Rockpolitik – Prima Puntata
Sperimentiamo. In attesa della partenza di Rockpolitik, ecco il post dove proveremo a seguire il programma col blog-gruppo d’ascolto. Dave non sarà dei nostri, pare. Ha preparato quello per la sua trashcronaca. Sarà interessante seguire entrambe le situazioni. Ma c’è anche il post di Struzzo Tv, che è fra noi, e Teleguardapisa. Nel post, le
Sperimentiamo. In attesa della partenza di Rockpolitik, ecco il post dove proveremo a seguire il programma col blog-gruppo d’ascolto. Dave non sarà dei nostri, pare. Ha preparato quello per la sua trashcronaca. Sarà interessante seguire entrambe le situazioni. Ma c’è anche il post di Struzzo Tv, che è fra noi, e Teleguardapisa. Nel post, le iconcine indicano l’identità dei commentatori
Sigla in playback. Ma non doveva cantare sempre dal vivo con l’orchestra, Celentano? Iniziamo bene. Comunque, la sigla così lunga ce la si può permettere solo nelle grandi occasioni. Il pezzo non mi dispiace.
Chi si sospende è lento, però se è una finta è Rock. E il sospetto è questo. Prima bordata, a Del Noce.
21:21 – Cos’è la destra, cos’è la sinistra di Gaber remixato in “cos’è rock e cos’è lento”? Andiamo male.
Ora, io lo dico. La regia frenetica di Beldì non si addice al ritmo lento della chiacchierata fra amici che si capiscono fra di loro e con pochi intimi. La scenografia non mi dispiace, ma la trovo, per così dire, elitaria, nel senso deteriore del termine. E la svolta, le cose che non si erano mai sentite in tv ma che qualcuno avrebbe dovuto dire, prima o poi, qual era? Dire in prima serata non si scopa più? Apperò.
21:45 – Non so voi ma io sento odore di RaiOt…
E’ il momento di Santoro. Che deve dire delle cose, e viene lasciato da solo da Celentano. L’ingresso del giornalista – parlamentare dimissionario – è stato preceduto dalle dichiarazioni lette in voice over di Grillo, Biagi, Luttazzi, Annunziata, Del Noce, da un filmato con Berlusconi, dalla classifica dei Paesi dove c’è libertà di stampa. E mentre Santoro dice quel che deve dire, Beldì continua a staccare ininterrottamente le camere. Non condivido. Il momento era troppo importante per mostrare quanto si è bravi a staccar camere. Ma è proprio vero che ora che Santoro ha parlato l’Italia è un po’ più libera?
Maurizio Crozza Gipsy ne ha per tutti e bacchetta brutalmente la sinistra una speranza sola nelle primarie, è morta la speranza è rimasta la sola. Poi canta Zapatero, Zapatera sulle note di Bamboleo. Il verso più bello?
22:09 – E intanto Bertinotti fa la spesa in Via Condotti. Dio mio, quanto mi mancava Crozza…
22:25 – Il rammarico: hai la possibilità di far commentare ad un giornalista competente, Santoro, la riforma passata oggi alla Camera, e non accenni niente? Mah!
– 22:32 Ok. Parte lo sproloquio. Fra Gesù e Che Guevara, Santoro e l’uomo qualunque – che sembra e forse è Meocci – sembra di sentire l’ombelico del mondo, un po’ più ipocrita. E mentre scrivo ipocrita, il re degli ignoranti dice ipocriti, e parla dei bambini. La poetica del fanciullino stava in Pascoli e in Carducci – due dei poeti più sopravvalutati della letteratura italiana. Infatti uno prese anche il Nobel – e nei verdi melograni. L’adulto è il male e fa i grattacieli. La prende alla larga, Celentano, e poi bastona Albertini. Ma ancora non ci siamo.
Il monologo scorre via, fra filmati assurdi, un Mike Bongiorno che spunta fuori dal nulla, e poi L’arcobaleno. Che al sottoscritto piace, quindi niente battute ironiche.
L’utilità della Ranieri nel programma è pari al minimo storico, e voglio augurarmi che quello sguardo colmo di panico cerbiattesco fosse preparato e recitato. Ma sembrava proprio vero e allibito.
Intanto, Beldì sembra essersi convinto di stare girando il prossimo Mission Impossible. Qualcuno gli dica che il regista sarà J.J.Abrams, quello di Lost. Se ne faccia una ragione.
“Uno spettacolo così a Mediaset non si potrà mai fare.” Buona la seconda, Adriano.
23:49 L’isola dei famosi è un programma molto più onesto, coraggioso, necessario di questo. ho detto tutto.