24, il day 6 da stasera e le riflessioni di Freccero
Il sesto giorno per il CTU, il secondo per Italia1. Consapevole dell’occasione di bruciare sul tempo Sky, da stasera andrà in onda, in seconda serata ed a sole tre settimane dalla conclusione della quinta serie, la sesta stagione di “24”, l’adrenalinico telefilm con protagonista Kiefer Sutherland nei panni del mitico –è entrato anche nella “hall
Il sesto giorno per il CTU, il secondo per Italia1. Consapevole dell’occasione di bruciare sul tempo Sky, da stasera andrà in onda, in seconda serata ed a sole tre settimane dalla conclusione della quinta serie, la sesta stagione di “24”, l’adrenalinico telefilm con protagonista Kiefer Sutherland nei panni del mitico –è entrato anche nella “hall of fame” dei Simpson– Jack Bauer.
Un’anteprima che arriva dopo dei risultanti eccellenti -la season finale del 20 febbraio ha toccato il 16% di share- e che va a riparare l’errore ripetuto per 4 stagioni di collocare una serie dal target giovanile e amante dell’azione come quello di Italia1 su una rete più pacifica e meno chiassosa come Rete4.
Ma questo è il passato: il sesto giorno che si appresta ad affrontare Jack potrebbe essere l’ultimo della sua vita. Finito prigioniero alla fine della quinta stagione, 20 mesi dopo sarà necessario un suo sacrificio, per salvare l’America da una serie di attentati terroristici che la stanno mettendo in ginocchio. Come andrà a finire, chi saranno i nuovi alleati di Jack e i suoi nuovi nemici lo scopriremo da stasera. Una cosa, intanto, è certa: “24” ha attirato le attenzioni del presidente di RaiSat Carlo Freccero.
Nel volume “Mondi seriali” della collana “Link”, di cui ha parlato proprio ieri Debora, Freccero affronta, nel saggio “Contro il tempo, contro lo spazio”, un’analisi sulla serie campione di ascolti e calamita di premi fin dalla sua ideazione nel 2001. Nelle sue parole, oltre che una spiegazione sulla suddivisione delle 24 ore della giornata in 24 episodi (arcinota ai numerosi fan), emerge anche una condivisione di idee con l’ideatore stesso dello show, Joel Surnow:
“…la cosa più ovvia per creare un racconto di successo è trovare un buon soggetto. 24 nasce invece come meccanismo narrativo. La scelta del terrorismo come soggetto del serial è sicuramente funzionale alla scansione ritmica del racconto. Inoltre l’approfondimento dei problemi, l’analisi delle cause sociali e la comprensione dei disagi psicologici rallentano o bloccano l’azione. I cattivi contribuiscono alla macchina narrativa, mentre i veri elementi di disturbo non possono che essere i personaggi che tentano di opporsi all’azione e quindi i difensori dei diritti umani, i legali garantisti, i burocrati che vogliono difendere la legge e le sue applicazioni. Insomma, le tradizionali figure di “buoni” e di eroi che il cinema impegnato ci ha consegnato”.
Freccero trova la verà novità della serie più che nella trama o nella scansione cronologica dell’azione, nell’uso di personaggi apparentemente buoni e rappresentanti di un’America forte e sicura, che invece episodio dopo episodio diventano ostacoli o addirittura antagonisti a tutti gli effetti: è successo, per fare un esempio, nell’ultima stagione andata in onda, col Presidente Logan ed il Ministro della difesa -poi pentitosi della scelta fatta- Heller.
Ed a proposito di innovazione, Surnow ha confermato di voler abbandonare la serie, dopo aver proposto alla Fox una stagione che non facesse più leva sulla scansione in ore, ma che avesse un respiro temporale più lungo. Bocciata l’idea, l’autore ha deciso che a contratto scaduto preferirà dedicarsi ad altri progetti innovativi come “24”.
E il day 7? Anch’esso danneggiato dallo sciopero degli sceneggiatori, non solo è stato rimandato a gennaio 2009, ma non ha ancora un numero di episodi ben definiti: si è parlato pure di una mini stagione, ma questa scelta danneggerebbe la natura stessa della serie, che a questo punto potrebbe trovarsi ad una svolta.