienza con i ragazzi o con lo staff del programma?
Sono stata accolta molto bene, è stata una splendida accoglienza. Deriva dal fatto che ci siamo trovati in un momento della trasmissione in cui erano presenti tutte persone piuttosto mature, quindi mi sono inserita molto bene.
All’occhio del pubblico appari come una ragazza piuttosto enigmatica e probabilmente lo sei. Ci puoi confidare quantomeno cosa pensi prima dell’esibizione sul palco e subito dopo?
Subito prima dell’esibizione mi carico emotivamente, anche a seconda del filmato che viene mandato prima. Quel momento ti da molta energia. Adesso arrivo sul palco e dico: “Vado sul palco e do tutta me stessa”. Ovviamente c’è anche una questione di emozione e quella devo dire che nella prima esibizione ti smorza un attimino le sinergie. Alla fine l’applauso del pubblico ti carica e cosa succede? Che all’esibizione successiva sei ancora più carica. Allora lì viene una cosa un po’ più esplosiva.
Quindi alla fine sei contenta delle tue esibizioni.
Nelle seconde esibizioni le cose vanno meglio. C’è maggiore concentrazione e meno il fattore emotività. A grandi linee non mi sembra di fare degli errori gravi. Sono tranquilla, perchè ho la mia padronanza e la mia tecnica. Ci possono essere dei piccoli errori, sbavature di intonazione. Ma sono cose poco gravi ai fini dell’esibizione.
Guardi la televisione?
Io guardo la televisione, ma non ho interesse tanto per i programmi. Faccio tanto zapping e la guardo spesso di notte.
Quindi non c’è nulla che ti piaccia particolarmente?
Mi piace guardare i programmi musical: All Music, Mtv, la rotazione musicale. Se mi capita di vedere il telegiornale lo vedo altrimenti leggo le notizie su internet. Se c’è un programma che cattura la mia attenzione lo guardo, ma non seguo nessuna trasmissione specifica che ha un orario definito.
Il mercato discografico è spesso oggetto di discussione ad X Factor. Cosa pensi della situazione italiana oggi?
Fino a qualche tempo fa le case discografiche potevano permettersi di investire budget maggiori sulle novità e questa cosa viene meno per colpa di errori precedenti. Investimenti sbagliati ma non solo. C’è un problema legato al fatto che molti giovani oggi scaricano la musica, e ovviamente anche questo arreca danno alle case discografiche.
Tre aggettivi per descrivere il tuo vocal coach, Michele Fischietti?
Tranquillo…
Non si direbbe.
Sì, sì è una persona molto serena. Poi: pignolo ed esigente.
Che ruolo hanno gli autori del programma all’interno del tuo percorso qui?
Li vivo come un confronto, come una possibilità di confronto. Che in questa occasione per me è una vera fortuna. Mi è molto utile.
C’è una cosa che il pubblico non sa di te?
Visto che molte persone vedono in me una certa solarità e il sorriso sul palco, potrebbero scoprire che quando verrò fuori con i miei pezzi racconto un mondo molto malinconico, sofferto, oscuro e a volte anche aggressivo.