The Singing Office, prossimamente su Sky Vivo

Mettete American Idol sulla scrivania di The Office e avrete The Singing Office! Sky Vivo ne sta accennando appena qualche timido promo, con un vago prossimamente che suscita molto attesa. Stiamo parlando di un format televisivo che ha già avuto molto successo in Olanda e in Australia, per poi sbarcare sulla Cbs, e sta per diventare realtà anche sulla tv satellitare nostrana. Qual è la missione di questo talent game così bizzarro partorito dalla mente di Alan Ticke? Trasformare dei modesti lavoratori d’ufficio in star per gioco, ravvivando la classica Corrida di dilettanti allo sbaraglio con le tipiche goliardate da pausa caffè, per di più al cospetto di un capo tutto di un pezzo.

The Singing Office è una competizione che vede due aziende, rappresentate da 5 dipendenti ciascuna, sfidarsi sul canto e sul ballo su di un pezzo musicale molto noto, con il supporto di una apposita coreografia. La squadra vincente partecipa alla finale dove viene premiata l’azienda più “singing” ed “entertaining” dell’anno.

In pratica, pensate a un brand attento alle novità per aumentare la visibilità di marca, ma anche per dare occasioni interessanti di crescita ai propri dipendenti, e immaginatelo alle prese con un programma agonistico che ne incrementi il successo. Stando alle prime indiscrezioni, pare che la prima selezione di Sky utilizzi come scenografia proprio gli uffici di coloro che accetteranno la sfida (per far conoscere meglio il background professionale dei singoli dipendenti).

Dopo una scrematura tra circa 15 candidati, la produzione SKY seleziona i migliori 5 che saranno impegnati per due giorni a Milano (nel mese di Marzo) ad allenarsi con un coach coreografo. Il loro compito è quello di preparare la performance di gruppo che sarà registrata negli studi di SKY (in Aprile) alla presenza di un apposito stuolo di fans aziendali (le giornate necessarie alla preparazione e alle riprese saranno “omaggiate” dall’azienda e non conteggiate come ferie).

Non si cercano professionisti (anche se la predisposizione di base aiuta), ma gente che vuole vivere un’esperienza fuori dal comune, dimostrando nelle vesti di “testimonial on stage” il modo di fare squadra, di stare al gioco, di divertirsi e divertire al di là dei ruoli e compiti aziendali. Non sappiamo dirvi quale casa di produzione ne curi la versione italiana e che in modalità stiano avvenendo le selezioni, ma vi invitiamo di stare all’occhio perché sicuramente ne vedremo delle belle.