Grey’s anatomy, la serie tv reggerà dopo l’uscita di scena di Patrick Dempsey?
Dopo l’uscita di scena di Patrick Dempsey da Grey’s anatomy, la redazione di TvBlog si è chiesta se la serie possa reggersi anche senza il suo personaggio, tanto apprezzato dal pubblico
Che l’uscita di scena di Patrick Dempsey da Grey’s anatomy abbia sorpreso i fan della serie tv non è più una notizia: dopo l’episodio andato in onda giovedì notte, articoli ed interviste sono usciti quasi a fare da “terapia” a quei telespettatori che proprio non capiscono la decisione di Shonda Rhimes e dell’attore. Su Twitter la creatrice della serie tv è stata bersaglio di critiche e minacce da parte di quei fan che promettono che non seguiranno più lo show, mentre la stessa Rhimes, in un comunicato, non pare -ovviamente- aver espresso particolari preoccupazioni per quest’uscita di scena.
Dall’altra parte, lui, il “corpo del reato”, Dempsey, si gode l’affetto del pubblico e si concentra sui suoi prossimi progetti, tra cui le macchine, la sua vera passione, che lo hanno fatto allontanare dal set permettendogli di non lasciare però il telefilm fino alla settimana scorsa.
Ora, mentre gli aficionados ancora si leccano le ferite del colpo di scena, la vera domanda che, al di là della simpatia o meno che si potesse avere verso il personaggio, è: riuscirà Grey’s anatomy (e Shonda Rhimes) a reggere anche senza uno dei suoi protagonisti storici, colui al centro della storyline più seguita dalle telespettatrici e che le ha fatte sognare? La redazione di TvBlog ha deciso di dire la sua: chi pensa di sì, chi non ne vuole sapere (la maggior parte dei redattori). In questo post, raccogliamo le opinioni dei redattori fan (o semplici spettatori) che hanno voluto dire la loro –attenzione agli spoiler-. Ovviamente, potete anche voi dirci come la pensate, nei commenti!
Daniela Bellu
L’uscita di scena di Patrick Dempsey con la morte di Derek Shepherd (liquidata peraltro in una puntata senza mordente) è stato un colpo al cuore per chiunque ami Grey’s Anatomy. E io rientro tra questi. Guarderò ancora la serie? Probabile. Anche se più che altro sarà per la curiosità di scoprire cosa si inventerà Shonda Rhimes per non far affondare una barca che ormai imbarca acqua da ogni parte. I morti nel corso delle stagioni di Grey’s Anatomy non si contano, è vero. E la serie è sopravvissuta ugualmente, perché la storia d’amore di Derek e Meredith l’ha sempre tenuta a galla. Ma potrà la Grey, senza le sue due metà (Derek e Cristina Yang) farsi carico della responsabilità di un’intera trama? Io i miei dubbi li ho. Piuttosto che lasciarci una Meredith vedova e senza la sua migliore amica, sarebbe forse stato il caso di arrivare prima alla conclusione di una serie tv che ha dato tutto quello che poteva dare. E staccare la spina prima della lenta agonia, proprio come accaduto con Derek.
Alberto Graziola
La scomparsa di un protagonista di una serie tv è sempre un duro colpo per i fan. Rischia di creare un vuoto non indifferente o di allontanare alcuni fan. E’ spesso un rischio che si deve compiere anche per tenere alta l’attenzione e stupire, cambiare le carte in tavola all’improvviso. Ma quello che è accaduto in Grey’ s anatomy è qualcosa che potrebbe compromettere il futuro della storyline proprio perché dopo 11 stagioni di un amore costante -con alti e bassi- sarà quasi impossibile riuscire a vedere e immaginare Meredith insieme ad un altro uomo. Il pubblico come potrà affezionarsi a una storyline con un estraneo che ha il compito di far dimenticare un elemento fondamentale come Derek Shepard dopo oltre 200 puntate? E se così non fosse, Meredith rimarrà madre vedova alle prese con il lavoro? La scelta di far morire Derek è stata gratuita e, soprattutto, gestita male, frettolosamente e incredibilmente senza emozione. Ci sarà tempo per il lutto, per il dolore, per tante conseguenze ma, di sicuro, non per l’happy end che male non avrebbe fatto. E’ come se Shonda Rhimes avesse voluto prendere appositamente a calci un castello di sabbia che stava ancora dignitosamente in piedi. Ricostruirlo e portarlo avanti nella 12esima stagione porta con sé la sensazione di accanimento terapeutico.
