Le Invasioni Barbariche 2015: Daria è tornata davvero. O almeno ci tocca sperarlo
Le Invasioni Barbariche, 14 gennaio 2015: riscopri la prima puntata su Blogo. Ospiti Matteo Renzi, Gipi, Fedez, Gabriele Muccino e Lucia Annibali.
È mezzanotte e trentatré e da pochi minuti è terminata la prima puntata de Le Invasioni Barbariche. Questo nuovo esordio fa ben sperare e, che siate d’accordo o meno, siamo qui a raccontarvi perché. Il cambiamento rispetto alla precedente edizione si è mostrato subito a partire dall’ospite d’apertura, il premier Matteo Renzi. Molti, compresa la sottoscritta, temevano di trovarsi davanti ad un’intervista eccessivamente accomodante in pensieri, parole, opere e opinioni. E invece no.
A titolo squisitamente personale posso dire di seguire le interviste tv come fossero partite di calcio. Non dico “vorrei”, dico proprio che “pretendo” di vedere chi pone le domande all’altezza del suo compito, ovvero in grado di entrare al momento giusto, di ottenere delle risposte, di non concedere troppe facili vie di fuga al proprio interlocutore. Un po’ quello che, forse contro ogni pronostico, ha fatto Daria Bignardi questa sera ai danni del malcapitato Matteo Renzi (influenzato, per di più).
Ogni volta che il premier tentava di lanciarsi nei discorsi lirico-emozionali che tanto gli sono propri, la Bignardi interveniva a gamba tesa con frasi tutto meno che concilianti: “Sì, ma questo non ci interessa, torni alla mia domanda” oppure “Va bene, dica questa cosa, ma sia breve per favore”. Quindi, per essere ancor più esemplificativi, nel momento in cui Renzi, rubando a piene mani dal frasario di una cover band dei Pooh, ha definito la sua presenza alla manifestazione di Parigi con le parole “è stato come dare del tu a un’emozione”, Daria, per nulla avvinta dalla poesia della presidentesca esternazione, è passata al contrattacco: “Sì, ma lei non si è sentito in imbarazzo ad essere lì con il Presidente della Russia o con quello della Turchia, non esattamente bandiere della libertà di espressione?”. Gol.
Ora, serpeggia già sul web e non solo la sensazione che i toni di questa intervista fossero stati in qualche modo “costruiti”, che quella chiosa lì, quel “Ci rivedremo quando avrà davvero fatto qualcosa”, altro non fosse che un modo per portarsi a casa la prima puntata mostrando come il premier abbia l’immensa qualità di reagire piuttosto bene anche sotto pressione (per quanto la figura del nostro sia stata decisamente magra). Può essere, certo. E, per quanto chi scrive non sia d’accordo con questa “teoria del complotto”, urge ricordare una piccola cosa: stiamo sempre e comunque parlando di televisione: l’importante è che quanto trasmesso sia verosimile, non necessariamente vero. Nel momento in cui quello che arriva al telespettatore non sembra una forzatura, il gioco è fatto e possiamo ritenerci soddisfatti. Soprattutto di questi tempi. Eh sì, ma in America. Eh sì, il giorno in cui ci ritroveremo tutti a recensire Letterman, saremo bravissimi nessuno escluso. Dai.
A proposito di verosimiglianza, ecco, il primo collegamento con i ragazzi di Radio Shock, pazienti di una casa per la salute mentale piacentina, non ha convinto granché. I tre che sono intervenuti si sono limitati a leggere la domanda, sforzandosi di dare la giusta intonazione al quesito da porre a scapito della spontaneità. Ed è stato subito Chi ha incastrato Peter Pan. Forse sarebbe davvero preferibile vederli arrivare all’improvviso, come elemento di disturbo in grado (forse) di dare la scossa ad un’intervista particolarmente noiosa (citofonare Fedez per maggiori informazioni). Diciamo pure che durante la chiacchierata con Renzi (già di per sé dal ritmo piuttosto serrato) non ce n’era alcun bisogno.
