Un posto al sole, il bacio gay adolescenziale e la passione per i tabù da sfatare
Il bacio gay adolescenziale tra Sandro e Claudio.
Le soap opere italiane, fondamentalmente, hanno un’unica peculiarità, per quanto riguarda il loro rapporto con i media: se ne parla soltanto quando stanno per chiudere. Il riferimento alla fine infelice di Centovetrine è ampiamente voluto.
Eppure si dovrebbe parlare di soap opera italiana anche con un’accezione positiva, cercando di tralasciare, almeno per un attimo, il discorso relativo alla qualità del prodotto che, tra l’altro, è anche abbastanza ripetitivo.
Parlando di Un posto al sole, la soap opera in onda su Rai 3 dal 1996, che dopo la chiusura effettiva di Centovetrine diventerà l’unica produzione italiana di questo genere in tv, ci si dovrebbe interrogare sui motivi di un successo quasi ventennale che fa sorridere se si pensa che, all’inizio della propria avventura, Un posto al sole fu un prodotto a rischio flop.
Il primo segreto di Un posto al sole, fondamentalmente, risiede nella sapiente miscelazione di drama e comedy. La classica recitazione impostata, quel tipo di interpretazione alla Centovetrine, o da fotoromanzo parlante, che ha fatto di Alex Belli, ad esempio, un attore da sfottere allegramente sull’Isola dei Famosi (splendide, le imitazioni di Valerio Scanu a riguardo), è davvero ridotta al minimo.
Il secondo ingrediente, probabilmente il più decisivo, è la sorpredente capacità di non tirarsi mai indietro quando si tratta di affrontare argomenti impegnativi, spinosi, quasi tabù. Sottolineare questa abilità, per un prodotto popolare come Un posto al sole, è importante.
Certo, il tutto, a volte, è stato trattato con il registro dell’iperbole. Un esempio: uno dei personaggi più recenti di Un posto al sole, la giornalista Fiorella Piccolo, interpretata da Lorena Cacciatore, rappresentazione esplicita di un certo giornalismo sensazionalistico che vediamo ormai ogni pomeriggio in onda, specie sul quinto canale, è andata addirittura a letto con un indagato dell’omicidio che stava seguendo, l’imprenditore Roberto Ferri interpretato dall’ottimo Riccardo Polizzy Carbonelli.
Le esagerazioni ci possono stare così come gli incidenti di percorso: Sandro Ferri, interpretato da Alessio Chiodini, ha tentato il suicidio dopo aver preso il vizio della droga leggera; Serena Cirillo, interpretata da Miriam Candurro, ha deciso di non denunciare l’uomo che l’ha violentata, Tommaso Sartori, interpretato da Michele Cesari.
Va comunque bene così. L’importante è che certi argomenti si trattino, per non fare la fine di Beautiful, diventato, ad un certo punto, quasi un festival dell’incesto a forza di tira e molla amorosi.
Nella puntata di venerdì 14 marzo 2015, abbiamo assistito ad un bacio gay tra i personaggi Sandro Ferri e Claudio Parenti, interpretato da Gabriele Anagni.
Fermo restando che sono assolutamente d’accordo che, quando si parla di omosessualità, in una società che si autoproclama evoluta, certi avvenimenti non dovrebbero fare più notizia, è giusto sottolineare, però, che Un posto al sole ha già affrontato più volte il tema dell’omosessualità, addirittura quando è iniziato, nel 1996, con il personaggio di Michele Saviani, interpretato da Alberto Rossi. Anche il personaggio Marina Giordano, interpretata da Nina Soldano, ha vissuto una liaison lesbo.
Il bacio tra Sandro e Claudio, inoltre, si è spinto più in là perché consumato in un contesto adolescenziale. L’aspetto psico-sessuale di Sandro, diviso tra Claudio e Rossella Graziani, interpretata da Giorgia Gianetiempo, viene trattato con eccezionale semplicità. E così deve essere.
Sui social network, si sta discutendo di questo fatto e, ovviamente, non sono mancati i “salvinismi”.
Nel frattempo, Un posto al sole ha nuovamente dimostrato perché dopo vent’anni, in una fascia oraria tutt’altro che semplice, raccoglie ancora consensi dall’Auditel.