Giorgia Iovane
Può Grey’s Anatomy continuare senza Derek?
No.
E non per eventuali difficoltà a costruire storylines senza il co-protagonista. Se c’è una cosa che la narrativa seriale ci ha insegnato è che si può sempre scrivere qualcosa per andare avanti. Ma con la morte di Derek credo che la serie abbia definitivamente saltato lo squalo (e dire che in questi 10 anni di squali Grey’s ne ha saltati parecchi e io inizierei dal taglio del LVAD a Denny Duquette), chiuso il suo arco narrativo, esaurito il suo stesso spirito, ovvero quello di essere una soap dal sapore favolistico che ha fatto credere al pubblico femminile che esistesse almeno un essere umano di genere maschile degno di essere definito uomo.
Uccidere McDreamy, il principe azzurro, l’uomo ideale – disegnato proprio per illudere le donne di mezzo mondo che il vero amore sia possibile -, è, di fatto, già un crimine contro l’umanità. Ucciderlo in maniera così stupida – Derek non avrebbe mai cercato il cellulare fermo in una curva cieca e non sarebbe mai dovuto finire in un ospedale di infima categoria senza che la Bailey tentasse ogni mossa nota e sconosciuta al mondo medico per salvargli la vita, come di fatto si vede nel sogno di Meredith all’inizio della quinta stagione, evocato dalla 11×21 – ha poi il sapore della beffa e della totale mancanza di rispetto verso il proprio personaggio e verso chi lo ha tanto amato. Che non a caso minaccia rappresaglie e promette di non seguire mai più la serie (almeno non dopo il doppio episodio dedicato al lutto che andrà in onda giovedì 30 aprile).
Il punto che ‘offende’ di questo addio è, quindi, il come.
Un’uscita di scena così poco epica e così stupida è davvero indegna per il personaggio che ha di fatto supportato, insieme a quello di Cristina Yang, la totale vacuità di Meredith Grey. La ‘credibilità’ narrativa di Meredith, la sua evoluzione sentimentale, il suo arco evolutivo si è retto sul continuo conflitto con Derek e Cristina. Ora che i suoi antagonisti sono scomparsi è destinata a restare l’ombra di se stessa, così come l’intera serie, strutturata di fatto come una soap in camice bianco, che si è retta sulla favola del principe azzurro e della principessa riottosa, capricciosa e infantile. Se per far crescere Meredith Shonda ha dovuto far sparire le sue anime gemelle vuol dire che questo personaggio davvero non ha mai avuto molto da raccontare, e quel poco che aveva si è anche esaurito.
Ok, starete pensando che l’addio di Cristina e Derek ci sia la volontà degli attori di cambiare aria. Concordo.
Ma in questo caso poco importa che Dempsey abbia voluto andar via: sarebbe bastato non ucciderlo così. E non in virtù di un necessario lieto fine. L’happy ending non è una ‘condicio sine qua non’. In una stagione così abulica come l’11esima ho sinceramente tifato per una nuova relazione di Derek, per l’eterno ritorno dello schema ‘strutturato/specializzanda’, per una sbandata del dottore ‘abbandonato’ dalla moglie ego-maniaca. I due si sarebbero potuti tranquillamente lasciare con grande consumo di Kleenex da parte del pubblico, ma con piena soddisfazione delle parti. E Grey’s avrebbe potuto, volendo, anche sopravvivere. In fondo quel che cerca il pubblico è un minimo di ‘credibilità’ emotiva, di compartecipazione sentimentale, di evasione onirica.
Tutto spazzato via dalla morte senza spiegazioni di Derek, che sbilancia completamente la narrazione. Inserire in una storia che non ha nulla di verosimile (cfr. bombe, annegamenti, sparatorie, incidenti aerei, tempeste, parti emorragici etc etc) la difficile, e banale, realtà della morte per incidente stradale – quella morte il più delle volte evitabile per una sola, casuale, frazione di secondo- con in più quel pretestuoso pizzico di ‘j’accuse’ al servizio sanitario americano in mano a degli incompetenti (dopo aver raccontato per un decennio l’eccezionalità del Seattle Grace) inserisce nel racconto quella cifra di ‘reale-troppo reale’ che fa saltare tutto lo schema affabulatorio intessuto da Shonda e i suoi autori per un decennio.
