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Pietro Mennea – La freccia del Sud, su Raiuno il film-tv sul campione dell’atletica italiano

Su Raiuno Pietro Mennea-La freccia del Sud, film-tv che ripercorre la storia del campione atletico, fino alla vittoria della medaglia d’oro tra sforzi ed allenamenti

pubblicato 29 Marzo 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 16:55

Un mito della sport italiano diventa protagonista di un film-tv: Pietro Mennea-La freccia del sud, in onda questa sera alle 21:30 e domani alle 21:15 su Raiuno è la storia del campione italiano, vincitore di una medaglia d’oro alle Olimpiadi di Mosca del 1980.

Ad interpretare Mennea è Michele Riondino (qui l’intervista di Blogo): la trama parte quando il protagonista è ai blocchi di partenza della gara che gli avrebbe fatto vincere la medaglia più ambita. Da qui è ripercorsa la sua vita, da quando, bambino, già correva ed aiutava il padre Salvatore (Nicola Rignanese).

Quando l’Avis Barletta lo nota e lo fa partecipare alle sue gare, Pietro può seguire le gare alle Olimpiadi di Messico ’68 di Tommie Smith, che lo ispira e convince a voler diventare un atleta. Carlo Vittori (Luca Barbareschi, qui l’intervista di Blogo), tecnico federale italiano, lo nota e gli propone di allenarsi con lui alla Scuola Nazionale di Atletica “Bruno Zauli”.

Per Pietro è un’occasione da non perdere, che però, incontra l’opposizione della madre Vincenzina (Lunetta Savino), poco convinta sulle possibilità che una professione come questa possa dare. Ma Pietro insiste, e va ad allenarsi duramente, fino a raggiungere nel 1971 il record italiano sui 200 piani.

Monaco ’72 lo vede terzo classificato: Pietro, perfezionista, non riesce a dirsi contento del traguardo. Inoltre, l’attacco di un gruppo di terroristi di Settembre nero, che uccidono undici atleti israeliani, lo getta nel panico. Con Carlotta (Alice Bellagamba), la ragazza che frequenta, è crisi.

Grazie all’aiuto di Vittori, Pietro ritrova la fiducia in sè stesso ed a Nizza, nel 1975, arriva primo. Il risultato non gli basta: vuole iscriversi all’Università, dove conosce Manuela (Elena Radonicich), che diventerà sua moglie. Il film-tv segue anche lo scontro tra Vittori con la Fidal ed il funzionario Masi (Gian Marco Tognazzi), che lo porterà ad allontanarsi da Pietro, che scoprirà la verità solo durante un incontro con il giornalista Gianni Minà (Paolo Giangrosso), fino alle Olimpiadi di Mosca, quando l’Italia aderisce al boicottaggi della manifestazione sportiva a causa dell’invasione sovietica dell’Afghanistan, permettendo solo agli atleti non appartenenti a corpi militari di partecipare: in questo modo, Pietro può gareggiare e vincere la medaglia.

Pietro Mennea-La freccia del sud è un omaggio ad un atleta italiano che ha fatto dell’etica sportiva e dei valori di lealtà e rispetto i suoi punti base durante le sue gare ed anche dopo. Il film-tv vuole raccontare anche questo lato del protagonista, rendendogli onore per il suo pensiero e per la sua forza di volontà.

La fiction è stata prodotta da Rai Fiction e dalla Casanova Multimedia di Barbareschi, è liberamente tratta dal libro “La grande corsa”, di Pietro Mennea e Francesco Valitutti ed è stata scritta da Fabrizio Bettelli, Simona Izzo e Ricky Tognazzi (qui l’intervista di Blogo), quest’ultimo anche alla regia, con la consulenza di Manuela Olivieri e di Minà. La Rai con questo film-tv vuole mostrare al pubblico valori che dovrebbero essere anche oggi seguiti nello sport: il direttore di Rai Fiction Eleonora Andreatta nella conferenza stampa ha sottolineato come questo film-tv s’inserisca in quest’ottica:

“La regia di questo film è molto potente. Ci sono sentimenti di famiglia, di amore. Il sentimento più forte riguarda il rapporto tra Mennea e Vittori, il suo preparatore atletico. Riondino è stato la freccia del sud degli attori. Barbareschi è stato un produttore generoso e un attore efficace”.

Una fiction che porta in tv il tema dello sport e dell’etica attraverso il racconto di uno tra i campioni italiani più apprezzati dal pubblico.



Pietro Mennea – La freccia del Sud