Ma non c’è stato solo Renzi, naturalmente. Belle le parole del disegnatore Gipi, apparentemente molto più centrato dello stesso premier sulla questione Charlie Hebdo e terrorismo. O, se non altro, evitava, a differenza di chi l’ha preceduto, di ridere da solo alle proprie battute. Anche perché non ne faceva. Toccanti gli interventi dell’attrice Chiara Stoppa, in studio per raccontare la sua battaglia (vinta) contro un tumore al polmone, e di Lucia Annibali, l’avvocatessa sfigurata con l’acido dal proprio ex compagno.
Quando ci sono, davvero, storie da raccontare, Daria resta infallibile. Anche perché sarebbe difficile non fare centro con ospiti di questo calibro. Ma poi è arrivato Fedez. Uno che, interrogato da Daria sulla propria “poetica”, risponde:
Cosa è importante dire per me? Niente e tutto, sarebbe semplicistico ridurre a una definizione quello che io faccio.
Che è un po’ come, tanto per usare una delle sue tanto amate similitudini, tendere l’orecchio per ascoltare l’eco dei pensieri di un pesce rosso nella sua boccia dorata. Ah, ma poi c’è stata la frecciata di Fedez a Renzi, quella a Facchinetti. E tutte le cose che riempiranno i giornali di domani fino a che qualcuno deciderà di spegnere i riflettori sul giovane rapper di Buccinasco. Ma adesso è l’anno del rap perché è l’anno di Fedez, perché Fedez è bravissimo. Anche se poi, stringi stringi, non sa quello che fa. Solidarietà a Daria Bignardi per averci provato, tra uno sbadiglio e l’altro.
Infine, Muccino e il suo infinito gesticolare. Su Twitter leggo commenti discordanti, in molti fanno dell’ironia spicciola sul fatto che, sì, il regista sia ingrassato parecchio. Intanto, però, abbiamo assistito ad un’intervista priva di alcuno scopo promozionale. Praticamente, un miracolo. Inoltre, esporre le proprie fragilità in modo così delicato non è certo una nota di demerito. Molto ben scritto il momento della telefonata di Daria al Muccino sedicenne, quello che amava i piccioni e da grande non sapeva bene cosa sarebbe diventato.
Al netto di tutto ciò, l’anno scorso scrissi una recensione più che positiva dopo la prima puntata de Le Invasioni Barbariche. Recensione che mi sarei rimangiata puntata dopo puntata parola per parola. Ora sembra che Daria sia tornata e che sia tornata davvero. Speriamo non se ne vada. Perché di un programma così ben fatto (e scritto) si alimenta la speranza che una tv migliore, oltre che auspicabile, sia quasi possibile.
Le Invasioni Barbariche, 14 gennaio 2015: Gabriele Muccino
00.23 La puntata è terminata.
00.22 E insomma, apprendiamo ora di come Muccino da ragazzo avesse una vera e propria passione per i piccioni. In particolare, ne aveva uno con cui addirittura dormiva insieme: si chiamava Eleonora.
00.18 A Rispondere è il Gabriele Muccino sedicenne che parla della sua passione (vera) per i piccioni. Momento molto bello e, tra l’altro, omaggio allo splendido film Boyhood:
00.17 Daria ha una strana richiesta per Gabriele: qui c’è un telefono, fai un numero di Roma, quello di quando avevi sedici anni:
00.15 Nel frattempo il nuovo film di Muccino (nel cast, tra gli altri, Russel Crowe) uscirà il prossimo autunno: c’è un po’ da aspettare ma abbiate pazienza perché è il film migliore che io abbia mai fatto.
00.12 Sto sviluppando la sceneggiatura di un film sul libro Paura di volare. Il plot è molto leggero quindi non è facile trarne un film. Trovo molto interessante tutta la parte sui complessi infantili, il relazionarsi con la paura e le fobie dell’autrice. È un libro che mai nessuno è riuscito a portare sullo schermo.
00.10 Muccino Senior e il perdono:
Non c’è nulla da perdonare perché non conosco le ragioni nel caso specifico. Non sono mai riuscito a odiare nemmeno chi mi ha odiato nei modi peggiori possibili, figuriamoci mio fratello.