Insomma, la morte di Derek non ha nulla a che fare con Grey’s Anatomy.
Credo che Shonda Rhimes non abbia del tutto compreso le conseguenze del ‘suo’ gesto. Uccidendolo così ha finito per ‘rimpicciolire’ Derek, lo ha trasformato in un ‘maschio qualunque’, distratto e superficiale, sfortunato e impotente, proprio il contrario di quel Dio della neurochirurgia richiesto anche dal Presidente che molte (se non tutte) abbiamo invidiato a Meredith. E non penso che la morte così ‘comune’ di Derek aiuti ad ‘avvicinare’ la serie alla vita quotidiana e al pubblico; credo solo dia la misura di quanto duro debba essere stato lo scontro tra Shonda e Dempsey e quanto l’ideatrice della serie debba essersi sentita ‘offesa’ dalle ‘pretese’ dell’attore.
Dempsey: “Voglio più soldi e devi darmeli perché non puoi fare a meno di me…”.
Rhimes: “Ah sì? Vuoi vedere?”
Ecco come immagino sia andata tra i due. Il problema, mia cara Shonda, è che neanche tu sei Dio. E mi sa che uccidere Derek Shepherd in maniera così grossolana possa essere davvero fonte di punizione divina per la tua hybris. Confido nella determinazione del pubblico americano. Ora Grey’s deve solo chiudere, magari con Meredith velocemente internata in una casa di cura per Alzheimer scatenato dalla precoce vedovanza. Almeno un po’ di sana tragedia greca potrebbe riscattare la morte indegna di Derek. E invece si ragiona di 12esima stagione.
Ciao Shonda, non mi avrai più. Neanche per How To Get Away With Murder. Solo se avrai il coraggio di far uscire Derek sorridente e fumante dalla doccia di casa sua alla 13esima stagione potrei tornare a rivolgerti uno sguardo. Ma non hai le palle per farlo. Peggio per te.
Arianna Galati
Chi scrive iniziò a vedere Grey’s Anatomy intrigata dal coro di attori nei quali, indubbiamente, spiccava il fedifrago Derek Shepherd (sì: Addison non ce la dimentichiamo) in rapporto a Meredith Grey, eroina perfetta quanto disagiata. Derek era il contraltare, cattivo quando serviva, fragile roccia per costruire trame, storie, disastri, contrasti e quanto altro. Derek Shepherd ha resistito a morti e corna, ritorni di ex mogli, momenti alcolici, ma soprattutto ha resistito a Meredith Grey. Finché la sadica Shonda Rhimes non ha deciso di farlo fuori in un modo cretino pur di un addio alla serie. Grey’s Anatomy ho smesso di vederlo dopo il disastro aereo, quando già i personaggi erano compromessi. E senza Derek Shepherd, non lo riprenderò di certo.
Paolino
Grey’s anatomy senza Derek? Perchè, in queste ultime stagioni Derek aveva ancora l’importanza che aveva nelle prime stagioni? Ormai il medical drama ha smesso di focalizzarsi esclusivamente su Meredith (Ellen Pompeo), con un cast corale che permette agli autori di seguire diverse storyline e ridurre l’impatto che l’assenza di un personaggio potrebbe avere sulla serie tv. Nelle ultime stagioni, la storyline di Meredith e Derek non aveva riservato grossi colpi di scena: hanno avuto un figlio, ma oltre questo non sono stati al centro di grandi sorprese. Nell’undicesima stagione, lui è andato a Washington, lei ha sospettato che la tradisse, lui è tornato, e poi è uscito di scena. Tutto condensato in una stagione. Certo, le fan ci saranno rimaste male, ma Grey’s anatomy è riuscito a costruirsi un sistema di linee narrative tali da non far crollare la struttura costruita dalla Rhimes. Derek se n’è andato, ma sicuramente i personaggi che sono ancora nello show sapranno regalare a chi segue la serie le stesse tematiche che il Dr. Sheperd dava loro. Forse con un po’ di fascino in meno, ma sempre pronti a far tirare fuori i fazzoletti.