Franco Scoglio – La real Tv che supera la fantasia
Passata appena l’emozione e ancora vivo il cordoglio – naturali, per chi come il sottoscritto ha vissuto a Genova e ha vissuto il tifo genoano – si può riflettere quasi a freddo sull’assurda fine del Professor Scoglio. Solo chi il Genoa ce l’ha dentro può capire cosa si prova, a tifar Genoa e cantare anche
Passata appena l’emozione e ancora vivo il cordoglio – naturali, per chi come il sottoscritto ha vissuto a Genova e ha vissuto il tifo genoano – si può riflettere quasi a freddo sull’assurda fine del Professor Scoglio.
Solo chi il Genoa ce l’ha dentro può capire cosa si prova, a tifar Genoa e cantare anche quando la tua squadra perde e va in serie C.
Scoglio apparteneva a un mondo antico, di quelli in cui si tifa a priori anche quando si va a allenare da un’altra parte, in un’atra cittò, e mi viene persino difficile dirlo senza fare retorica, quindi quando vi verrà da pensare che non c’è più la mezza stagione, fate pure. Tant’è, segue quello che penso. Nel mondo di Scoglio non c’erano i reality show. Oggi ci sono addirittura quelli sul calcio. Nel mondo di scoglio magari c’era il totonero, le botte date sul campo e fuori, le urla, i simulatori, ma c’era il calcio vero, giocato e sudato. Oggi c’è la prova Tv, la Serie A è un varietà, i diritti televisivi valgono miliardi, le bandiere esistono finché non salta fuori qualcuno che paga di più, c’è il moviolone 3d.
Nel mondo di Scoglio c’era la voglia – questa la ragione del contendere – di usare la Tv, quella piccola, quella di Primo Canale (una di quelle reti locali che quando sei a Genova vedi, piaccia o meno), per chiedere a Enrico Preziosi un confronto televisivo per dire ai tifosi – i tifosi come Scoglio – come stanno le cose. Per parlare della possibilità che qualcun altro compri questo benedetto vecchio grifone. Per parlare di calcio.
E mentre Preziosi si negava, ecco la tragedia non scritta, sogno proibito di qualsiasi reality show estremo, probabilmente. La tragedia reale che ora passerà chissà quante volte sugli schermi di mezza italia, e che forse potrà portare a riflettere un po’ su quanta realtà mettiamo in scena in tv. E su quanta vita stia dietro l’angolo, pronta a dare la sua zampata e a riaffermare il proprio insindacabile diritto di decidere come devono andare le cose.
Nel mondo di Scoglio c’era spazio per una morte sotto i riflettori: proprio a lui, così schivo, doveva toccare questa beffa atroce. Mentre parlava con la propria nemesi. La vita ha molto da insegnare a qualsiasi autore di reality show.
E proprio mentre finisco queste poche righe mi arriva un messaggio sul cellulare; proviene da un tifoso genoano vero, che scrive
Franco Scoglio non c’è più. Addio Professore, abbiamo imparato da te ad aprire le ali e nel tuo ricordo ovunque saremo non le richiuderemo mai più
.
Il genoano vero, quello che se ne frega dei diritti tv e del calcio dei potenti, sa che in questo messaggio non c’è retorica.