00.04 Muccino parla del fratello Silvio:
Si sa che ho un fratello che ha 15 anni meno di me e che a un certo punto ha smesso di parlarmi, è scomparso. Senza che ci sia una stata una lite né niente. In un’intervista lui si chiese che fine avessi fatto e io risposi goffamente. Twitter è un veicolo che io uso per accendere dove possibile dei fari sulle cose che mi fanno male nel mondo. Mi preoccupo molto per l’ambiente, ad esempio. Di questo è il caso di parlare su Twitter. Però poi partono quei 40 secondi di blackout. Io non vedo mio fratello da sette anni, è il viaggio di Ulisse. E un giorno ho cercato di comunicare con lui su Twitter per tutto il dolore che provavo. Lui ha cambiato numero di cellulare e mail per non farsi rintracciare. È stato un grosso errore, voglio fare un mea culpa ma anche mettere un punto. Le disfunzioni famigliari purtroppo sono molto comuni. Lui faceva l’attore, un giorno ha deciso di fare il regista e si è messo in competizione con me. Ma non voglio parlare di questo. Come dicevo, voglio mettere un punto. Sette anni sono troppi. Non ho più speranze di recuperare il rapporto con mio fratello. In ogni caso, mi dispiace di aver reso pubblica una situazione che doveva restare personale.
00.02 Ho scoperto che quando sono infelice ingrasso. Adesso, infatti, sono felice. Solo che a perdere peso a 30 ci metti una settimana, a 40 è un’altra storia.
23.57 Pubblicità
23.56 Pasolini diceva: il successo è brutto. Io non potrei mai dire una cosa del genere. Ma la gente non sa quante cose poco piacevoli stanno dietro al successo, questo è sicuro.
23.54 Gabriele Muccino in studio a sette anni dalla sua ultima intervista “barbarica”. È un po’ come andare dal dentista, dice.
Le Invasioni Barbariche, 14 gennaio 2015: Lucia Annibali
23.50 A quanto pare l’ex compagno di Lucia faceva uso (e abuso) di cocaina. Lucia sostiene di non esserne stata a conoscenza. Inoltre rivela che la pelle del suo viso va ancora “sistemata”: a volte ho delle difficoltà a mangiare.
23.48 Nessuno mi ha chiesto perdono per quello che è successo, nemmeno scusa. Settimana prossima lo rivedrò in tribunale, sicuramente non sarà divertente. Penso che sia una persona cattiva e capace di compiere gesti malvagi. La cattiveria esiste, purtroppo, e io ne sono la prova.
23.44 Mi sento femminile e carina e continuo a curarmi perché esisto come donna, non sono certo stata annullata. Non escludo nemmeno di potermi innamorare.
23.39 Lucia racconta com’era prima dell’aggressione:
Prima forse ero bella, ma non mi sentivo tale. Ero molto triste dentro. Ricordo che giorni prima dell’aggressione, continuavo a farmi maschere perché vedevo il mio viso sempre stanco e teso. Soffrivo. Soffrivo per la mia non capacità di imporre me stessa e quello che sentivo sulla mia vita. Non mi sentivo l’artefice della mia esistenza e delle mie scelte. Di lui avevo scoperto che viveva con un’altra donna ma non riuscivo comunque a lasciarlo. È stata una sofferenza che in qualche modo mi sono imposta perché non mi volevo abbastanza bene. Oggi vedo la Lucia di prima come più fragile, la vera me l’ho ritrovata ora.
23.34 È incredibile pensare come da una tragedia che poteva annientarmi, in realtà si è ribaltato tutto, tutta la mia vita, spiega Lucia.
La cosa più drammatica diventa che in una situazione del genere ti trovi davvero di fianco alla morte. E lì devi scegliere quella o la vita, sta a te. Devi decidere se vuoi reagire e cosa vuoi fare di te relativamente a quanto ti è capitato. Sono sempre stata cosciente. Chiaramente delle cose non me le ricordo, ho dei vuoti. Ma ho capito fin da subito, tra le altre cose, chi fosse il mandante della mia aggressione.
23.29 Lucia Annibali in studio.
Le Invasioni Barbariche, 14 gennaio 2015: Fedez
23.27 Finalmente si chiude l’intervista più noiosa della serata. Fedez congedato.
Prossima ospite Lucia Annibali.
23.25 La raccomandazione è il punto cardine del mondo dello spettacolo eccezion fatta per la musica. La musica è più meritocratica anche grazie ad internet.
23.22 Daria cerca di indagare la “poetica” di Fedez. Ma non ottiene risposte.
Non mi sento niente, faccio quello che mi piace fare. Cosa è importante dire per me? Niente e tutto, sarebbe semplicistico ridurre a una definizione quello che io faccio.
23.19 Fedez (di nuovo) contro Facchinetti:
Ho un pregiudizio verso i figli di. Se non fosse stato figlio di quello dei Pooh, mai gli avrebbero dato un contratto discografico. Si può dire che abbia ostacolato la carriera mia e di altri più validi. In un’intervista parlavo del merito e del fatto che io non riuscissi a superare l’ostacolo, il pregiudizio che ho nei confronti dei figli di per quanto anche lui stia facendo un buon lavoro nel management dei suoi talenti. Lui da lì ha cominciato a dire che io lo stavo attaccando. Se solo avesse letto l’intervista invece di limitarsi a titolo e figure, forse avrebbe capito che non lo stavo attaccando.
23.16 Fedez ha una ragazza bellissima, Giulia Valentina. Nell’rvm vediamo anche il rapper mentre si fa tatuare:
23.12 Il rapper racconta che, prima di diventare famoso, aveva aperto un negozio di tatuaggi. Lui faceva “la segretaria”, la sua ex fidanzata tatuava: “I suoi primi esperimenti li ha fatti su di me”.
23.09 Fedez racconta di aver iniziato a scrivere rime a quindici anni. Quando, tra le altre cose, era pure cicciottello (tipo Renzi?) e non aveva molti amici. Il rapper inoltre racconta di aver avuto a che fare con parecchi tipi di droga: “Ho passato tutte le fasi, diciamo”.
23.06 Fedez voleva fare X Factor. Ma X Factor, inizialmente, non è che proprio lo volesse…
X Factor non l’ho fatto per soldi, ma lo rifarei solo per una questione economica. Inizialmente mi sono proposto io, loro non mi volevano. Avevo saputo che c’era in lizza un altro rapper di cui non farò il nome perché non è carino quindi ho deciso di provarci. Ho preso un aereo, fatto un provino…ed è andata bene.
23.02 Fedez parla di X Factor, la giuria:
Io e Morgan eravamo ai poli opposti della scrivania di X Factor ma non solo: eravamo poli opposti su tutto. Il nostro però era un rapporto vero, ci tengo a dirlo. Con Victoria non c’era alcun rapporto, forse non siamo mai riusciti a comunicare nel modo giusto, Mika invece era troppo star internazionale per pensare di poterci fare amicizia. Sai il giorno prima della gita scolastica quando pensi che sarà tutto fighissimo poi ci vai e non succede un cazz0? Ecco.
22.58 Fedez sembra essere davvero in soggezione davanti a Daria. Lei gli chiede se, dall’alto dei suoi dieci dischi di platino a 25 anni, non sia in delirio di onnipotenza:
No, assolutamente. Vivo con la consapevolezza del “finché dura”. Ho fatto tutto da solo e sono qui, bene.
22.54 Fedez in studio. Canta Pop-Hoolista con Vivian Grillo, dopo un attacco a Renzi: quello che prima faceva il boy scout che aiutava i vecchietti ad attraversare la strada, ora attraverso il cielo con aerei pagati coi nostri soldi.
Le Invasioni Barbariche, 14 gennaio 2015: Chiara Stoppa
22.49 Pubblicità
22.46 Daria congeda Chiara. Il prossimo ospite sarà Fedez.
22.42 Chiara ha fatto una scelta coraggiosa, quella di rifiutare un trapianto. Il polmone sarebbe arrivato da sua sorella ma l’operazione aveva un margine davvero minimo di successo. L’attrice non ha voluto dare questo peso alla sorella: si sarebbe sentita in colpa per tutta la vita se fossi morta.
22.39 Chiara non ha mai perso l’autoironia che la contraddistingue:
C’è stato un momento in cui non potevo mangiare né bere perché il nuovo ciclo di chemio era davvero forte. Ma neanche lì sono riuscita a dimagrire, lo so che sembra incredibile!
22.36 L’attrice racconta il suo percorso:
Facevo chemioterapia ogni 14 giorni, dopo quattro cicli di chemio mi dissero: “Ti restano pochi mesi di vita”. Non la presi molto bene, ovviamente. Ma un amico mi disse: “Tu guarirai nel momento in cui comincerai a ridere della tua malattia”. Un giorno invece piansi tanto, chiamai in camera mia mamma e mia sorella per parlare del mio funerale. Poi però ho immaginato tutte le situazioni comiche possibili e immaginabili: non lo so, ballerine, gnomi qualunque cosa al mio corte funebre. E lì cominciai a ridere.
22.33 Oltre ad uno spettacolo teatrale, Chiara ha scritto anche un libro sulla propria esperienza: Il ritratto della salute.
22.30 Chiara è guarita dopo dieci anni di terapia. Il primo medico da cui andò quando cominciò a non sentirsi bene, le disse che non aveva niente. In realtà c’era una massa nel suo polmone di 12x13x8 centimenti. Niente di così evidente, insomma.
22.26 Chiara Stoppa, attrice. A 26 anni le è stato diagnosticato un tumore al polmone. Il suo intervento si apre con un monologo che ha scritto proprio sulla sua esperienza:
Le Invasioni Barbariche, 14 gennaio 2015: Gianni Gipi Pacinotti
22.20 Pubblicità. Subito dopo l’attrice Chiara Stoppa.
22.18 Anche Gipi è stato “censurato”. Questa vignetta, che sarebbe andata ad arricchire la recensione di un libro che parlava di due genitori omosessuali, non è mai stata pubblicata perché i due San Giuseppe avrebbero potuto dare fastidio ai lettori cristiani.
22.14 Gipi trova quanto accaduto inconcepibile:
Io non credo a nessun tipo di complotto, mi danno fastidio tutte quelle teorie. Loro sono morti per blasfemia, sono morti per aver offeso qualcosa di invisibile. È inconcepibile che oggi qualcuno possa morire per un motivo del genere. Io sono profondamente democratico, chiunque può adorare ciò che preferisce ma non può imporre la sua visione a terzi. Personalmente ho grossissimi problemi con la religione e con Dio. Se esiste un Dio è inconcepibile per l’uomo: tutto ciò che viene definito tale oggi è stato palesemente ideato e viene spiegato dall’uomo per l’uomo.
22.13 Scusa, ti intristisco la trasmissione. Gipi ricorda le vittime dell’attentato alla redazione di Charlie Hebdo.
22.11 Il secondo ospite della serata è Gianni Gipi Pacinotti, disegnatore che ha realizzato, tra le altre cose, anche la sigla de Le Invasioni Barbariche. Si siede alla scrivania di Daria per parlare di Charlie Hebdo.
Le Invasioni Barbariche, 14 gennaio 2015: Matteo Renzi
22.08 “Presidente, so che le dispiacerà ma la devo salutare. Ci sentiamo quando avrà davvero fatto qualcosa”. “Sì, ma posso aggiungere un’altra cosa?” “Breve”. La Daria che ricordavo (e amavo) è finalmente tornata.
22.04 “Hai detto che vuoi un Presidente arbitro: con o senza moviola?”
22.01 Le domande a Renzi di Radio Shock: Sappiamo che lei è un grande appassionato di calcio. Secondo te chi era più forte tra i Visigoti e gli Ostrogoti?
21.57 Sì Presidente, però io non voglio continuare a sentirle dire “Faremo, faremo, faremo”. Parleremo di quello che fa, quando starà veramente facendo qualcosa. Voglio dire, la sensazione che stiamo andando davvero un’altra parte, la sensazione di cambiamento ancora non ce l’abbiamo. Fate un monumento a questa donna.
21.54 Le Invasioni Barbariche vintage. Correva l’anno 2006, Renzi ospite nel programma di Daria Bignardi: 31 anni, presidente della provincia di Firenze, giacca, cravatta e occhiali poco poco gggiovani. Dileggiato dal Trio Medusa per questo, all’epoca.
21.52 Giuliano Ferrara ha “dedicato” un libro a Matteo Renzi, titolo Royal Baby. La Bignardi legge un paragrafo in cui Ferrara lo descrive fisicamente ai tempi in cui era Presidente della Provincia di Firenze definendolo cicciottello. Ah ma Ferrara dà del cicciottello a me? Questo il commento del premier.
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21.45 Io sono fiero e orgoglioso del mio essere italiano, “identità” è una cosa bellissima, non una parolaccia. Ma “identità” significa dialogo, non può prescindere da questo.
21.43 Renzi si impone:
Con tutto il rispetto umano che si deve a un padre che ha perso un figlio, quel ragazzo non era un eroe. Uccidere in nome di Dio è il più grande atto di blasfemia. Me l’ha spiegato bene lo sceicco Mohamed, leader degli Emirati Arabi Uniti. Non possiamo far passare un messaggio folle di questo tipo.
21.40 Parla il padre di Giuliano, ragazzo morto combattendo in Siria insieme all’Isis. L’uomo racconta di suo figlio, certo. Rivorrebbe in Italia il suo corpo. Per lui è un eroe.
21.37 Emozione di qui, emozione di là. Ok. Ma Daria interrompe il premier per chiedergli: “Sì, ma non si è sentito in imbarazzo ad essere lì con il presidente russo o quello turco, ovvero non esattamente delle bandiere per la libertà di espressione?”. Ogni Paese ha le sue contraddizioni, risponde Renzi.
21.34 Renzi ha partecipato alla manifestazione pacifica di Parigi per commemorare l’attentato a Charlie Hebdo. La descrive dicendo: “Era come se stessi dando del tu ad un’emozione”.
21.31 Renzi ha da poco compiuto 40 anni tondi tondi:
I 40 anni li ho sentito. Non mi sono sentito vecchio, certo. I 40 mi fanno effetto, ho sempre pensato che gli “anta” fossero lontani da me. Li ho sentiti, dopodiché non preferirei averne ancora 30: la vita è bella per quello che è. Sono un ragazzo fortunato.
21.28 Daria cerca di farsi dare un nome da Renzi. Niente, il premier non si sbottona sulle sue preferenze sul prossimo Presidente della Repubblica. Peccato?
21.26 Berlusconi e Salvini dicono che non voterebbero un Presidente di sinistra? Non si preoccupino, i Presidenti non sono bandierine, al massimo ce lo eleggiamo da soli.
21.24 Quindi praticamente la persona che più l’ha sostenuta ha più di 90 anni? chiede Daria. Sì, ma lei se lo poteva immaginare un governo di quarantenni e per metà donne? Il solito disco rotto.
21.22 Inevitabile, oggi, parlare di Giorgio Napolitano: ha segnato un’epoca in modo straordinario. Se c’è un artefice delle riforme in Italia è Giorgio Napolitano.
21.20 Non sono abituata a chiamarla Presidente, l’ultima volta che è venuto qui era Segretario, questo il buongiorno di Daria.
21.14 Pubblicità
21.13 Matteo Renzi (con l’influenza) entra in studio:
21.12 Siamo tornati, Daria Bignardi dà il benvenuto al proprio pubblico annunciando gli ospiti della serata.
Manca pochissimo all’inizio della prima puntata de Le Invasioni Barbariche. Daria Bignardi inaugura questa nuova edizione del suo programma con cinque ospiti di rilievo che siederanno presto, a partire dalle 21.10, alla sua scrivania. Se volete scoprire chi siano, date un’occhiata al post qui di seguito. Per tutto il resto, ci riaggiorniamo fra pochissimo su La7 ma anche qui su TvBlog dove troverete il nostro consueto e dettagliatissimo live. Commentiamo insieme?
Le Invasioni Barbariche, 14 gennaio 2015: ospiti e anticipazioni
Le Invasioni Barbariche tornano questa sera, 14 gennaio 2015, su La7. La nuova edizione del programma a base di interviste condotto da Daria Bignardi si apre con cinque ospiti di rilievo, presi in prestito dall’attualità, dalla politica come dal mondo dello spettacolo. Inoltre, al posto di Geppi Cucciari, troveremo una curiosa new entry, ovvero i pazienti psichiatrici del Centro di Salute Mentale di Piacenza che all’attivo hanno già un programma di interviste, Radio Shock. Alle loro domande, come a quelle della conduttrice, si troveranno a rispondere gli ospiti di questa sera ossia il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, il rapper Fedez, il disegnatore Gianni Gipi Pacinotti, la coraggiosa Lucia Annibali e il regista Gabriele Muccino. Qui di seguito tutte le anticipazioni.
Le Invasioni Barbariche, 14 gennaio 2015: Matteo Renzi ospite
Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi torna ospite a Le Invasioni Barbariche per inaugurare questa nuova edizione del format. Daria Bignardi ha così descritto il premier annunciando sul proprio blog la sua presenza nel programma:
Un Presidente del Consiglio che ha festeggiato i quarant’anni domenica, nel modo che sapete. Chissà cosa pensava davvero. Chissà come vive quel che sta facendo e non facendo. Chissà se me lo dirà.
Le Invasioni Barbariche, 14 gennaio 2015: Gianni Gipi Pacinotti ospite
Gianni Gipi Pacinotti, o più semplicemente Gipi, sarà un altro degli ospiti di questa puntata inaugurale de Le Invasioni Barbariche. Fumettista e illustratore per Internazionale, Gipi, come spiega la conduttrice, non ha potuto fare a meno di sentirsi coinvolto vedendo i recenti tragici fatti di Parigi:
Un disegnatore, Gianni Gipi Pacinotti, che da quel dannato giorno di Charlie Hebdo non mangia non dorme e si agita ma non ha ancora parlato, e di cose da dire ne ha.
Le Invasioni Barbariche, 14 gennaio 2015: Lucia Annibali ospite
Lucia Annibali è la coraggiosa avvocatessa sfregiata con l’acido dall’ex fidanzato che ora milita contro la violenza sulle donne affinché quanto accaduto a lei non si ripeta mai più. Così la descrive Daria Bignardi:
Una donna che tra una settimana rivedremo in tribunale, al processo d’appello di chi le ha fatto bruciare la faccia per cancellarla, ma lei è più luminosa di prima, anzi dice che ora è la vera Lucia Annibali, non prima.
Le Invasioni Barbariche, 14 gennaio 2015: Gabriele Muccino ospite
Quarto ospite della serata un regista italiano conosciutissimo in quel di Hollywood, Gabriele Muccino. Dopo i successi ottenuti oltreoceano con La Ricerca della felicità e Sette Anime, il nostro ha realizzato pellicole di minore impatto, ma sta lavorando ad un nuovo lungometraggio pronto a ribaltare la situazione. Così lo descrive Daria Bignardi:
Un regista italiano adorato dai divi di Hollywood che ormai vive a LA e con l’Italia ha un rapporto non del tutto risolto. L’avevo intervistato sette anni fa, non lo vedo da allora, era stato un incontro intenso, subacqueo, sincero. Gabriele Muccino è uno che non teme di soffrire per cercare la felicità, una persona da raccontare.
Le Invasioni Barbariche, 14 gennaio 2015: Fedez ospite
Infine, l’uomo del momento: Fedez. In cima alle classifiche di vendita e vera rivelazione dell’ultima edizione di X Factor, il rapper amico di J-Ax ha passato davvero un anno eccezionale. Lo racconterà con tutti i dettagli del caso a Daria Bignardi che, nel frattempo, lo descrive così:
E poi un ragazzo di venticinque anni che ha fatto tutto da solo e adesso spacca, e come spacca: questo è il suo anno, nella musica e in tv. Fedez.
Le Invasioni Barbariche, 14 gennaio 2015: second screen
Sarà possibile seguire le Invasioni Barbariche in diretta su La7 a partire dalle 21.10 e sul sito del canale sarà disponibile lo streaming del programma. Inoltre, noi di Blogo vi proponiamo come d’abitudine il nostro consueto e dettagliatissimo live. Commentiamo insieme?