Once upon a time, la serie tv fiabesca arriva su Raidue
Su Raidue Once upon a time, la serie tv ambientata nel mondo reale e nel mondo delle fiabe
A detta di molti è stata la vera rivelazione della tv generalista della scorsa stagione americana, l’unica serie tv che ha effettivamente proposto qualcosa di nuovo nel panorama televisivo: ora, “Once upon a time”, arriva su Raidue, da questa sera alle 21:05.
I telespettatori di Fox Italia l’avranno conosciuta come “C’era una volta”, che qui diventa sottotitolo. La sostanza, però non cambia: che si legga in originale o tradotto, fin dal titolo veniamo portati in un mondo dove reale ed immaginario si fondono in un’unica storia, un’avventura dove il bene ed il male tornano a scontrarsi per mezzo di una ragazza tanto cinica e realista quanto fondamentale per lo sviluppo della trama stessa.
Siamo a Storybrooke, immaginaria cittadina di cui il piccolo Henry (Jared S. Gilmore) è convinto che ogni abitante sia in realtà un personaggio delle fiabe, arrivato nella nostra realtà per via di una maledizione voluta dalla Regina Cattiva (Lana Parrilla), che di Storybrooke è diventata il sindaco e madre adottiva di Henry.
Once upon a time
Quella di Henry non è frutto di immaginazione, ma è la verità: ogni personaggio della cittadina, prima, era un personaggio delle fiabe. Lo sono anche Mary Margaret (Ginnifer Goodwin) e David (Joshua Dallas), rispettivamente Biancaneve ed il Principe Azzurro, che però, come tutti gli altri abitanti, non ricordano nulla del loro passato.
Henry, grazie ad un libro, è un convinto che la maledizione si possa rompere. C’è bisogno, come vuole ogni storia, di un eroe, in questo caso Emma (Jennifer Morrison, Cameron in “Dr. House”), che vive lontano da Storybrooke e che tutto è tranne che una ragazza pronta a perdersi nelle favole. Non solo: Henry è anche figlio naturale di Emma, che si trova così costretta, una volta rintracciata dal bambino, a riportarlo a casa.
Inizia così “Once upon a time”, con la diffidenza di Emma verso la storia raccontata da Henry e la rabbia di Regina, che teme che la protagonista le possa portare via il figlio. Sullo sfondo, le vicende degli abitanti della cittadina, di cui vediamo sia le vite nella nostra realtà che in quella del mondo delle fiabe.
Edward Kitsis e Adam Horowitz, autori e produttori di “Lost”, hanno lavorato, però, perchè le versioni fiabesche dei vari personaggi non fossero quelle già note al pubblico: così, troviamo una Biancaneve che prima di mangiare la mela avvelenata diventa una combattente in fuga dalla matrigna; mentre Archie (Raphael Sbarge), psicologo, altro non è che il Grillo Parlante, diventato tale dopo aver vissuto in una famiglia problematica, e Marco (Tony Amendola) è Geppetto.
Delle storie dello Specchio Magico (Giancarlo Esposito), di Cappuccetto Rosso (Meghan Ory) e di Tremotino (Robert Carlyle, uno dei personaggi chiave che sembra ricordare tutto) non vi sveliamo nulla. Il bello di “Once upon a time” è quello di godersi anche le storie parallele dei vari personaggi, riviste in chiave a volte estrema, altre romantica, ma sempre in modo da incastrarsi con la realtà del nostro mondo e capace di arricchirne lo spessore.
Proprio come in “Lost” (a cui la serie dedica alcuni easter eggs -uno tra tutti: l’orologio di Storybrooke fermo alle 8:15), dunque, sono due le storyline principali: una è quella in cui Emma cerca di capire se Henry possa sentirsi al sicuro, ignorando la sua richiesta di aiuto, l’altra in cui i personaggi del mondo delle fiabe vivono tra incantesimi, complotti e vendette.
“Once upon a time”, che in America ha esordito con 12,9 milioni di telespettatori (uno dei migliori debutti dello scorso anno), è un puzzle che incanta e stupisce, incuriosisce ed appassiona. Ancora una volta, il pubblico viene chiamato a viaggiare all’interno di una mitologia che però in questo caso è in parte già conosciuta -ed aiuta il fatto che gli autori abbiano ottenuto l’autorizzazione dalla Disney di rappresentare alcuni personaggi delle fiabe così come i famosi cartoon li avevano presentati-, ma che resta affascinante.
Certo, la visione di questo telefilm richiede pazienza ed attesa: non tutto viene svelato subito (reggerà su Raidue, dove i successi seriali sono sono polizieschi?), ma alla fine avremo assistito ad uno spettacolo in cui saremo tornati a sognare grazie a quei racconti e personaggi che da piccoli speravamo fossero reali.