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La nuova frontiera degli spot: fermare gli immigrati

Il fenomeno noto in Italia con il marchio “Pubblicità Progresso“, quella che può essere definita più universalmente “comunicazione sociale“, ha solitamente lo scopo di promuovere la responsabilità sociale, contribuire alla risoluzione dei problemi sociali, sensibilizzare la coscienza dei cittadini sui problemi morali, civili ed educativi.Chissà se questo spot che vi proponiamo, finanziato dalla IOM (International

27 Novembre 2007 15:44

Il fenomeno noto in Italia con il marchio “Pubblicità Progresso“, quella che può essere definita più universalmente “comunicazione sociale“, ha solitamente lo scopo di promuovere la responsabilità sociale, contribuire alla risoluzione dei problemi sociali, sensibilizzare la coscienza dei cittadini sui problemi morali, civili ed educativi.

Chissà se questo spot che vi proponiamo, finanziato dalla IOM (International Organization for Migration), dall’Unione Europea e dal Governo Svizzero può in qualche modo rientrare in questa categoria. La pubblicità in questione è andata in onda sulla tv nigeriana durante l’intervallo della partita Svizzera – Nigeria ed ha lo scopo di scoraggiare apertamente l’immigrazione. Il messaggio è chiaro: “Non credere a tutto quello che senti, partire non vuol dire sempre vivere“.

Moralmente accettabile? Realmente applicabile all’Europa ed in particolare ad un paese come la Svizzera che ha un tasso di disoccupazione fra i più bassi del mondo?

Lo potete trovare dopo il continua…