Domenica Live, Formigoni contro il sentito dire di Vinci: “Lei è un comiziante, la querelo”. Del Debbio come Morandi
Il Governatore della Regione Lombardia si scaglia contro il conduttore per le sue accuse non dimostrabili.
Domenica Live tenta l’unica strada percorribile – e prevedibile – per risollevarsi dal flop: la scenata di piazza alla Quinta colonna. Eliminato l’effetto camera ardente, in studio irrompe il pubblico sullo sfondo, dalle più solari tonalità sul celeste pastello. E i toni, come anche gli ospiti, si riscaldano: via “la puzza sotto al naso” di Emma Bonino e Oliviero Toscani, dentro gli opinionisti che offre la casa come Paolo Del Debbio (ormai la nuova D’Urso Mediaset), Paolo Liguori e Alessandra Mussolini per parlare di “Sprecopoli, vergogna senza fine”.
Lo stesso Alessio Vinci recita un canovaccio che non finora non è mai stato nelle sue corde: quello del giornalista populista. Oggi vi ha fatto ricorso incalzando tutto il tempo Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia. Peccato che, come accaduto per Nicole Minetti, l’ex giornalista CNN si sia affidato al “si dice che”, portando delle deboli argomentazioni puntualmente sconfessate dall’intervistato. Tutto è cominciato così:
“Anche lei è indagato per corruzione. Basterebbe una ricevuta per dimostrare che non è andato in vacanza a pagamento con chi lavorava con lei nella pur buona amministrazione della Regione Lombardia. Così staremmo più tranquilli”.
Formigoni ha subito cominciato a irritarsi:
“Sono pronto ad affrontare il processo. Non ne ho nessun timore. Di processi in questi 17 anni ne ho affrontati 11 e ne sono sempre uscito innocente. Non sono andato in vacanza a pagamento. Nessuno ha dimostrato il contrario. Le tonnellate di prime pagine contro di me hanno detto il falso e pagheranno i danni che mi hanno arrecato dicendo il falso. Sarò ricco nei prossimi anni. Ovviamente devolverò tutto in beneficenza, ma avrò rimborsi milionari. Mi difendo come si difende chiunque”.
E qui Vinci si è trasformato in Paolo Del Debbio, ma senza avere la stessa furbizia del collega per uscirne bene:
Domenica Live – Lite tra Formigoni e Vinci
“Qui c’è il tribunale del popolo. Il popolo vuole sapere. Questi politici sono corrotti o no? Non vogliamo sapere se la magistratura dimostrerà tra 10-15 anni se lei è andato in vacanza o no”.
Formigoni, a questo punto, ha iniziato a minacciare il giornalista, sentendosi giustiziato prima che la giustizia faccia il suo corso:
“La Magistratura sul caso San Raffaele ha già dimostrato che Formigoni non c’entra nulla. Ma se lei torna a dire che sono stato corrotto si prenderà la querela anche lei, stia attento. Non lo dicono i magistrati, è questo che dovete capire voi signori della stampa. Le ipotesi accusatorie sono un conto, poi parlerà la difesa e il giudice stabilirà. Se ripete, io sono andato in vacanza a spese altrui, anche lei mi pagherà i danni insieme ad altri colleghi. Le vacanze le ho sempre pagate da me. E io ci riandrei in vacanza a Natale con Daccò. Con lui sono andato in vacanza 2 volte. Tutti gli anni cerco di andare in vacanza almeno un paio di volte all’anno, a mie spese”.
Mentre Vinci insisteva con la ricevuta, Formigoni ribatteva:
“Quando un suo amico le anticipa i soldi di un aereo si lascia fare la ricevuta?”.
Vinci ha toccato, così, il punto massimo di populismo indotto:
“Io non sono Presidente della Regione Lombardia e non sono politico. Io vorrei sapere se una regione bene amministrata come questa è amministrata da persone oneste o no. E vorrei vivere in un Paese dove la gente e i politici non hanno delle amicizie con le persone con le quali si trovano a lavorare, che sia Daccò o un altro”.
A questo punto Formigoni ha iniziato a offendere Vinci:
“E’ un comiziante da strapazzo e avrà la sua bella querela. Lei dice falsità che la magistratura non sta sostenendo. Se vogliamo smettere con la demagogia… Io insisto. Non ho ricevuto nessun vantaggio da Daccò e Daccò non ha ricevuto nessun vantaggio da me. La magistratura sta facendo il suo mestiere, abbiate pazienza. Quando finirà si vedrà chi ha ragione e chi ha torto”.
Al ritorno dalla pubblicità, temendo di ricevere veramente la querela, Vinci ha ammorbidito i toni rischiando di sconfessare quanto aveva appena detto:
“Vorrei ricordare una cosa che abbiamo detto dopo. Dobbiamo ricordare che la sua Regione è bene amministrata e lei è a capo di questa Regione da 17 anni. Voglio che ci sia chiarezza. Non é che io personalmente ce l’ho contro di lei. Quello che voglio capire è come si è arrivati a quest’eccellenza. Per esempio una delle critiche che le viene mossa è che lei, essendo un membro di Comunione e liberazione, chi è vicino a quel mondo lì ha avuto dei vantaggi grazie a quelle amicizie. Non si può neanche negare che due Ospedali di eccellenza hanno avuto una marcia in più grazie alla vicinanza con lei”.
Formigoni, ancora una volta, è riuscito a sbugiadare “il sentito dire” di Vinci:
“Anche queste sono cose non dimostrabili. Le dò due dati, Comunione e liberazione non possiede nessuna struttura sanitaria in Lombardia. Su 61 posizioni apicali decise da Regione Lombardia soltanto 4 sono gli iscritti a Comunione e liberazione. Mica li ho scelti per quello. La mia bussola è sempre stata scegliere uomini e donne di qualità. l San Raffaele e Maugeri sono stati riconosciuti come eccellenza a livello nazionale molto prima di questi avvenimenti”.
Dopo che Vinci è stato zittito a venirgli in soccorso, per blandire il facoltoso ospite, è stato Paolo Del Debbio. Il re del populismo ben calibrato è diventato il Gianni Morandi della situazione:
“Conviene a Formigoni che esca dal bunker e rilanci con un’iniziativa politica. Quando la politica ti attacca si esce rispondendo con la politica. Siccome lui ha veramente in Lombardia ancora un consenso allora lui proverà a costruire intorno a sé una cosa, in modo da proseguire. E fa bene, è l’unico modo politico per dimostrare che ha ancora il popolo dalla sua parte. Se aspetta che glielo dicano al Pdl o la Lega buonanotte”.
Formigoni ha subito risposto compiaciuto:
“Il ragionamento che Del Debbio ha fatto è uno di quelli che sto facendo anch’io. Io starò ancora in campo in una posizione che devo ancora determinare”.
Vinci, contento di aver ottenuto lo scoop della candidatura di Formigoni, ha imbarazzantemente chiosato:
“Vedo che sta tornando a sorridere ed è di nuovo sicuro di sé. Prima era così arrabbiato”.
Ma Vinci quand’è che dimostrerà un po’ di sano carattere?