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Enrico Silvestrin su Soundsblog: “A Festivalbar niente musica che piace a me”

Segnaliamo in leggero ritardo un’intervista a Enrico Silvestrin pubblicata in due parti su Soundsblog (la prima risale a lunedì, la seconda a ieri). Il noto veejay è uno che non le manda a dire… ma da qualche anno a questa parte ha l’abitudine – decidete voi se buona o cattiva – di voltare pagina. Portato

28 Novembre 2007 11:05

enrico silvestrin Segnaliamo in leggero ritardo un’intervista a Enrico Silvestrin pubblicata in due parti su Soundsblog (la prima risale a lunedì, la seconda a ieri). Il noto veejay è uno che non le manda a dire… ma da qualche anno a questa parte ha l’abitudine – decidete voi se buona o cattiva – di voltare pagina. Portato alla ribalta da Mtv e diventato un’icona del deejay televisivo post-moderno, ha provato a sdoganarsi da quest’etichetta conducendo altri programmi musicali in Rai (da ricordare lo storico Taratata) o prendendo parte a show radical-chic (Cocktail D’amore, Stracult).

Poi conosciamo tutti la sua carriera da attore, che lo vede piuttosto azzeccato e richiesto nei polizieschi (prima ne l’Ispettore Coliandro coi Manetti Bros, ora nel Distretto targato Valsecchi). Tra l’altro, la buona Wikipedia insegna che il ruolo di protagonista de L’Ultimo Bacio sarebbe andato a lui se solo non fosse stato impegnato nella serie Via Zanardi 33 (sitcom flop che però ha portato fortuna a tanti attori emergenti, da Germano alla Liskova).
Silvestrin, insomma, è uno che ne sa sicuramente di musica, ma non ha mai saputo rinunciare alle lusinghe commerciali.

Non a caso, vederlo alla conduzione di Festivalbar ha fatto pensare alla sua ennesima svendita a scopo di lucro. Una volta lasciata Mtv nel 2005, dopo tira e molla infiniti e conduzioni-evento di SuperSonic come special guest star, pensavamo che Silvestrin avesse smesso i panni del vj gesticolante e dal look tirato a lucido. E invece è tornato sul luogo del delitto, in un contesto in cui di divulgazione musicale se ne poteva fare ben poca e l’unico rischio era di ripiombare nel cliché.

Ora, all’indomani di un’esperienza che deve avergli fruttato un bel gruzzolo, ammette ancora una volta che non era per lui:

“La musica che sento è una cosa mia, il rapporto con essa idem. Privato. Non pubblico, non da diffondere. Gli anni in cui parlavo di musica sono finiti, lascia stare il Festivalbar dove si parla si di musica ma non della musica che a me piace, o che vorrei diffondere”.

Se Pippo Baudo conducesse L’Isola dei Famosi o Maria De Filippi presentasse lo Zecchino D’Oro che ne sarebbe della loro coerenza identitaria? Silvestrin è un gran figo nel suo genere e questo non si discute. Ma qualcosa fa pensare che una Paola Maugeri, giusto per fare un nome a caso di una vj mai pentita e dal curriculum di nicchia, intervistata pure lei da Sounds, sia stata più onesta nel seguire un certo percorso (dalla rubrica di cinema, 25ma ora, su La7 alla storia del rock su Virgin Radio). E senza mai rinnegare nulla, neanche Mtv dove tutt’ora saltuariamente appare.
Ah, per la cronaca (rosa) pare che Silvestrin, lo stesso che l’estate scorsa non si prendeva con la Canalis per incompatibilità caratteriali, stia flirtando con la pupa Nora Amile (e voi lettori mi ricordate che fanno entrambi parte della scuderia di Lele Mora, giusto per chiudere il cerchio).