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Il finale dei Soprano – La mutilazione di Italia1

Marcus, cui abbiamo dato più volte spazio su queste pagine, ci chiede di dare visibilità allo scempio che è stato perpetrato ai danni del finale de I Soprano. Lo facciamo ripubblicando integralmente il suo post, e ringraziandolo.Venerdì scorso 9 maggio è andato in onda, su Italia 1 a notte fonda, il finale di serie dei

12 Maggio 2008 12:44


Marcus, cui abbiamo dato più volte spazio su queste pagine, ci chiede di dare visibilità allo scempio che è stato perpetrato ai danni del finale de I Soprano. Lo facciamo ripubblicando integralmente il suo post, e ringraziandolo.

Venerdì scorso 9 maggio è andato in onda, su Italia 1 a notte fonda, il finale di serie dei Sopranos, l’episodio 21 della sesta stagione dal titolo Made in America. Finale di serie vuol dire che questo episodio chiude definitivamente la saga della famiglia mafiosa italo americana per eccellenza. Pur essendo andato in onda su una rete free e, per convenzione, potrei parlarne liberamente, indico comunque che alcune considerazioni svolte di seguito sono spoiler (dopo il salto, per correttezza nei confronti dei lettori, si continua col post e con i video dei finali dei Soprano nella versione originale e nella versione mutilata).

Ho parlato varie volte dei Soprano in quanto mia serie televisiva preferita. Per questo motivo, figuro tra i primi risultati di google per chi cerca informazioni sul telefilm. Negli ultimi giorni, causa finale di stagione su Italia 1, ho ricevuto moltissimi contatti aventi come chiave di ricerca tutte frasi tendenti a capire il finale della serie, a cercare spiegazioni e chiarimenti.

Ebbene, cominciamo subito col dire che spiegazioni univoche non ce ne sono. Il finale dei Soprano è volutamente aperto e ambiguo, soggetto a interpretazioni antitetiche in merito soprattutto alla considerazione fondamentale: Tony Soprano muore oppure no?
L’ultima scena si svolge in un ristorante: Tony è in procinto di cenare con tutta la famiglia. Aspettano solo Meadow, la figlia maggiore, che non riesce a parcheggiare l’auto nella strada di fronte. Il jukebox del tavolo rimanda la canzone “Dont stop believing” dei Journey, nel locale ci sono vari clienti, tra cui una coppia di ragazzi neri e un uomo con una giacca grigia che a un certo punto si alza e va al bagno (alle spalle di Tony). Nel frattempo Meadow arriva, il suo ingresso è anticipato dal suono della campanella posta davanti alla porta. Tony alza lo sguardo verso l’ingresso. Buio. La musica si interrompe bruscamente. Fine.

Anziché parlare del senso della scena (rimandando la questione ad un altro eventuale post), vorrei sottolineare, ancora una volta, la superficialità e dabbenaggine dell’adattamento italiano dell’episodio, a cura di Alberto Porto, già messo all’indice da queste parti per il finale mutilato della quinta stagione di “The Shield” (che come è stato successivamente appurato non è dipeso da lui ma dalla distribuzione internazionale, anche se un controllo da parte sua sarebbe stato gradito).

Ad ogni modo, nell’edizione italiana della puntata, il finale è stato mutilato e stravolto con increbibile ingenuità. Nel finale originale, infatti, la scena sopra descritta del ristorante si interrompe bruscamente sia in video che in audio, con un taglio a schermo nero che dura ben dieci secondi, dieci secondi fondamentali perché danno il senso di straniamento e di sconcerto necessari a metabolizzare una chiusura così inusuale. Io stesso, avendolo visto in originale, ho pensato, a causa di quei dieci lunghi secondi di nulla, ad un disguido tecnico, alla perdita di segnale, ad un file avi difettoso, rendendomi conto solo dopo, con la comparsa dei titoli di coda, che questo effetto era voluto, era parte integrante del senso della scena.
Nella versione italiana, forse per una insana mania di riconoscimento da parte del curatore di cui sopra, per scongiurare insomma il cambio di canale prima di apprendere l’informazione fondamentale che si, Albetto Porto è il curatore dei Soprano (ecchissene…) ecco comparire il cartello meno di un secondo dopo la chiusura sul volto di Tony Soprano, in questo modo stravolgendo quell’effetto destabilizzante che il finale originale intendeva avere.

Ecco, per capire fino in fondo e coglierne l’enorme differenza, entrambi i finali, quello originale e quello adattato:

Il finale originale

Il finale adattato

A conferma del fatto che quei dieci secondi sono fondamentali nell’economia narrativa della scena finale è lo stesso David Chase, il creatore della serie, nonché sceneggiatore e regista (in questo caso per la prima e unica volta) dell’ultimo episodio:

“David Chase also reportedly wanted the “black screen” to last for the entire duration of the credits, but could not get a waiver from the Directors Guild.”
Fonte Wikipedia.

Nell’intenzione di Chase c’era insomma la volontà di far durare lo schermo nero omettendo completamente i credits, non potendolo fare per obblighi contrattuali e sindacali.
Insomma, ancora una volta è stata fatta da parte di supposti “addetti ai lavori” una magra figura, per disattenzione, disinformazione, superficialità. E, come al solito, di mezzo ci sono andati gli spettatori.