Il Commissario De Luca – Carta Bianca
Mentre scrivo, va in onda il secondo episodio de Il Commissario De Luca, dal titolo Carta Bianca.Pur penalizzato dallo scontro diretto con Amici Live – bisognerà vedere cosa accadrà oggi -, va detto senza dubbio che Il Commissario De Luca è un buon prodotto per la televisione, e soprattutto proviene da una delle poche e
Mentre scrivo, va in onda il secondo episodio de Il Commissario De Luca, dal titolo Carta Bianca.
Pur penalizzato dallo scontro diretto con Amici Live – bisognerà vedere cosa accadrà oggi -, va detto senza dubbio che Il Commissario De Luca è un buon prodotto per la televisione, e soprattutto proviene da una delle poche e interessanti penne nostrane che si presta – bontà sua – alla televisione. Mi riferisco, ovviamente, al noto scrittore e apprezzatissimo conduttore di Blu Notte, Carlo Lucarelli.
Originale e interessante il concept dei quattro romanzi di Lucarelli e, di conseguenza, dei quattro film per la tv: si raccontano dieci anni cruciali della storia d’Italia, attraverso l’esperienza di Achille De Luca, Commissario della Polizia Fascista nel primo episodio (Indagine non autorizzata, addirittura divenuto famoso per aver salvato la vita a Benito Mussolini nel secondo (Carta bianca), in fuga dalla polizia partigiana subito dopo la fine della guerra nel terzo (Estate torbida), commissario della Repubblica Italiana, finalmente di ritorno nella sua Bologna dopo due anni di esilio forzato in commissariati di paesini sperduti nell’episodio conclusivo (Via delle Oche).
Ovviamente, De Luca, ligio al proprio dovere di poliziotto, è un personaggio scomodo e controverso: compromesso, giocoforza, con il regime, ma anche molto scomodo per il regime stesso.
Il cast vede Alessandro Preziosi protagonista, nei panni del Commissario. Poi, Raffaella Rea, Rolando Ravello, Corrado Fortuna, Nadja Bobyleva, Antonia Truppo, José Maria Blanco, Assumpta Serna.
Fra le note di regia che si trovano sul sito ufficiale (molto interessante per gli appassionati) mi piace segnalare quest’ultimo periodo a firma Antonio Frazzi.
Il lavoro sulle atmosfere, sui percorsi emotivi dei personaggi, sulle tensioni drammatiche è stata materia di una cura e un’attenzione quotidiana nel lavoro con gli attori, giorno dopo giorno, sequenza dopo sequenza, ciak dopo ciak. Con una difficoltà in più. I quattro film non sono stati girati in sequenza, ma per giuste esigenze produttive, mescolati l’uno con l’altro. È per questo che mi sento di esternare un grazie particolare a tutti quelli che hanno lavorato alla realizzazione di questa opera.