L’albero Azzurro: 18 anni e non sentirli
Ma quanti anni ha il programma per bambini l’Albero Azzurro? Tanti (la prima edizione è del 1990) ma non li dimostra. Tra tutti i conduttori e personaggi che si sono succeduti nel corso delle edizioni, è Dodò l’unico personaggio rimasto uguale a se stesso nel corso degli anni (a parte la voce che non è
Ma quanti anni ha il programma per bambini l’Albero Azzurro? Tanti (la prima edizione è del 1990) ma non li dimostra.
Tra tutti i conduttori e personaggi che si sono succeduti nel corso delle edizioni, è Dodò l’unico personaggio rimasto uguale a se stesso nel corso degli anni (a parte la voce che non è più quella di Oreste Castagna), il volatile di pezza bianco a pois, piuttosto curioso, che vive in un meraviglioso albero. Il programma è stato trasmesso su Raiuno fino al gennaio 2007 quando é approdato su Raidue, in onda sempre alle 8.05, all’interno del contenitore Random e sul canale satellitare Raisat Yoyo in vari momenti della giornata.
Nel corso degli anni, tanti conduttori si sono dati il cambio. I più noti (o almeno quelli di cui ho un chiaro ricordo) sono gli storici Claudio Madia e Francesca Paganini, e ancora Lavinia Nove e Empireo (che gestisce il mitico Emporio), Augusta Gori, e ancora Barbara Eforo e l’ultima arrivata Sara. E che dite della maga della plastilina Fusako Yusaki designer e artista giapponese anche autrice delle sigle del programma? Sono pazza di lei. Guardate di cosa é capace!
Dodò si fa molte domande e cerca delle risposte. Proprio le sue curiosità fanno da motore e sviluppano i temi della trasmissione. L’uccello chiacchiera con i suoi amici pupazzi (Sghembo, Otto, Lambrico e Zorba), ascolta i Gemelli Capataz che spuntano dallo schermo televisivo e cercano di sviarlo con le loro dritte non sense. Fa il suo giro e chiede consiglio a nonna Giustina o a nonno Pietro che cercano di chiarirgli le idee raccontando delle favole. E poi si rivolge al gruppo di animatori che lo convincono a cantare e a ballare sulla simpatica musichetta di turno perchè prima di ogni soluzione ‘c‘è sempre una canzone’. E ancora, i siparietti del Vecchio Maestro che ci dà degli insegnamenti interessanti.
I piccoli telespettatori non possono che appassionarsi, ancora dopo tanti anni, perché bastano cose semplici per farli divertire: favole, cartoni, canzoni, filastrocche, video-letterine che i bimbi inviano a Dodò. In più c’è il momento dello ‘Scatolone Fabbricone’ durante il quale i conduttori spiegano ai piccoli come costruire i propri giocattoli (semplici da realizzare). Gli spunti per stimolare la creatività dei bambini sono tanti.
Tra i video più gradevoli ho trovato quello del cartone animato ‘Orso balosso’, che andava in onda nel corso dell’edizione 2000, dove la voce fuori campo narrava, le gesta dell’orso, in rima: